SPESE FANTASMA ADDEBITATI AI CORRENTISTI EX BPL E NON ANCORA RESTITUITI....
COMUNICATO STAMPA SPESE FANTASMA ADDEBITATI AI CORRENTISTI EX BPL E NON ANCORA RESTITUITI: FIORANI ALLA SBARRA DOPO LE DENUNCE DELL’ADUSBEF, INDAGATO PER TRUFFA AGGRAVATA DALLA PROCURA DI LUCCA.CASSE TOSCANE CORRESPONSABILI TRUFFA. IN UN PAESE NORMALE DOVREBBE ESSERE BANKITALIA A FARSI GARANTE DELLA AVVENUTA RESTITUZIONE DEL MALTOLTO AD ALMENO 1,5 MILIONI DI CORRENTISTI. Due giorni fa l’ex a.d. della Banca Popolare Italiana e sodale dell’ex Governatore Fazio Giampiero Fiorani è stato interrogato a Palazzo di Giustizia di Lucca, dal procuratore capo Giuseppe Quattrocchi e dal sostituto Domenico Manzione, dopo aver ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini preliminari a suo carico per la vicenda giudiziaria che lo vede indagato a Lucca per truffa aggravata con accertamenti affidati al nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza, diretto dal capitano Gabriele Di Guglielmo. L’inchiesta giudiziaria riguarda lo scandalo delle spese addebitate tra il 2004 e il 2005 ai clienti delle Casse del Tirreno (Casse di Risparmio di Lucca, Pisa e Livorno) su disposizioni dei vertici della Banca Popolare di Lodi, dopo le denunce inoltrate dall’Adusbef, che si costituirà parte civile al processo. Milioni di correntisti si erano visti addebitare,sull’estratto conto di fine anno, spese fantasma di circa 100 euro pro-capite, in maniera arbitraria e con causali misteriose e fantasiose: "spese postelegrafoniche" o "recupero spese amministrative", "commissioni urgenze", "spese invio fax" o "spese telefoniche". Cifre modeste, dai 20 ai 50 o 60 euro per ogni voce, ma che messe tutte assieme raggiunsero la somma di 200 milioni di euro,una raccolta indiscriminata di contanti all'insaputa dei clienti. L’inchiesta,aperta dalla Procura di Lucca nel dicembre 2005 sulla scia di un circostanziato esposto dell'Adusbef e di alcuni utenti, che avevano scaricato dal sito dell’associazione un fac-simile di denuncia da inoltrare alle Procure di tutta Italia, vede per il momento indagato solo il rag. Fiorani,che si è difeso scaricando le responsabilità sulle singole banche della galassia BPL. Adusbef che aveva presentato gli esposti a 12 Procure della Repubblica presenti nelle sedi legali delle banche,nella richiesta di costituzione come parte civile,sposerà parzialmente la tesi del ragionier Fiorani perché ritiene inaccettabili e vergognose le giustificazioni dei dirigenti le singole banche,che fingono di cadere dalle nuvole nella consumazione di quella clamorosa truffa collettiva, avvenuta nel silenzio (tuttora in corso) dell’ufficio di Vigilanza della Banca d’Italia,che non ha mosso un solo dito per tutelare i correntisti. E’ singolare e maramaldesca la tesi del presidente della "Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno", Alberto Varetti, quando ricorda che il Cda della Cassa di Risparmio di Lucca non assunse all'epoca nessun tipo di deliberazione negli addebiti fantasma,ma che ci fu in sostanza un input arrivato da Lodi e gestito direttamente da Lodi. Ci furono tanti reclami per la restituzione dei soldi anche alle Casse toscane,sulle quali i vertici fecero finta di nulla,e che ora dovranno giustificare in Tribunale. Adusbef attende ancora la rendicontazione precisa delle restituzioni che non sono totalmente avvenute e che una Banca d’Italia meno servile con le banche,avrebbe il dovere di acclarare. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,2 giugno 200704/06/2007
Documento n.6603