Dagospia 19-7-07 PROIETTI CONTRO “IL GOLPINO ALL’AMATRICIANA DI COSTANZO”:
PROIETTI CONTRO “IL GOLPINO ALL’AMATRICIANA DI COSTANZO”: ‘NON FARÒ PIÙ IL MIO SHOW. NON MI METTO SOTTO LA SUA DIREZIONE ARTISTICA, PIUTTOSTO ME FACCIO FRATE. CI SARÀ INVECE IL SUO MUSICAL CON PLATINETTE E CALISSANO! – E CICCIO BAFFO ANNUNCIA QUERELE’... 1 – L’IMPERO BAFFUTO COLPISCE RUGANTINO… Marco Castoro per “Italia Oggi” Anche se ti chiami Gigi Proietti non puoi permetterti di prendere tempo quando davanti a te c'è una richiesta di Maurizio Costanzo. L'uomo coi baffi non si fa aspettare, devi immediatamente trovare spazio al suo musical nel cartellone del Brancaccio. In verità, seppure coi tempi del Ponentino (e dopo averlo tenuto un po' a bagno), Gigi un posto alla nuova creatura di Costanzo l'aveva trovato, in ottobre, ma i contratti non erano stati ancora firmati. Hai la mia parola, aveva detto Gigi. La stessa assicurazione che Proietti aveva ricevuto dal Campidoglio sul rinnovo del contratto d'affitto per il Teatro Brancaccio e sul proseguimento del suo mandato alla direzione artistica, lunga ormai sei anni. Hai la mia parola, gli aveva detto l'assessore Silvio Di Francia, l'uomo che ha preso il posto di Gianni Borgna. (Baffo Costanzo - Foto U.Pizzi) Proietti era addirittura arrivato a proporre di accollarsi la metà dell'affitto (che da anni invece paga per intero il Comune di Roma, circa 700 mila euro l'anno, soldi che incassa la società che gestisce il teatro). Qualche giorno fa pare che i problemi fossero rientrati e che Gigi, forte anche di una promessa di Veltroni (ti faccio fare l'ultima trionfante stagione e poi tutti a casa), avesse strappato un altro anno di contratto. Ancora una volta la fiducia dei politici mi ripagherà, aveva pensato Proietti, memore di quando ottenne dalla Finanziaria del 2003 fondi «straordinari» come teatro d'arte con missione culturale (soldi serviti per ristrutturare uno stabile che cadeva a pezzi). Ma anche per i politici del Campidoglio le cose cominciano a cambiare, ora che il sindaco Veltroni ha un po' mollato l'osso, avendo altro a cui pensare. E di fatto le parole date valgono come il due di coppe quando regna denari. Dalle parole (mancate) si è passati ai fatti, e in quattro e quattr'otto Proietti si è trovato sfrattato dal suo posto di direttore. Posto che è stato offerto proprio a Maurizio Costanzo (che coincidenza!). Per l'anchorman del Parioli un'altra tacca sulla cintura. Dopo Mediaset e Sky, Il Messaggero e RadioRai, le consulenze alla Provincia di Roma, alla regione Lazio, alle Poste, gli impegni con l'associazione Voglia di teatro, la gestione del Parioli e ora la direzione artistica del Brancaccio, Maurizio Costanzo è davvero A un passo dal sogno (il titolo del suo musical con Platinette e gli immancabili ragazzi di Amici). Va pure detto che tra Proietti e Alessandro Longobardi, l'amministratore di L'Avana, la società che gestisce lo stabile del Brancaccio, non c'è mai stato feeling. I due si sopportavano, ma di cose in comune ne avevano davvero poche. Longobardi non ha sopportato la gestione egocentrica di Gigi (faccio tutto io, il teatro è mio) né quella del suo fido Paolo Fraschetti (che si dice gestisse da buon imprenditore edile il teatro come si fa per un cantiere). Peraltro Fraschetti è il marito della sorella di Proietti. Di recente, a quanto pare, nelle riunioni tra Proietti e Longobardi volavano parole grosse. Costanzo, per contro, con Longobardi ha un ottimo rapporto da sempre. Tuttavia gli incassi del Brancaccio sono stati in questi anni sempre elevati, con addirittura