TELECOM:L GOVERNO UTILIZZI LA GOLDEN SHARE...
COMUNICATO STAMPA TELECOM: DOPO LO STUPORE DEL PRESIDENTE PRODI, IL GOVERNO UTILIZZI LA GOLDEN SHARE, PER EVITARE LA COLONIZZAZIONE DELLE MIGLIORI IMPRESE ITALIANE CONCESSIONARIE DI SERVIZI PUBBLICI. IN ASSENZA DI UNA SERIA POLITICA INDUSTRIALE,LE IMPRESE STRANIERE FANNO SHOPPING IN ITALIA (ABERTIS,BNP PARIBAS,ABN AMRO),PERCHE’ CERTE DI LUCRARE,IN ASSENZA DEL MERCATO,CONSISTENTI RENDITE, SULLA PELLE DEI CONSUMATORI, SCIPPATI DEI BENCHE’ MINIMI DIRITTI. Dopo lo stupore ed il disappunto del Presidente del Consiglio Romano Prodi, per la decisione del cda Telecom che ha approvato il riassetto del gruppo, con lo scorporo di Tim, e la sua probabile,quasi sicura vendita a gruppi stranieri,per far fronte all’indebitamento di 41 miliardi di euro,il cui rifinanziamento diventa sempre più oneroso per il continuo aumento dei tassi BCE,il Governo si faccia carico di utilizzare lo strumento della golden share,così come viene usata dai francesi per tutelare i suoi interessi nazionali. Anche perché,in assenza di una seria politica industriale e di sciagurate privatizzazioni che hanno sostituito monopoli privati a quelli pubblici, che almeno garantivano l’erogazione del servizio, le aziende estere (ABERTIS,BNP PARIBAS,ABN AMRO,ecc.) hanno grande convenienza a fare shopping in un paese come l’Italia, per lucrare consistenti rendite sulla pelle dei consumatori,privi di quei diritti minimali all’autotutela ed alla tutela collettiva (class action). La prova provata non è solo rappresentata dalla vendita mascherata dei Benetton ad Abertis di una concessione pubblica, che ha garantito gli esclusivi interessi di Autostrade nella riscossione dei pedaggi, compresi allegri aumenti più del doppio dell’inflazione senza garantire i previsti investimenti pari a 3 mld di euro nelle infrastrutture ed una qualità del servizio minimale,ma anche dallo shopping effettuato a mani basse da BNP PARIBAS ed ABN AMRO,sulle quali Adusbef si era battuta strenuamente per la loro realizzazione. Ad 8 mesi dall’acquisizione di Antonveneta e di BNL,i costi dei servizi bancari per un paniere di servizi alla clientela retail, praticati dalla case madri,mentre in Francia ed Olanda non superano 90 e 50 euro l’anno,in Italia è di 370 (BNL) e 420 euro (Antonveneta), ed invece di diminuire continuano tranquillamente ad aumentare,con l’aggravante di disfunzioni e disservizi addossati ai consumatori che caratterizzano tutte le aggregazioni. Per evitare di diventare come il Cile e l’Argentina,che hanno permesso alle multinazionali di appropriarsi a buon mercato di risorse industriali importanti,il Governo italiano ha il dovere di difendere l’interesse nazionale, ripensare la politica delle privatizzazioni (fatte a suo tempo dall’ex v.presidente di Goldman Sachs per l’Europa,che invece di portare i vantaggi delle liberalizzazioni,che produce maggiore concorrenza e migliore qualità del servizio, ha prodotto in Italia, arricchimenti privati, stangate continue di prezzi e tariffe con conseguente sistematico saccheggio dei redditi delle famiglie,senza garantire la qualità minima dei servizi offerti),approvare la legge dell’azione collettiva a favore dei consumatori. Il Presidente Elio Lannutti Roma,13.9.200613/09/2006
Documento n.6295