TASSA SULLE RICARICHE: OTTIMA L’IDEA DI BERSANI DI ABROGARLA....

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA TASSA SULLE RICARICHE: OTTIMA L’IDEA DEL MINISTRO BERSANI DI ABROGARLA, IN ATTESA DELLA DORMIENTE AUTORITA’ TLC,PER FAR RISPARMIARE 1,7 MLD. MA COME MAI MINISTRO E GOVERNO SORVOLANO SULLA LEGGE BERSANI, CHE IMPONE RECIPROCITA’ SUI TASSI,CONSENTENDO UN GUADAGNO ILLECITO, ALLE AMATE BANCHE, DI 1,3 MILIARDI DI EURO IN 6 MESI,5 MILIARDI SU BASE ANNUA ? FORSE PERCHE’ LE BANCHE EROGANO PRESTITI,FINANZIAMENTI,ANTICIPI E SCONTI ? Ottima l’idea del ministro Bersani di abrogare,nel secondo pacchetto sulle liberalizzazioni,la tassa sulle ricariche telefoniche,un balzello iniquo di 1,7 miliardi di euro l’anno che grava soprattutto sui più poveri (giovani ed anziani),frutto di un accordo di cartello tra le aziende telefoniche (un operatore egiziano infatti, che non la praticava,si è prontamente adeguata all’andazzo) per bastonare i consumatori, con il consenso assenso della dormiente Autorità per le Comunicazioni. Ma come mai il ministro ed il Governo,che nel primo pacchetto sulle liberalizzazioni avevano sbandierato simmetria di comportamento da parte delle banche quando aumenta il costo del denaro,addirittura fissando l’obbligo nell’art.10 del decreto Bersani del 4 luglio 2006,di adeguare i tassi sui depositi qualora,a seguito delle decisioni sui tassi della BCE, gli istituti di credito rincarano i tassi “attivi”,ossia su prestiti,mutui e finanziamenti, non intervengono per far rispettare la legge ? Come mai,nonostante le numerose segnalazioni di Adusbef al Governo, le denunce al ministro Padoa Schioppa ed alla Banca d’Italia e perfino alle Procure della Repubblica,il ministro Bersani permette alle banche di violare allegramente una disposizione chiara di legge,che aveva la finalità di riequilibrare i rapporti contrattuali e tutelare i correntisti da comportamenti scorretti,vessatori, illegali, consentite nell’UE solo alle banche italiane, visto che gli altri istituti di credito operanti nel resto d’Europa,alle decisioni della BCE e senza alcuna costrizione legislativa,adeguano simmetricamente i tassi anche sui depositi ? Dalle 3 decisioni della Banca Centrale Europea di agosto ottobre e dicembre 2006 (0,75%), le banche italiane, che hanno tempestivamente aumentato il costo del denaro sui mutui,prestiti personali fidi e finanziamenti,eludendo l’art. 10 del decreto Bersani,hanno lucrato,in soli 5 mesi,ben 1,3 miliardi di euro, che proiettato su base annua ed a prescindere dalle ulteriori manovre al rialzo previste ed annunciate nei prossimi mesi dalla BCE, consente un guadagno illecito,solo sul monte depositi, pari a 680 miliardi di euro,che supera 5 miliardi di euro su base annua. Adusbef, che ha inserito sul suo sito www.adusbef.it un fac-simile di richiesta di adeguamento dei tassi alle riottose banche,suffragato da una conseguente denuncia alle Procure della Repubblica in caso di inottemperanza,che è chiara ed evidente dagli estratti conto,stigmatizza la condotta pilatesca e fiancheggiatrice della Banca d’Italia,con un Governatore Draghi,che continua a garantire le malefatte e le illegalità del sistema bancario anche in tale fattispecie, ma giudica incomprensibile l’ossequioso e deferente comportamento del Governo verso le banche, perché quando si approvano le leggi,incuranti del loro rispetto,ciò causa una caduta irreversibile di credibilità e di consenso dei cittadini: forse anche per questo (in attesa di una prova contraria che ci potrebbe essere a Caserta),la credibilità ed il consenso verso il Governo è sceso così in basso,arrivando ai minimi termini. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,10.1.2007

10/01/2007

Documento n.3257

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK