TREMONTI, SE VINCE PRODI GLI ITALIANI SARANNO MOLTO PIU’ POVERI ? PIU’ POVERI DI COSI’...
TREMONTI, SE VINCE PRODI GLI ITALIANI SARANNO MOLTO PIU’ POVERI ? PIU’ POVERI DI COSI’ SARA’ DIFFICILE, VISTO CHE GLI ITALIANI,SECONDO I DATI DI BANKITALIA, SONO GIA’ STATI IMPOVERITI E STANGATI CON UN AUMENTO DEL DEBITO PUBBLICO PARI A 2.813 EURO A CITTADINO. TREMONTI HA PREMIATO GLI EVASORI,CON LO SCUDO FISCALE TASSATO AL 2,5%,LA PIU’ GRANDE OPERAZIONE DI RICICLAGGIO DI STATO CHE NON HA NEPPURE FATTO RIENTRARE I CAPITALI. Ci vuole una bella faccia tosta per,affermare,come ha fatto il ministro dell’Economia Tremonti, che: “se il 9 aprile vince Prodi gli italiani da quel momento saranno molto più poveri". Piu’ poveri di come sono stati ridotti gli italiani dopo 5 anni di Governo,sarà difficile ,vista la speculazione,col pretesto dell’euro causata dagli omessi controlli,che ha trasferito 60 miliardi di euro dalle tasche dei consumatori a quelli di coloro che hanno avuto la possibilità di determinare prezzi e tariffe. Il ministro dell’Economia,dovrebbe poi conoscere i dati del debito pubblico,cresciuti negli ultimi 5 anni,nonostante le condizioni favorevoli dei tassi di interesse,da 1.343 miliardi di euro a 1.537 miliardi di euro,con un aumento pari a 2.813 euro a cittadino,neonati compresi. Negli ultimi 5 anni, l’Italia ha goduto di tassi di interesse tra i più bassi in assoluto e certamente irripetibili nel medio periodo. A fronte di saggi ufficiali del 4,5 per cento nel maggio 2001; di costo per affidamento del 10,15 (2001) contro l’attuale 9,38 (per fidi oltre i 5.000 euro); con mutui per acquistare la casa passati dal 6,56 per cento del 2001, agli attuali 4,97 per cento (Fisso) o 3,85 (Variabile), non solo le banche hanno offerto cattivi consigli quasi obbligando i mutuatari ad indebitarsi a tasso variabile e riducendo la loro disponibilità ad effettuare mutui a tasso fisso, ma anche il Governo e il ministero dell’economia non hanno saputo tesaurizzare tale stagione per ridurre un debito pubblico esplosivo,che è addirittura aumentato di ben 194 miliardi di euro. Il debito pubblico pari a 1.343 miliardi di euro del giugno 2001 (insediamento del Governo Berlusconi), dopo 5 anni è passato a 1.537, nel novembre 2005. Nel dicembre 2005 (ultimi dati disponibili: Supplemento Bollettino statistico – Finanza pubblica – del 16-3-2006) avevamo raggiunto la vertiginosa cifra di 1.507,559 miliardi di euro (2.919.041 miliardi di vecchie lire) di debito. Tale situazione, accoppiata al saldo della bilancia dei pagamenti che nei primi nove mesi del 2005 ha registrato un saldo negativo di -15,415 miliardi contro i -6,246 miliardi nello stesso periodo del 2004 [variazione negativa del saldo della bilancia commerciale (-5,786 mld), dei servizi (-2,414 mld) e dei redditi (-2,020 mld); variazione positiva (+1,051 mld) dei trasferimenti unilaterali] fornisce impietosi dati finanziari sulla situazione del Paese ed esprime un fallimentare giudizio sull’assoluta mancanza di incisività del governo Berlusconi. Secondo i dati Istat, a dicembre 2004, i cittadini italiani erano 58.462.375. Ogni italiano (dal neonato al centenario) ha quindi sulle spalle un fardello di cambiali pari a 25.786 euro (50 milioni di vecchie lire). Col governo Berlusconi, dal Giugno 2001 al dicembre 2005, il debito pubblico è aumentato di 164,464 miliardi di euro. In poco meno di 4 anni e mezzo, ogni cittadino italiano ha subito un aggravio di debito pari a 2.813 euro (5.446.727 delle vecchie lire). Debito Giugno 2001: 1.343,095 Miliardi di euro Debito Dicembre 2005: 1.507,559 Miliardi di euro Variaz. % 12/2005 su 6/2001: + 12,24 % Variazione in mlrdi di euro 2005/2001: + 164,464 Abitanti al dicembre 2004: 58.462.375 Debito per abitante in euro: 25.786 Maggior debito pro capite dal 2001 al 2005: 2.813 Questi dati sono piu’ eloquenti di qualsiasi propaganda del ministro Tremonti,che porta la grave responsabilità di aver effettuato una operazione di “riciclaggio di Stato” con lo “Scudo Fiscale” tassato al 2,5 per cento. Una cedolare secca del 10 per cento,su quei capitali che hanno ripreso la strada dei paradisi fiscali,porterebbe nelle casse dello stato 14 miliardi di euro. Il Presidente Elio Lannutti Roma,20.3.200621/03/2006
Documento n.5824