SWAP E DERIVATI: LE PROCURE INDAGANO
COMUNICATO STAMPA SWAP E DERIVATI: LE PROCURE DELLA REPUBBLICA (MILANO,FIRENZE, BARI,ECC.) ALLE QUALI ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI AVEVANO PRESENTATO ESPOSTI- DENUNCE, IPOTIZZANDO I REATI DI TRUFFA CONTRATTUALE,FALSO IN BILANCIO, ACCENDONO I RIFLETTORI PER ACCERTARE LA RESPONSABILITA’ DELLE BANCHE. Dopo le denunce presentate da Adusbef e Federconsumatori il 15 ottobre, ad integrazioni degli esposti presentati a 10 Procure della Repubblica l'11 luglio scorso,dove si chiedeva di acquisire la puntata di Report, andata in onda su Raitre domenica 14 ottobre 2007 alle ore 21,30 dedicata a swap e strumenti finanziari derivati, con testimonianze documentate da utenti che pur non conoscendo nulla di finanza,si erano visti imporre anche in sede di rinnovo fidi, contratti swap che invece di garantirli dal rischio dei tassi, creavano buchi e perdite vistose nei conti economici, si cominciano a muovere alcune Procure (Milano,Firenze,Bari,ecc) che vogliono accertare la responsabilità delle banche, Unicredit in prims. Secondo Adusbef e Federconsumatori, la condotta della banca (citata nella trasmissione televisiva) "appare dunque contraria a buona fede ed alle prescrizioni della Legge n. 154/1992 (Norme per la trasparenza nei servizi bancari e finanziari) circa gli obblighi di trasparenza, di comunicazione e d'informazione al cliente". Secondo i consumatori è stata anche disattesa "la legislazione attuale in materia di intermediari finanziari, che offre molte garanzie ai risparmiatori ed agli investitori, nel momento in cui si e' proceduto all'offerta fuori sede di prodotti finanziari da parte di funzionari bancari non autorizzati. Conseguentemente - avevano chiesto Adusbef e Federconsumatori- nell'integrazione dell'esposto del luglio scorso inviato il 15 ottobre alle Procure della Repubblica di Milano,Roma, Torino, Firenze, Genova, Palermo, Bari, Lecce, Napoli,Bologna - sedi delle maggiori banche che hanno commercializzato i prodotti derivati anche a Comuni,Province e Regioni di indagare per i reati di truffa, abuso d'ufficio,truffa contrattuale,falso in atto pubblico e falso in bilancio, invitando le Autorità giudiziarie, nell'ambito delle rispettive competenze territoriali, allo svolgimento di tutte le indagini sottese ad accertare i riscontri ai reati ipotizzati, e con riserva di costituirsi parte civile nell'eventuale istaurando procedimento penale. Le stesse banche che hanno piazzato prodotti pericolosi ed equivoci che hanno causato perdite rilevanti ed una catena di fallimenti e licenziamenti tra le piccole e medie imprese,invece di gridare al complotto ed alla lesa maestà,avrebbero il dovere –se non hanno nulla da temere- di mettersi a disposizione dei magistrati per chiarire le loro responsabilità oggettive e soggettive, rassicurando in tal modo il mercato e la fiducia tradita,che è ai minimi storici nei confronti delle banche. Sui derivati infatti – come scrive oggi il settimanale Panorama - la procura di Milano scalda i motori. E rimette in campo la squadra di pm che ha segnato le vicende economico-giudiziarie degli ultimi anni: dal crac Parmalat, con l’arresto di Calisto Tanzi, alle scalate Antonveneta e Bnl-Unipol. Per questo qualche giorno fa si è tenuta una riunione riservata fra alcuni pm del pool reati finanziari, coordinato da Francesco Greco. All’ordine del giorno tre questioni di strategia processuale. Innanzitutto i pm si sono confrontati sull’eventuale competenza territoriale di una simile indagine. La Italease è ben incardinata, quella sui bond di Regione Lombardia e Provincia di Milano seguita dal pm Alfredo Robledo pure, ma un’indagine a tutto campo comporta rischi. E nessuno vuol arenarsi in inchieste destinate a essere trasferite. Non è infatti detto che Milano abbia la forza procedurale di tenere le redini fino al processo. Il secondo fronte è già più operativo e riguarda la denuncia che Federconsumatori e Adusbef hanno appena imbucato in procura. I magistrati ne stanno valutando lo spessore per comprendere quale raggio d’azione consenta. Nell’attesa di capire se la Guardia di finanza che sta analizzando i bond emessi dalle istituzioni lombarde permetterà a Robledo di allargare lo spettro investigativo. Al vaglio delle Fiamme gialle, nella sede di via Filzi, sono cinque bond:. quello della Provincia da 170 milioni di euro emesso nel 2002 (lead manager Merril Lynch e Dexia; advisor Banca Imi e Cdc Ixis). Per arrivare a quello del Comune con Jp Morgan, Ubs, Deutsche Bank e Depfa. Oltre Milano, ci sono anche altre Procure della Repubblica intenzionate ad accendere un faro sulla clamorosa truffa dei derivati.29/10/2007
Documento n.6912