da Corriere.it (9-9-05).Mozione bipartisan contro Fazio

in Rassegna Stampa
Berlusconi ha preparato anche una nota ufficiale: ora lasci Mozione bipartisan contro Fazio Letta prende contatti con l’Unione. Fassino favorevole: «Ma sia legata alla riforma del risparmio» ROMA - Governo e opposizione lavorano su una mozione bipartisan di sfiducia verso il Governatore. L’armamentario dell’esecutivo per assestare il colpo finale e chiudere la vicenda della Banca d’Italia comprende, però, anche una nota ufficiale del capo del governo; una lettera al governatore; un atto formale diretto al Consiglio Superiore della Banca, cui spetta l’eventuale revoca del Governatore. Il tutto, come la nota già scritta, resta in un cassetto. E quella tra governo e Banca d’Italia resta, per ora, una guerra di nervi. Logorante per Fazio quanto per Berlusconi. Il premier è consapevole che un’ulteriore e decisa spinta in avanti potrebbe anche non sbloccare nulla, bruciando qualsiasi altra possibilità di intervento e mettendo a rischio anche la sua credibilità. Un timore fondato, almeno a giudicare dalle notizie filtrate da Bankitalia. E’ vero che Antonio Fazio ha deciso di non andare all’Ecofin di Manchester togliendo dall’imbarazzo il ministro dell’Economia, e per la prima volta riconoscendo l’esistenza di un problema d’immagine. E’ altrettanto vero, però, che il governatore non ha smesso di sfidare il governo: se Palazzo Chigi vuol far intervenire il Consiglio Superiore, ha fatto sapere ieri, «rischia di fare solo una brutta figura». Ieri sia la Banca d’Italia che il Quirinale hanno smentito che siano mai corse telefonate, durante il vertice del giorno prima fra Ciampi e Berlusconi, dirette dal Colle alla Banca. Siniscalco si è recato da Berlusconi, come già due giorni fa, per ribadire al premier che è assolutamente necessario uscire dall’impasse, e che a questo punto si rischia la credibilità anche del governo. Per uscire dall’angolo, al termine dell’ennesima giornata di tentativi e di veti, di accelerazioni e frenate, Gianni Letta ieri sera è tornato a scommettere tutto sul passaggio parlamentare. Ha avviato una serie di consultazioni e contattato Piero Fassino. Con lo scopo di sondare l’opposizione sull’ipotesi della mozione bipartisan. Il segretario dei Ds si è detto favorevole, purché l’invito a Fazio a fare un passo indietro sia legato all’esame del disegno di legge sul risparmio (che contiene già i nuovi emendamenti del governo sul mandato a termine) in calendario al Senato. Come a dire che tutto deve svolgersi a Palazzo Madama. Linea che Letta ha giudicato ragionevole, impegnandosi a valutarla e ad approfondirla nella giornata di oggi. Questi i fatti. I messaggi, per buona parte della giornata di ieri, erano stati altrettanto importanti. Il più importante: Palazzo Chigi ha già pronta una nota, in tutto una cartella, linguaggio e parole concordate due sere fa con il Quirinale, destinatario Fazio. Contenuto: esiste un patrimonio di credibilità (quello di Bankitalia) da tutelare; chi ne è il custode, indipendentemente dalle sue azioni, è chiamato a rendere servizio a questo patrimonio. Un messaggio che nei distinguo salverebbe la correttezza dell’operato del Governatore. Un tentativo estremo di moral suasion, firmato da Berlusconi, che ieri pomeriggio sembrava sul punto di essere divulgato. Fazio ne sarebbe già a conoscenza, tanto che due suoi stretti collaboratori ne avrebbero parlato con Letta. Mentre il capo del governo, che nei giorni scorsi aveva pensato anche a un faccia a faccia con il governatore, continuava a coltivare più di un dubbio sull’opportunità di esporsi: «Senza certezze non ho nessuna voglia di subire un affronto». Le certezze continuano a mancare. Letta continua a lavorare in modo febbrile. Fazio, parole di ieri, continua ad essere «incredibilmente tranquillo». E la guerra di nervi per ora prosegue. Marco Galluzzo Mario Sensini 09 settembre 2005

09/09/2005

Documento n.5022

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