Dagospia 1-10-07. ANCHE PADOA-SCHIOPPA TIENE FAMIGLIA. NEL DECRETONE SPUNTANO 50 MILIONI PER LA BIBLIOTECA DI MILANO, PRESIEDUTA DAL FRATELLO
ANCHE PADOA-SCHIOPPA TIENE FAMIGLIA. NEL DECRETONE SPUNTANO 50 MILIONI PER LA BIBLIOTECA DI MILANO, PRESIEDUTA DAL FRATELLO DEL MINISTRO DELL’ECONOMIA IL ‘CORRIERE DELLA SERA’ LO SPARA IN PRIMA PAGINA, IL FINANZIAMENTO SCOMPARE I figli, si sa, “so’ piezz’e core”. E i fratelli “so’ piezz’e Finanziaria”. O almeno così deve pensarla il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa che, nel pieno della battaglia moralizzatrice del governo per tagliare le spese e far quadrare i conti, piazza nella manovra di bilancio una bella prebenda per la Biblioteca Europea di Milano, presieduta da suo fratello. Con tanto di ostentata commedia degli equivoci tra lui che non fiata e il fratello che fa capire di non saperne nulla. A dare la notizia è il Corriere della sera di sabato, che pur nella confusione della lunga tirata notturna per l’approvazione della Finanziaria non si fa sfuggire il comma più goloso e prende Via XX Settembre con le mani nella marmellata. “Nel decretone è saltato fuori anche un finanziamento di 50 milioni alla Biblioteca Europea di Milano, della cui fondazione è presidente Antonio Padoa-Schioppa, fratello del ministro dell’Economia, che dopo i 20 milioni ottenuti nel 2003-2004 era rimasta a secco negli ultimi due anni”. Dal ministero dell’Economia nessuna smentita, e allora il giorno dopo il fortunato APS, beneficiario dell’assegno governativo, viene chiamato dal giornale di Paolino Mieli per spiegare questa generosa elargizione del più noto nonché fratello TPS. “Cinquanta milioni, dice davvero? Non ne sapevo niente, questa sì che è una bella novità!”, dice Antonio Padoa-Schioppa a Gian Guido Vecchi, facendo vedere di cadere dal pero e smentendo qualsiasi inciucio col fratello famoso per la lieta novella, che viene subito data per acquisita. “Mio fratello non c’entra niente perché deve solo curare che i conti non sballino. Pensi un po’, ho passato dieci anni a fare lobbying con la politica, solo nell’ultimo anno e mezzo ho smesso per non destare equivoci”, prosegue, cercando di fugare il “legittimo sospetto”, e giù a magnificare l’importanza del progetto: “Parliamo di un milione di libri a vista, di una struttura multimediale all’avanguardia che unirà sapere umanistico e scientifico”, niente meno. “Mai pensato di fare tutto coi soldi pubblici, ma possono servire come massa critica per attrarre altri investimenti, anche privati: nei prossimi mesi vedremo se si riuscirà ad aprire il cantiere nel 2008”. Qualcuno, però, deve essersi reso conto che in periodi di vacche magre, con Prodi che ogni giorno predica il rigore e il dibattito grillesco sui costi della politica che impazza, trovare i soldi per gratificare il fratello del ministro dell’Economia evidentemente può avere il sapore della ciliegina della beffa. E così passano altre 24 ore e i 50 milioni per la Biblioteca Europea di Informazione e di Cultura di Milano spariscono. Lo scrive lo stesso APS questa mattina con una letterina al Corriere, rimangiandosi la gioia espressa ieri: “Assunte le debite informazioni, ho potuto accertare che il finanziamento per la Beic nel decreto del governo non c’è, immagino per i problemi di bilancio che tutti conosciamo. So bene che in questi frangenti solo una parte delle tante richieste sul tappeto, contenute nelle bozze preliminari, può trovare soddisfacimento. Naturalmente continuo a sperare (e con me tanti milanesi e lombardi, e non solo loro) che questa grande opera per Milano e per l’Italia possa raggiungere presto il punto di non ritorno”. Come se le bozze non fossero preparate dal ministero dell’Economia… Risposta lapidaria e non firmata di Via Solferino: “I finanziamenti alla Biblioteca Europea di Milano sono entrati e poi usciti in extremis dalla Finanziaria. Tanto in extremis che il professor Antonio Padoa-Schioppa ha appreso il tutto solo successivamente”. Insomma, quel richiamo in prima pagina di domenica (“Antonio Padoa Schioppa: soldi alla biblioteca, ma mio fratello non c’entra nulla”) è servito a qualcosa... Dagospia 01 Ottobre 200701/10/2007
Documento n.6838