CONSOB: M. MACCARONE,ACCUSATO DI GRAVE REATO (CONCORSO IN BANCAROTTA) ARIO,ACCETTO' LA PRESCRIZIONE. E' COMPATIBILE CON CARICA RICOPERTA IN CONSOB ?

in Sentenze e testi di legge
IPOTESI DI REATO: CONCORSO IN BANCAROTTA. COINVOLTO ANCHE L' EX DIRIGENTE MACCARONE Consob, Conti indagato Il direttore generale della Commissione nell' inchiesta Zoppi sim Ipotesi di reato: concorso in bancarotta. Coinvolto anche l' ex dirigente MACCARONE. Consob, Conti indagato Il direttore generale della Commissione nell' inchiesta Zoppi sim - MILANO . Tegola giudiziaria sui vertici romani della Consob. Il direttore generale Corrado Conti e l' ex responsabile dell' "area Borsa" Michele Maccarone sono indagati per concorso in bancarotta. L' ipotesi di reato e' stata comunicata agli interessati durante le perquisizioni eseguite ieri da una pattuglia del nucleo milanese della Guardia di finanza. L' inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Riccardo Targetti, sarebbe orientata ad accertare l' eventuale esistenza di "coperture" che avrebbero favorito la Zoppi sim, la societa' di intermediazione mobiliare fallita nell' aprile ' 94 con un "buco" stimato dalle perizie giudiziarie in 44 miliardi e 670 milioni. Tra le vittime, centinaia di piccoli risparmiatori, in particolare minatori siciliani. L' indagine principale sul crac Zoppi si era chiusa nei mesi scorsi con il rinvio a giudizio di una ventina di imputati, tra cui l' amministratore Nicola Armonium e alcuni promotori finanziari, che verranno processati in febbraio per bancarotta fraudolenta. In seguito il pm Targetti ha chiesto il rinvio a giudizio, ma soltanto per abuso d' ufficio, anche di Michele Maccarone, che nel marzo ' 96 ha lasciato la Consob. L' ex dirigente dell' area Borsa, in sostanza, era gia' imputato di aver omesso i dovuti controlli sui conti della Zoppi, consentendo alla societa' di diventare "sim" (dopo la legge del ' 91 concepita per regolarizzare il mercato borsistico) nonostante una situazione economica gia' gravemente dissestata. Il crac fu preceduto, nel ' 93, dalla sospensione e poi dal commissariamento della societa' . Secondo l' accusa, il fallimento sarebbe stato provocato da un costante dirottamento dei fondi dei clienti, utilizzati per anni prima per coprire i debiti della commissionaria Sicom del finanziere Armonium e poi per tentare una scalata ostile al Credito siracusano. Ora, con questa indagine bis, la posizione giudiziaria di Maccarone si aggrava. E sotto inchiesta finisce lo stesso Conti, il direttore in carica della Consob. Per ora nessuna conferma sui nuovi elementi che spiegano la pesante accusa di concorso in bancarotta. Si puo' solo dire che la svolta nell' indagine sarebbe legata a una serie di accertamenti patrimoniali svolti dalle Fiamme gialle. In Consob ieri la notizia e' stata accolta con imbarazzo, ma senza particolare stupore. Conti e Maccarone non hanno voluto commentare in alcun modo le novita' dal fronte giudiziario. Dagli ambienti della Consob filtra soltanto la precisazione che l' inchiesta del pm Targetti non riguarda ne' i cinque commissari ne' il presidente Enzo Berlanda. Le stesse fonti precisano che in discussione sarebbe soltanto l' autorizzazione che fu concessa alla Zoppi per trasformarsi in sim: un provvedimento rispetto al quale l' autorita' di controllo non avrebbe avuto, a quanto si precisa, "alcun margine di discrezionalita' ". Biondani Paolo Pagina 25 (7 novembre 1996) - Corriere della Sera CONSOB, L' INCHIESTA SI ALLARGA A IMPREFIN Repubblica — 08 novembre 1996 pagina 35 sezione: ECONOMIA ROMA - La procura di Milano vuole vederci chiaro. E' ancora presto ovviamente per sapere le conclusioni della perquisizione della Guardia di Finanza presso le sedi Consob, ma ieri si è saputo che Michele Maccarone, ex responsabile dell' area Borsa della Commissione di vigilanza e attualmente responsabile del servizio legale, ha ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda Imprefin per abuso d' ufficio. Il