Dal Corriere Adriatico (24-5-06). “Tassi da usura”, la Finanza in 11 banche

in Rassegna Stampa
Dal Corriere Adriatico (24-5-06) Ascoli “Tassi da usura”, la Finanza in 11 banche La Procura intanto ha già identificato alcuni funzionari che avrebbero applicato interessi a peso d’oro all’impresa edile del costruttore Il gip ordina il sequestro dei conti dell’imprenditore e blocca ogni azione degli istituti di credito ASCOLI - Si apre un nuovo capitolo rovente nell’inchiesta sui presunti tassi usurai che, secondo la denuncia presentata alla procura di Ascoli dall’industriale Emidio Orsini, sarebbero stati applicati dai funzionari di nove filiali ascolane di importanti istituti di credito, una di Jesi e un’altra di Milano nei confronti della sua azienda edile. Impresa che avrebbe subito danni milionari. In queste ore la Guardia di Finanza ha eseguito o sta per eseguire il sequestro dei conti correnti dell’imprenditore presso 11 banche. Il provvedimento nasce da una istanza presentata dall’avvocato Nazario Agostini per conto di Orsini, istanza che ha “convinto” il sostituto procuratore Picardi e, in successione, anche il giudice per le indagini preliminari Annalisa Gianfelice. Il gip infatti ha ordinato il sequestro preventivo di quei conti intestati o riferibili ad Emidio Orsini o alla “Orsini srl”. In particolare il provvedimento riguarda le filiali ascolane di Carisap, San Paolo Imi, Unicredit, Tercas, Bcc Picena, Banca di Roma, Antonveneta, Banca di Teramo e Ascoli, Banca Popolare di Ancona. Inoltre i sequestri preventivi saranno eseguiti nella filiale di Jesi della Banca delle Marche e in una di Milano della Banca Mediocredito Intesa. La decisione del giudice blocca di fatto ogni azione esecutiva da parte degli istituti di credito nei confronti dell’imprenditore Emidio Orsini, amministratore unico dell’omonima impresa edile. Tutto questo in attesa di altri sviluppi dell’inchiesta giudiziaria. La linea di confine tra lecito e illecito nei rapporti tra alcune banche e Orsini resta quindi al centro del fascicolo aperto dalla Magistratura dove si ipotizza proprio il reato di usura. L’inchiesta aperta nove mesi fa è in una fase cruciale a fronte del dossier consegnato dal consulente Francesco Prevignano al sostituto procuratore Ettore Picardi. Secondo indiscrezioni sarebbero già stati identificati alcuni dei responsabili della applicazione di presunti tassi usurai. La Procura ha già acquisito l’originale della documentazione bancaria, a partire dal 1997 e fino al 2003 relativa ai rapporti di conto corrente, finanziamenti, anticipazioni su conto, tassi applicati, spese commissioni, commissioni e massimo scoperto, intercorsi tra la società “Orsini Srl” di Ascoli e alcune banche. Tutto è partito dalla denuncia presentata al magistrato, il 21 aprile dello scorso anno, dall’avvocato Nazario Agostini per conto del costruttore ascolano nella quale si fa riferimento a uno studio redatto dal consulente di parte, Pietro Perla, che ha esaminato due conti correnti relativi agli sportelli locali di altrettanti importanti istituti di credito. Secondo i risultati dello studio “gli interessi, che ufficialmente apparivano essere del 15 per cento in realtà arrivavano fino al 30,53 per cento”. E dopo la stangata del Tribunale Civile che ha ordinato a due istituti di credito la restituzione ad Orsini di 133.000 il caso ha fatto registrare un nuovo colpo di scena. Quel provvedimento infatti è stato successivamente revocato dal Tribunale di Ascoli in base al ricorso presentato da Capitalia e Antonveneta. Secondo i giudici ascolani l’incompetenza del giudice a cui è stato rivolto il ricorso d’urgenza, incompetenza sollevata dai difensori delle banche, è fondata.

25/05/2006

Documento n.5994

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