SCANDALO NOVARTIS-SANITA': IL SENATORE LANNUTTI AVEVA GIA' ANTICIPATO LA VERGOGNOSA TRATTATIVA, CON UNA INTERROGAZIONE DEL 3 NOVEMBRE 2009

in Consigli e guide
Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02174 Pubblicato il 3 novembre 2009 Seduta n. 270 LANNUTTI , BELISARIO , BUGNANO - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Premesso che: si apprende da notizie di stampa, in particolare un articolo del "Corriere della sera" del 15 ottobre 2009, dal titolo "Influenza A: il contratto per il vaccino è segreto", che le prime dosi del vaccino antinfluenzale A (H1N1) messe a disposizione del Ministero del lavoro, salute e politiche sociali sono già in fase di distribuzione alle Regioni; l'articolo sopra citato riferisce, sulla base della delibera 16/2009/P della Corte dei conti, una serie di particolari dell'accordo di fornitura stipulato dal Governo con la multinazionale farmaceutica Novartis, a cominciare dalla segretezza del costo delle 24 milioni di dosi di vaccino commissionate. Secondo indiscrezioni, il costo ammonterebbe a 200 milioni di euro, cifra realistica perché il prezzo di 8 euro a dose sarebbe in linea con quelli degli altri produttori di vaccini; a conferma della particolarità dell'accordo tra Governo e Novartis, come riporta l'articolo suddetto, vi è il fatto che esso abbia per oggetto un prodotto, il vaccino Focetria, che al momento della stipula non esisteva e che è stato autorizzato dall'Unione europea solo recentemente; la riservatezza del contratto in questione sarebbe esplicitamente sancita dall'articolo 10 dello stesso contratto, ma la suddetta delibera della Corte dei conti, rivelando le perplessità dei magistrati contabili, evidenzia per esempio, come si legge nell'articolo del "Corriere della sera", che due articoli del contratto prevedono la possibilità di mancato rispetto delle date di consegna del prodotto senza l'applicazione di alcuna penalità; il contratto obbligherebbe inoltre il Ministero ad accettare il vaccino anche in assenza dell'autorizzazione all'immissione in commercio in Italia, e in caso di mancata autorizzazione le garanzie in favore del Ministero, secondo la Corte, non sarebbero correlate all'esborso sopportato. Il contratto tra l'altro, nel caso la Novartis non ottenesse l'autorizzazione, obbligherebbe il Governo a versarle 24 milioni di euro come partecipazione ai costi; secondo la delibera della Corte il Ministero, come riporta l'articolo del "Corriere della sera", sarebbe rimborsato dalla società per danni a terzi solo a causa di difetti di fabbricazione, mentre in tutti gli altri casi a essere rimborsata sarebbe la Novartis. Comunque senza l'accordo della Novartis, come previsto dall'articolo 4 del contratto, non sarebbe possibile stabilire l'esistenza di eventuali difetti di fabbricazione; secondo l'ufficio di controllo della Corte dei conti, infine, il contratto sarebbe carente del parere di un organo tecnico in grado di attestare la congruità dei prezzi; come si legge nell'articolo sopra citato, «Il visto della Corte per la necessaria registrazione dell'atto è arrivato perché il provvedimento, emanato a seguito di Ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri che prevedono una lunga serie di deroghe alla normativa, è stato ritenuto "al di fuori degli ordinari schemi contrattuali" e motivato da caratteri di "eccezionalità" e "somma urgenza". I magistrati contabili hanno dunque deciso di "non procedere alla disamina dei punti di rilievo" sollevati dal loro ufficio di controllo sul contratto»; considerato che: la Novartis è un colosso farmaceutico svizzero, quotato sia a Zurigo sia a New York, che fattura oltre 40 miliardi di dollari l’anno. La crisi non ha sfiorato il suo business e anzi la borsa non ha fatto che premiarne l’operato: da inizio luglio 2009 sia sul Six che a Wall Street il titolo ha guadagnato oltre 20 punti; la cosiddetta influenza suina è “scoppiata” nell'aprile 2009, si chiede di sapere: se corrisponda al vero che il contratto con la Novartis sia stato stipulato prima che il vaccino Focetria esistesse e dunque prima che fosse autorizzato dall'Unione europea; a quanto ammonti l'esatto importo pattuito dal Governo con la multinazionale Novartis per la fornitura del vaccino in questione; come sia possibile che la società Novartis possa non rispettare le date di consegna del prodotto, senza che ciò comporti l'applicazione di penalità; per quale motivo il contratto stipulato preveda che sia il Ministero del lavoro, salute e politiche sociali a dover risarcire la Novartis per danni causati a terzi, con l'unica eccezione del caso in cui la causa dei danni sia dovuta a difetti di fabbricazione; per quale motivo il pagamento debba essere effettuato per il prodotto fabbricato e consegnato, anche se il contratto dovesse essere risolto per violazione di disposizioni essenziali da parte di Novartis; come si intenda giustificare la legittimità della clausola del contratto secondo cui il Ministero accetta il prodotto anche in assenza dell'autorizzazione all'immissione in commercio in Italia, concordando in tal caso un generico «Quality Agreement»; se corrisponda al vero che il contratto sia carente del parere di un organo tecnico in grado di attestare la congruità dei prezzi in esso concordati.

18/01/2010

Documento n.8420

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