SERVIZI TELEFONICI NON RICHIESTI: MEGLIO TARDI CHE MAI LE ISPEZIONI DELLA AUTORITA TLC
COMUNICATO STAMPA SERVIZI TELEFONICI NON RICHIESTI: MEGLIO TARDI CHE MAI LE ISPEZIONI DELLA AUTORITA TLC NELLE SEDI DELLE AZIENDE (TELECOM, WIND, FASTWEB,ELITEL). ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI,CHE NON SI SONO STANCATE DI DENUNCIARE GLI ORDINARI SOPRUSI, DEPLORANO UNA PRASSI AZIENDALE ILLEGALE E TRUFFALDINA RISPETTO AI DIRITTI DEI CONSUMATORI,CHE HANNO IL SACROSANTO DIRITTO DI NON FARSI APPIOPPARE SERVIZI INUTILI E COSTOSI. IL GIRO DI AFFARI DEI SERVIZI NON RICHIESTI, STIMATO IN 225 MILIONI DI EURO L’ANNO,COINVOLGE 1,5 MILIONI UTENZE,CON UN DANNO DI 150 EURO PRO-CAPITE. I servizi telefonici non richiesti appioppati ogni anno con i più disparati espedienti ad 1,5 milioni di consumatori,generano un volume di affari stimato in 225 milioni di euro,con un costo pro-capite pari a 150 euro ad utente e con profitti,al netto dei reclami e delle restituzioni delle somme a quei cittadini più attenti, che una volta accortisi del bidone, non si stancano di reclamare la restituzione delle somme scontrandosi col muro di gomma dei consenter,pari a circa 150 milioni di euro. Adusbef e Federconsumatori hanno effettuato decine di denunce e di esposti sia all’Autorità Giudiziaria che all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni,deprecando metodi truffaldini anche perseguibili penalmente,di affibbiare a vecchi di 90 anni,veri e propri “pacchi” inviati per l’attivazione di inernet veloci,segreterie telefoniche, piani tariffari che fanno guadagnare solo i proponenti e non certo di far ottenere risparmi sulle bollette telefoniche, ed altre astruserie che dovranno essere disdettati qualora i malcapitati utenti si accorgono di non averli mai richiesti. Siamo lieti che oggi la dormiente Autorità TLC (che ci auguriamo si sia costituita parte civile al processo penale fissato per oggi dal giudice del tribunale di Napoli Alberto Vecchione, titolare della VII sezione dell’ufficio gip, guidato da Renato Vuosi,contro una serie di clamorose irregolarità avvenute all’Agcom, e che vede tra i 13 indagati,l’ex presidente Enzo Cheli e l’intero consiglio), abbia avviato, in collaborazione con polizia postale e Guardia di finanza, una serie di ispezioni nelle sedi milanesi di Telecom Italia, Wind, Fastweb ed Elitel, miranti a verificare pratiche illecite per addebitare servizi telefonici mai richiesti da utenti e consumatori. Adusbef e Federconsumatori,che non hanno sottoscritto alcun protocollo d’intesa con Telecom Italia, deplorano comportamenti ambigui e dannosi per i consumatori,poiché non è possibile legittimare pratiche illecite,spesso fraudolente e truffaldine come i servizi non richiesti appioppati ogni anno da Telecom Italia a cittadini,con la dizione “soddisfatti o rimborsati”,come recita il cappello di un accordo sottoscritto con associazioni minoritarie di consumatori. Al fine di ridurre i casi di contenzioso e migliorare i rapporti con la clientela, Telecom Italia assume il principio del “soddisfatto o rimborsato” nel rapporto con la clientela. La dizione “soddisfatti o rimborsati” può essere appropriata per quei beni o servizi richiesti consapevolmente,non certo per i veri e propri “bidoni”,veri e propri “pacchi”,inviati da Telecom Italia e dalle altre scaltre aziende telefoniche. Adusbef-Federconsumatori Roma,24.5.200624/05/2006
Documento n.5990