UNIONE BANCARIA: BANKITALIA NON SI RASSEGNA A PERDERE LA PRESA SULLE BANCHE,IN CONFLITTO CON LA BCE ! ADUSBEF SCOPRE ELENCO 415 CONSIGLIERI REGGENZA,
COMUNICATO STAMPA
UNIONE BANCARIA: BANKITALIA NON SI RASSEGNA A PERDERE LA PRESA SULLE BANCHE,IN CONFLITTO CON LA BCE ! ADUSBEF SCOPRE ELENCO 415 CONSIGLIERI REGGENZA,CONFERMA BANKITALIA MEDIEVALE
Unione bancaria: la Banca centrale europea (BCE) «è pronta» (banche centrali nazionali permettendo) ad assumere (dal 4 novembre 2014) la vigilanza sulle 120 maggiori aziende di credito di Eurolandia con il difficile compito di gestire le conseguenze dell'analisi degli attivi, l'asset quality review, dopo la bocciatura - tra le altre - di due banche italiane, MPS e Carige (ed il salvataggio in extremis di BPVI), che ha anche rivelato prestiti in difficoltà per 900 miliardi di euro in tutta l'area.
La Bce che opererà in stretta collaborazione con le autorità di vigilanza nazionali e con terze parti indipendenti, ha assunto la vigilanza dal 4 novembre 2014, sulle seguenti 15 banche italiane ‘troppo grandi per fallire’: “Monte dei Paschi di Siena, Banca Carige, Banca Piccolo Credito Valtellinese, Banca Popolare Dell'Emilia Romagna, Banca Popolare Di Milano, Banca Popolare di Sondrio, Banca Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Intesa SanPaolo, Unicredit, Mediobanca, Unione di Banche Italiane e Veneto Banca”.
Ma incredibile a credersi, forse perché Bankitalia è passata dalla funzione monetaria a quella bibliotecaria, con oltre 1,2 miliardi di spese di funzionamento l’anno per coprire le retribuzioni di 7.000 dipendenti e le stellari di alti tecnocrati, che costano 35.000-40.000 euro al mese, oltre le carte di credito aziendali elargite a 1.000 dirigenti con una possibilità di spesa fino a 400 euro al giorno, 10.000 euro al mese,120.000 euro l’anno (naturalmente da giustificare con le pezze d’appoggio), gli alti gradi non si rassegnano di perdere il proprio controllo sulle primarie banche.
Da segnalazioni accreditate arrivate all’Adusbef, le cui fonti possono essere rilevate alle autorità giudiziarie in caso di smentita, il top management di Bankitalia a cominciare dal vice direttore Panetta, ha attivato nei giorni scorsi una serie di contatti e di telefonate ad alcune principali banche sottoposte al controllo Bce, affermando che la competenza continua ad essere esercitata dalla Banca d’Italia.
Mentre il mondo e la società attraversano la più grande evoluzione, generata dalla globalizzazione e dalla rivoluzione digitale, la Banca d’Italia impermeabile ai bisogni di trasparenza, conoscenza e legalità, continua a difendere il suo “Medioevo”, difendendo con le unghie e con i denti privilegi di super-casta che continua a negare all’opinione pubblica, delibere e provvedimenti ad uso e consumo di banche, banchieri e di un consolidato sistema feudale, del quale non prova la minima onta.
Come è possibile che nel 2014, una Banca d’Italia con il doppio dei dipendenti della Fed ed una spesa di 3 volte superiore per mantenere intatto il suo sistema di potere ed i suoi accoliti, che iscrive nel bilancio 2013 ben 442 milioni di euro di altre spese, possa consolidare la greppia dei soliti strapagati commissari, sempre a carico delle banche, disponendo di 415 signori contigui alle molteplici malefatte a danno dei consumatori, spacciati per consigli di reggenza e consiglieri di succursali ?
Quale funzione possono avere (con quali costi ?), nell’era dell’Unione Bancaria Europea e dell’informazione digitale i consigli di reggenza ed i consiglieri di succursali, composti da 415 personaggi (elenco nel link), che sembrano rappresentare il ‘MedioEvo prossimo futuro’ di una Bankitalia espressione di un sistema feudale, avallati e garantiti dal Governatore Ignazio Visco e dagli altri mandarini di Palazzo Koch ?
https://www.bancaditalia.it/bancaditalia/organizzazione/filiali/cons/Consiglio_reggenza_sedi_Consiglieri_succursali.pdf
Elio Lannutti (Adusbef)
Roma, 11.11.2014
11/11/2014
Documento n.7031