TELECOM: IL RIASSETTO RISCHIA DI PEGGIORARE SERVIZIO OFFERTO
COMUNICATO STAMPA TELECOM: CONSUMATORI PREOCCUPATI DAL RIASSETTO, CHE RISCHIA DI PEGGIORARE SERVIZIO OFFERTO, SEMPRE PIU’ QUALITATIVAMENTE DEGRADATO, NEL DISINTERESSE TOTALE DELL’AUTORITA’ PER LE GARANZIE COMUNICAZIONI. ADUSBEF CHIEDE CHE SERVIZI STRATEGICI PER L’INTERESSE PUBBLICO,NON SIANO LASCIATI AL LIBERO ARBITRIO ED ALLA SPOLIAZIONE DEI PRIVATI. ADUSBEF FAVOREVOLE AD ATTENTO CHECH-UP SU TUTTE LE CONCESSIONI. L’ennesimo paradosso delle privatizzazioni all’italiana, che hanno avuto l’unico effetto di far sostituire monopoli privati a quelli pubblici,è pagato caro dai consumatori, che invece di ricevere servizi di qualità a costi più contenuti,rimpiangono i “boiardi di Stato”, che almeno gestivano le aziende pubbliche, dai servizi bancari a quelli telefonici,dai servizi autostradali a quelli ferroviari, offrendo standard di qualità migliori degli attuali a prezzi nettamente inferiori. Le privatizzazioni all’italiana hanno rafforzato gli utili, ultra-garantiti delle aziende private (il caso Autostrade rappresenta l’esempio più illuminante), mentre i cittadini hanno subito solo danni, disagi e disservizi,nel disinteresse più totale delle Autorità di Garanzia (con l’unica eccezione dell’Antitrust), molto attente soprattutto a garantirsi status,benefit ed elevatissimi stipendi. Agli utenti ed ai consumatori di servizi autostradali, come quelli telefonici, venivano offerti standard di qualità certamente superiori 10 anni fa,quando le Autostrade,gestite dall’IRI, non chiudevano d’inverno ad una piccola spruzzatina di neve imprigionando sulla rete migliaia di utenti ad ostaggio, costretti per di più a pagare il pedaggio,mentre la telefonia pubblica in mano alla Stet, aveva raggiunto servizi qualitativamente elevati rispetto a quelli odierni, sempre più degradati. Il riassetto di Telecom Italia e le ipotesi di scorporo di TIM,la gallina dalle uova d’oro accorpata solo un anno fa alla casa madre, destano sconcerto e preoccupazione ai consumatori-utenti-risparmiatori delusi,che avevano investito nel futuro di Telecom. Possibile che i manager (tanti) che si sono succeduti in breve tempo (3 in meno di 5 anni- Rossignolo,Colaninno,Tronchetti Provera) alla gestione ed agli assetti proprietari della Telecom Italia dopo aver ricevuto allegri finanziamenti dalle banche,non debbano mai rispondere ad alcuno, rispetto alle politiche fallimentari,a volte predatorie, che hanno prodotto danni,disagi disservizi quotidiani ai cittadini utenti ? Possibile che l’inerte Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni non intervenga mai a monte, per prevenire gli abusi,i servizi non richiesti disinvoltamente appioppati ad 1 milione di utenti l’anno, i disservizi cronici della telefonia fissa,che aveva raggiunto punti di eccellenza 4-5 anni fa anche con la misurazione dei tempi di allacciamento e di riparazione dei guasti,passati dai precedenti 3 giorni a 3 mesi in media,con un peggioramento evidente della qualità del servizio,la cui gestione dei reclami,spesso appaltata ad improbabili, oscure ed arbitrarie procedure di conciliazioni con compiacenti associazioni di consumatori ? Adusbef,in totale sintonia con il ministro Di Pietro che ha manifestato il dovere di eseguire un approfondito chec-up su tutte le concessioni (da quelle autostradali a quelle telefoniche e TV), chiede che il Governo possa ripensare gli assetti strategici di alcuni servizi pubblici,come la rete della telefonia (finanziata dagli utenti mediante il canone e dalle sovvenzioni Ue),l’elettricità, le infrastrutture autostradali,i servizi idrici,che non possono essere svenduti dall’esecutivo di turno ai soliti “capitani coraggiosi” per essere poi lasciati al libero arbitrio dei gestori privati,di aziende strategiche vere e proprie galline dalle uova d’oro,dopo che sono stati assicurati concessioni trentennali con l’unica garanzia degli aumenti delle tariffe, mentre la qualità del servizio è sempre lasciato alla buona volontà ed al libero arbitrio dell’imprenditore. Il Presidente Elio Lannutti Roma,12.9.200612/09/2006
Documento n.6300