Il ConsigliO. Bollo su invio dell?estratto conto e dintorni
in Il Consiglio
BOLLO SU INVIO DELL?ESTRATTO CONTO E DINTORNI
Dal 1994 è imposto dallo Stato un bollo "sull?invio dell?estratto conto" (per conti correnti e custodia titoli). Proprio come i proprietari di automobili, i correntisti devono pagare una tassa di possesso: 49.500 lire se privati, 108.500 se società. Il sostituto d?imposta (la banca) percepisce una quota di quegli importi per ogni invio di estratto conto: se l?invio è trimestrale addebiteranno 12.375 o 27.125 lire (49.500 o 108.500 diviso 4) per quattro volte; se l?invio è mensile, 4.125 lire o 9.041 ecc. E? evidente che l?addebito comporta una riga di estratto conto e relativa commissione per singola operazione. Fin qui i meccanismi sono noti e - sembrava - pacificamente applicati. Ma la fantasia delle banche non ha limite: in alcuni casi, abbiamo scoperto che, pur con invio trimestrale dell?estratto conto, alcuni istituti di credito addebitano la quota di bollo ogni mese. Risultato: non più quattro operazioni l?anno, ma dodici. Ricordiamo che, in media, il costo per singola scrittura è pari a 1,81 euro (3.480 lire). Ogni correntista calcoli il danno. E? quindi fondamentale verificare dall?estratto conto che la quota di bollo sia relativa alla cadenza dell?estratto. Qualora la ns. banca applicasse un meccanismo diverso, occorrerà chiederne conto e pretendere il riaccredito di quanto indebitamente percepito. (Si veda la penultima voce dell?Indice del sito: Gestione dei reclami in banca). Ricordiamo che la frequenza dell?invio dell?estratto conto è lasciata alla libera decisione del correntista: la legge (art. 119 punto 1° del T.U.B. ) si limita ad imporre una cadenza almeno annuale, a meno che il titolare del rapporto non scelga diversamente. (MN)12/02/2002
Documento n.3001