provvedimento, deciso dal sostituto procuratore Riccardo Targetti, è giunto insieme ad un altro avviso, questa volta per concorso esterno in bancarotta, per il crac Zoppi sim. Una responsabilità che, secondo il magistrato, Maccarone condivide con Corrado Conti, direttore generale Consob. Due giorni fa, la Guardia di Finanza ha perquisito in contemporanea le due sedi della Consob, a Roma e a Milano. LA SECONDA, si è appreso ieri, riguardava il dossier Imprefin, una delle sim della Banca di Roma. Quello che Targetti vuole appurare è se ci siano stati ritardi, omissioni o peggio ancora atti dovuti e non compiuti da parte della Commissione, nonostante le notizie allarmanti dei suoi stessi ispettori. Da via Isonzo non filtrano dichiarazioni, mentre l' istituto di credito sottolinea che la vicenda di queste ore non li riguarda. Toccherà al magistrato milanese verificare se qualcuno, nella Consob, non agì con la dovuta tempestività. Fin dal ' 94, infatti, gli uffici ispettivi della Commissione milanese segnalarono numerose irregolarità. La documentazione di Imprefin, infatti, evidenziava un grande disordine contabile e amministrativo. Non sufficiente, tuttavia, a coprire il trattamento di favore per alcuni clienti eccellenti - tra questi, Andrea Monorchio, la figlia di Bettino Craxi e l' ex marito Marco Bassetti, la famiglia De Mita, il magistrato Vittorio Mele - che avevano compiuto operazioni (forse a loro insaputa) per somme molto superiori a quelle depositate e sempre con lauti guadagni, spesso a scapito del conto di proprietà della stessa Imprefin (che infatti perdeva). I risultati dell' ispezione - negativa per l' Imprefin - erano stati come di consueto passati al vaglio di Francesco Tuccari, in quanto responsabile dell' Ufficio di vigilanza sugli intermediari e da questo mandati a Roma, all' Ufficio legale, per valutare le procedure di sanzione per la Imprefin. Ma da Roma non partì mai nessuna iniziativa. La vicenda, su cui evidentemente c' erano contrasti, fu esaminata anche in alcune riunioni della Commissione. Infine, Imprefin fu messa volontariamente in liquidazione dalla controllante Banca di Roma. L' intero carteggio, tre-quattro faldoni di documenti, tra i vari uffici della Consob è stato sequestrato due giorni fa dalla Guardia di Finanza. In quelle carte il magistrato cercherà le prove di un possibile reato commesso da Maccarone, in quanto capo del Legale. Oggi intanto dovrebbe venir depositata la richiesta di risarcimento danni da parte del liquidatore della Zoppi sim, per 23 miliardi. Secondo Fausto Casarano, infatti, la raccolta successiva all' autorizzazione come Sim sarebbe addebitabile alla Consob, che aveva concesso il nulla osta il 28 dicembre del ' 92. Per questa vicenda Maccarone è indagato per concorso in bancarotta insieme a Conti, come aveva chiesto a suo tempo l' avvocato difensore di un centinaio di risparmiatori, Paola Pampana. - di VITTORIA PULEDDA Consob, l'ex vertice si salva dal crac Girardi sim di il Mondo 15/02/2002 SCATTA LA PRESCRIZIONE PER PAZZI, BESSONE, POLINETTI, CONTI E ZADRA CONSOB, l’ex vertice si salva dal crac Girardi sim Bruno Pazzi, ex Presidente Consob, Mario Bessone e Aldo Polinetti, ex Commissari, Corrado Conti, ex Direttore generale, Michele Maccarone, ex Capo degli Affari legali, e Giuseppe Zadra (ex Capo Divisione mercati), hanno accettato la prescrizione per il reato di abuso d’ufficio nell’ambito della bancarotta fraudolenta della Società Girardi. Il procedimento era stato avviato in seguito alla decisione presa nel dicembre 1992 dalla Consob di iscrivere la Girardi all’Albo delle sim nonostante le irregolarità riscontrate durante alcune ispezioni. Nel frattempo Marco Bossio, Pierangelo Da Crema, e gli altri imputati per il crac (40 miliardi di lire di buco per 800 risparmiatori coinvolti) si troveranno il 12 aprile di fronte alla II Sezione penale del Tribunale di Milano. il Mondo 15/02/2002

22/11/2008

Documento n.7613

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