settimane (e non giorni) di repliche per gli spettacoli di Proietti (sempre esauriti). Sì, è vero che ora Longobardi rinuncerà ai soldi dell'affitto, ma un teatro con delle potenzialità come il Brancaccio può fatturare molto più di 700mila euro l'anno, anche senza Proietti. L'attore romano ha sempre avuto nel cuore lo stabile di via Merulana, la prima direzione artistica risale al 1978, poi nel 1992 con il Laboratorio teatrale, la scuola di recitazione chiusa dall'oggi al domani, proprio nel momento del massimo splendore, quando sfornava talenti a dozzine. Va detto che tutto ciò che la gallina d'oro Gigi Proietti tocca si trasforma in grandi successi. Anche il Globe Theatre, palcoscenico elisabettiano a Villa Borghese dai cartelloni shakespeariani, registra il tutto esaurito a ogni spettacolo. Ma gli applausi del pubblico a volte non ripagano gli smacchi che si subiscono. Gigi non voleva uscire così da cacciato e silurato, dopo che gli avevano anche chiuso la sua scuola, gli sarebbe bastato l'ultimo anno per affidare la sua creatura con gli onori del caso (come gli aveva promesso l'amico Veltroni). «È la vecchia storia del cuculo», ha detto Proietti, «quando viene adocchiato un nido fatto bene, ci si mette qualcun altro». Come dargli torto? A Gigi restano le... parole di Di Francia: «Proietti è un patrimonio a cui il Comune di Roma non intende rinunciare». E resta soprattutto il vanto di essere un attore bravo e senza padrini. Forse prenderà il posto di Albertazzi all'Argentina. A Costanzo invece manca solo il ruolo dell'attore. Non a caso prossimamente in una fiction sarà Nero Wolfe. Lui sì che sa risolvere anche i casi più scottanti. (Gigi Proietti - Foto U.Pizzi) 2 - IL GOLPINO ALL’AMATRICIANA DI COSTANZO… Francesca De Santis per “l’Unità” ….. Gigi è riuscito a capire cosa è accaduto davvero? La notizia di ieri è stata un fulmine a ciel sereno, un golpino all’amatriciana. Sono cascato dalle nuvole, a prescindere dal fatto che si tratti di una cosa positiva o negativa. Non potevo proprio immaginare... Quel che so l’ho appreso dai giornali: Costanzo ha dichiarato che assumerà la direzione del Brancaccio e ha ringraziato della proposta inaspettata. Io non credo che sia inaspettata, comunque... Allora aveva avuto qualche sentore? Nessun sentore, ma non credo che si tratti di una decisione presa all’ultimo momento. Chi paga l’affitto? E la gestione della sala che costa 4 volte l’affitto? Secondo lei? Qualche giornale parla di imprenditori romani. Appunto. Costanzo qualche tempo fa dichiarò: “Mi dicono che Proietti fa le bizze”. Ma chi te lo dice? Quali sono le tue fonti?. Tra l’altro voi due, se non sbaglio, vi siete incontrati di recente. Ci siamo sentiti. Stavamo “litigando” perché lui aveva uno spettacolo nel cartellone 2007-2008 del Brancaccio che io avrei accettato (ho pensato: il Brancaccio è un teatro popolare con un pubblico fatto anche di ragazzi e nello spettacolo ci sono i ragazzi della De Filippi, oltre a Platinette e Calissano...). Insisteva perché voleva sette settimane ad ottobre-novembre, periodo in cui io avevo già programmato la ripresa del mio spettacolo, per trainare gli abbonamenti. Anche in conseguenza di un suo fax con il quale mi aveva annunciato che entro il 10 aprile, dico aprile, non si fosse risolta la situazione del Brancaccio si sarebbe ritenuto libero di trovare altri spazi teatrali. Si è liberato, si è preso il tempo per cercare, non ha trovato ed è tornato da noi. Il periodo richiesto come numero di settimane c’era ancora ma le date erano leggermente cambiate. Lui voleva a tutti costi