TLC: dov’è la concorrenza?

in Comunicati stampa
TLC: I CONSUMATORI ALL’ATTACCO DEI MONOPOLI DELLA TELECOM E DEI GESTORI DI TELEFONIA MOBILE. CLAMOROSA DELIBERA DELL’ANTITRUST CHE IPOTIZZA COMPORTAMENTI ANTICONCORRENZIALI DEI GESTORI DI TELEFONIA!!! ESPOSTO ALLE PROCURE DELLA REPUBBLICA DI ROMA, MILANO E TORINO PER AGGIOTAGGIO. CHIESTO ALL’ANTITRUST UN PROVVEDIMENTO DI URGENZA CONTRO LE PRATICHE ANTICONCORRENZA UN SMS COSTA IN ITALIA 3 VOLTE PIU’ CARO CHE IN NORD EUROPA E LE TELEFONATE DA FISSO A MOBILE IL DOPPIO CHE NEL RESTO DEL MONDO Le associazioni di Intesaconsumatori ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI sono passate all’attacco degli oligopoli nella telefonia. In un esposto alle Procure di Roma, Milano e Torino, ipotizzano pratiche speculative sui prezzi attraverso manovre anticoncorrenza che sono state accertate dall’Antitrust su denuncia del Codacons. Il canone fisso della Telecom è il principale accusato e nell’esposto di esso si scrive: “non solo il canone obbligatorio che tutti i 30 milioni di utenti italiani deve pagare è diventata una tassa inutile e odiosa: addirittura c’è chi paga più con il solo canone, avendo stipulato abbonamenti con altri gestori di telefonia fissa, che con il traffico realizzato in concreto!!! Tale canone costituisce un sistema abnorme di blocco della possibilità di entrata sul mercato di competitors concorrenziali che non possono acquisire i clienti, non potendo costoro evitare di ricevere la bolletta comunque della Telecom e quindi due o tre fatturazioni differenti, con evidente scoraggiamento nello stipulare contratti con concorrenti di Telecom”. Ma le pratiche scoperte dall’Antitrust sono molto articolate e, come si legge nella delibera dell’Autorità, si individuano nelle seguenti: “Gli elementi raccolti inducono a ritenere la sussistenza di una posizione di dominanza congiunta da parte dei tre operatori Gsm TIM, VODAFONE e WIND nel mercato dei servizi all’ingrosso di accesso alle infrastrutture di rete mobile. … In primo luogo TIM, VODAFONE e WIND… hanno tutti rifiutato di negoziare una qualsiasi forma di accordo di roaming nazionale per svolgere attività di operatore virtuale di rete mobile (MVNO) con TELE2, TWC, Startel e ReteItaly. Ciò avrebbe reso impossibile l’ingresso di fornitori alternativi per l’offerta di servizi mobili finali all’utenza residenziale e business, annullando qualsiasi forma di concorrenza inter-brand in quest’ultimo mercato. In secondo luogo, TIM, VODAFONE e WIND, hanno rifiutato di stipulare contratti di rivendita di traffico wholesale, con l’effetto di eliminare la concorrenza da parte di operatori alternativi, quali ESP e reseller … Vale osservare che, dalle evidenze raccolte, emerge chiaramente l’assenza di specifiche giustificazioni per i rifiuti. … stante la riscontrata posizione di dominanza congiunta dei tre gestori nel mercato dell’accesso alle reti mobili, le condotte sopra descritte potrebbero integrare un abuso di posizione dominante collettiva da parte di TIM, VODAFONE e WIND nel medesimo mercato, volto ad impedire l’ingresso di nuovi operatori nel mercato al dettaglio dei servizi di comunicazione mobile, con grave danno per la concorrenza e, in ultima analisi, per i consumatori finali. … Si ritiene, pertanto, che le descritte condotte commerciali assunte da TIM, VODAFONE e WIND potrebbero costituire abusi individuali posti in essere dagli stessi sulle rispettive reti al fine di favorire le proprie divisioni commerciali. Le pratiche abusive poste in essere da TIM, VODAFONE e WIND nei rispettivi mercati della terminazione avrebbero avuto l’effetto di ostacolare l’ingresso di imprese in grado di operare in concorrenza con i suddetti gestori sia nel mercato intermedio dei servizi di terminazione, sia nel mercato finale dei servizi di fonia per la clientela aziendale. … Infine, per ciò che concerne i comportamenti commerciali dei tre gestori nel mercato al dettaglio dei servizi mobili, con particolare riferimento ai rapporti contrattuali con l’utenza aziendale, in base agli elementi raccolti essi, potrebbero costituire il frutto di una intesa restrittiva della concorrenza, considerata l’omogeneità di tali comportamenti quanto agli effetti escludenti. … Nel caso di TIM e VODAFONE, inoltre, l’applicazione di prezzi praticamente uguali in alcune offerte commerciali all’utenza business, come risulta dalla documentazione allegata alle denunce, potrebbe essere determinata dall’esistenza di una intesa sui prezzi.” Oggi la clamorosa delibera dell’Antitrust alza il velo su una sistematica condizione di ostacolo illecito alla concorrenza in danno dei consumatori. Da qui la denuncia per aggiotaggio e la richiesta di un provvedimento urgente rivolta da INTESACONSUMATORI all’Antitrust per ripristinare immediatamente una condizione di concorrenzialità tra i gestori.

18/11/2005

Documento n.5278

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