UNICREDIT- CAPITALIA: CONSUMATORI ED UTENTI IN FIDUCIOSA ATTESA

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA UNICREDIT- CAPITALIA: CONSUMATORI ED UTENTI IN FIDUCIOSA ATTESA DI FORTI RUDUZIONI DEI COSTI BANCARI TRA I PIU’ ALTI DEL MONDO.. Adusbef e Federconsumatori,pur augurando la migliore riuscita alla operazione di fusione tra Unicredit e Capitalia,continuano a chiedere ciò che i mezzi di informazione continuano ad ignorare, ossia forti riduzioni ai costi dei conti correnti bancari tra i più alti del mondo, maggior efficienza e rispetto dei diritti dei risparmiatori,dopo gli scandali finanziari che hanno prodotto danni per 50 miliardi di euro ad 1 milione di risparmiatori. Le due banche tra le più innovative del sistema bancario,che hanno precorso i tempi sia con la portabilità del conto (Unicredit) che con i tavoli di conciliazione ed il progetto Delta (Capitalia) che ha aperto un dialogo costante inserendo negli sportelli bancari rappresentanti delle associazioni (e di altre categorie) per offrire alla clientela avanzati strumenti di dialogo e risoluzione dei conflitti,non potranno deludere le attese, rispetto ad una retrocessione ai consumatori delle economie di scala che la fusione riuscirà ad ottenere. Adusbef e Federconsumatori, auspicando che il progetto Delta venga esteso anche agli sportelli Unicredit, per rafforzare la fedeltà dei clienti verso una grande banca, che non avendo nulla più da temere apre le proprie porte ai rappresentanti delle categorie per risolvere conflitti e controversie non solo con il settore del credito, chiedono però che i meccanismo virtuosi di concorrenza possano far scendere gli elevati costi dei conti correnti bancari,tra i più cari del mondo. Nel rammentare che le fusioni finora attuate, non hanno ridotto gli alti costi dei servizi bancari, ma al contrario sono aumentati di oltre il 155 per cento negli ultimi 12 anni e che gli stessi tassi, praticati in Italia, sono più alti, secondo un monitoraggio su prestiti e mutui (dati BCE), della media Ue, con un differenziale dello 0,89% sui mutui; del 2,25 per cento sul credito al consumo,a riprova della poca efficienza del sistema bancario, a maggior ragione essi devono scendere per ridare efficienza al mercato e sollievo ai consumatori. In particolare, a fine 2006, le famiglie italiane sopportavano un differenziale di 2,25 punti rispetto ai tassi applicati in altri paesi: 8,27 per cento i tassi domestici, contro il 6,02 di quelli medi ricavati nella UE (area euro) dalla BCE. E mentre dal 2005 i tassi europei sono scesi (dal 6,43 % al 6,02 %), in Italia abbiamo avuto trend crescenti (dall’8,00% del 2005, all’8,27 dell’ottobre 2006). Le vere questioni che interessano i consumatori, alla pur buona operazione di consolidamento tra Unicredit e Capitalia,riguardano l’avvio di quei meccanismi di concorrenza virtuosa tra le banche, che continuano indisturbate ad aumentare costi dei servizi bancari che dovevano al contrario essere ridotti per effetto del decreto Bersani e dei solenni impegni di Abi e Cogeban con l’Antitrust. Saranno ridotti o rincarati i costi bancomat altra banca, pari a 2 euro negli sportelli di Banca di Roma e Banco di Sicilia; 2,30 ad Unicredit,che pratica il costo più alto dell’intero sistema, dopo i 2,50 euro di Antonveneta ? I consumatori aspettano questi fatti concreti. Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,21.5.2007

21/05/2007

Documento n.6580

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