a novembre ed oggi leggo che ora che ha tutti i mesi a disposizione farà slittare il suo spettacolo a fine stagione. Accidenti che gestazione lunga! Ho la sensazione che il suo spettacolo non sia pronto, ma questo può succedere. Quello che lui voleva era che saltasse il mio show per dare spazio al suo. Io non sono abituato a comandare ma nemmeno ad ubbidire. L’arroganza è una cosa che odio. Crede che Costanzo sia interessato a creare un polo teatrale privato? Ma quale polo! Magari...Teatro Parioli, Sala Umberto e Brancaccio sarebbero un polo? Sì, il polo Sud!». Quindi secondo lei non ha alcuna intenzione di espandere il suo interesse verso i teatri romani? Ma lo farà, se trova soldi lo farà, glielo auguro. Il discorso è quale è il metodo con il quale lo fa, un metodo arrogante e antipatico. Come immagina la sua direzione al Brancaccio? Se io sapessi che c’è un teatro che va bene diretto da una persona al quale sta scadendo il contratto ma venisse chiamata un’altra persona, come minimo al posto suo prima di accettare sentirei il vecchio direttore, non direi “accetto con gioia”. Comunque lunedì o martedì occuperemo simbolicamente il teatro, organizzeremo una serata con canzoni e sketch che dovrebbe intitolarsi “Godiamoci gli ultimi istanti del Brancaccio”. Questo teatro è stata una conquista per la città di Roma, sarebbe terribile se dovesse rischiare la chiusura. Il teatro comunque non è un business, può andare bene uno spettacolo ma con il teatro non si diventa ricchi». 3 – “CON COSTANZO? PRIMA MI FACCIO FRATE”… Emilia Costantini per il “Corriere della Sera” …Proietti, che nominalmente è direttore artistico del Brancaccio fino al 31 luglio, ieri pomeriggio ha incontrato Veltroni, che dichiara: «È sconcertante. In una notte tutto è stato liquidato senza una telefonata a Gigi o a noi. Ma l'esperienza del Brancaccio continuerà, non importa dove. Nei sei anni della sua direzione artistica, abbiamo dimostrato che si può fare teatro di qualità con grande concorso di pubblico». Risponde al sindaco Sandro Longobardi, gestore del Brancaccio che ha offerto la direzione a Costanzo: «Abbiamo atteso per un anno la sottoscrizione di un contratto col Comune di Roma (scaduto a dicembre scorso, ndr), ma invano. Stimiamo Proietti, non volevamo né potevamo esonerarlo, visto che con lui non abbiamo rapporti diretti». Ma Gigi insiste: «Non farò più il mio spettacolo. Non mi metto sotto la direzione artistica di Costanzo, piuttosto me faccio frate. Ci sarà invece il suo musical, che piacerà molto al pubblico, con Platinette e Calissano!». Il musical è «A un passo dal sogno», che l'8 ottobre doveva debuttare al Brancaccio. Solidarietà all'attore dai colleghi. È dispiaciutissimo Banfi e Michele Placido, che col suo nuovo spettacolo era in cartellone al Brancaccio il prossimo inverno. E persino il personale del teatro ha dichiarato, in una nota diffusa ieri in serata, di «affidarsi a tutti gli affezionati spettatori e ai romani tutti per sostenere e caldeggiare la prosecuzione artistica di Gigi Proietti presso il teatro ». Solidarietà anche dal mondo politico. Attacca Costanzo Elisabetta Gardini, portavoce di Forza Italia: «La cacciata di Proietti pone inquietanti interrogativi sulla gestione della cultura teatrale in Italia». A lei si unisce Michele Lo Foco, del Dipartimento Cultura e Spettacolo di FI: «Mentre il pubblico ha riconosciuto nel lavoro di Proietti un progetto di valore, non altrettanto può dirsi per Costanzo al Parioli, teatro ormai marginale». E Costanzo annuncia querele. Dagospia 19 Luglio 200720/07/2007
Documento n.6703