Il PuntO n° 70. Provvedimenti di governo e liberalizzazioni. Per le banche occorrono interventi di sistema. Di M. Novelli

in Il Punto

Il PuntO n° 70. Provvedimenti di governo e liberalizzazioni. Per le banche occorrono interventi organici di sistema.
Di Mauro Novelli - 30-6-06

Il governo sta pensando ad interventi di liberalizzazione in molti settori finora ben protetti da corporativismo. Ben vengano iniziative in tal senso, purché organiche e di sistema. Le prime informazioni sulle iniziative di Prodi in materia bancaria riguardano i tassi di interesse applicati ai depositi ed ai prestiti. Leggiamo dall’ANSA che “ I tassi di interesse sui conti correnti bancari, sia debitori che creditori, dovranno essere adeguati in contemporanea con le variazioni stabilite dalla Bce”. A parte la mancanza, per il momento, di più approfondite articolazioni sul provvedimento (in grado di permettere una valutazione più precisamente circostanziata) ci corre l’obbligo di rilevare che il nostro sistema bancario gode di meccanismi incontrollati sulle modalità di variazione di tutti prezzi relativi ad ogni voce di costo dei servizi offerti, e non dei soli tassi. Se non si interviene sulla mansalva garantita alle banche dall’art. 118 del Testo Unico Bancario nell’imporre aumenti a loro insindacabile giudizio (tramite semplice annuncio sulla Gazzetta Ufficiale) potremo anche avere adeguamenti meccanici sul livello dei tassi applicati alla clientela (depositante e affidata) ma non potremo impedire che le banche recuperino i minori introiti variando le altre decine di voci costo. Infatti il “margine di interesse” è solo una delle componenti delle attività di bilancio, neanche la più pesante. Nel 2004, il MARGINE D’INTERESSE del sistema bancario ammontava a 38,992 miliardi di euro, mentre il MARGINE DI INTERMEDIAZIONE era quasi il doppio e pari a 69,702 miliardi di euro. Per la formazione dell’utile delle banche si veda: I conti in tasca alle banche. E’ evidente che regolamentare il “margine di interesse” e lasciare in balia dei “fiorani” il “margine di intermediazione” non risolve il problema derivante da un rapporto sbilanciato ai danni della clientela, (famiglie e imprese). Ci auguriamo che, al di là dei termini necessariamente stringati del lancio d’agenzia, il provvedimento vada ad opporsi, definitivamente, a comportamenti bancari eccessivamente onerosi per il paese. Insomma, speriamo che stavolta il legislatore non si distragga.

30/06/2006

Documento n.6143

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