Risparmiatori sballottati tra Roma e Treviso: una vicenda paradossale!

in Comunicati stampa

Come noto, la Procura di Roma aveva iscritto nel registro degli indagati gli amministratori ed i manager di Veneto Banca, ipotizzando i reati di Ostacolo all’attività di Vigilanza di Banca Italia e Consob, e di Aggiotaggio.

Chiusa la fase delle indagini Preliminari, esercitando l’azione penale, i P.M. romani chiedevano al GUP il rinvio a giudizio degli imputati. Dopo una serie di udienze, tutte finalizzate alla costituzione delle parti, nelle quali il GUP, dottor Ferri, ammetteva le numerose costituzioni di parte civile,  ed autorizzava la citazione del responsabile civile Banca Intesa (primo a riconoscere come tale, la Banca cessionaria), all’udienza del 27 marzo il GUP, accogliendo le eccezioni alternative proposte dalle difese degli imputati, dichiarava la propria incompetenza per territorio, disponendo la trasmissione degli atti alla Procura di Treviso, ritenuta competente.

Al momento, si conosce solo il dispositivo, mentre le motivazioni dovrebbero essere depositate entro il prossimo 26 aprile.

Avverso la decisione del Giudice dell’Udienza Preliminare, potrebbero proporre ricorso per Cassazione, per conflitto di competenza, sia i Pubblici Ministeri di Roma, sia quelli di Treviso, ma allo stato, se questo non dovesse accadere, si ritorna agli albori della vicenda processuale.

Ove, infatti, fosse la Procura di Treviso a dover procedere -come sancito dal GUP di Roma- si regredirebbe alla fase delle Indagini Preliminari, cui dovrebbero nuovamente seguire l’avviso di chiusura delle Indagini Preliminari, la nuova richiesta di Rinvio a Giudizio, la nuova fissazione dell’udienza Preliminare con la conseguente costituzione delle parti e la proposizione di tutte le eccezioni di rito.

Insomma, è tutto da rifare!!!

Ed è proprio perché si ricomincia da capo che su altra questione nevralgica, relativa alla richiesta di esclusione di Intesa Sanpaolo s.p.a. e Veneto Banca in l.c.a., quale responsabili civili, il dottor Ferri  ha dichiarato il non luogo a provvedere, ritenuta chiaramente ultronea una qualsivoglia decisione.

Pare evidente come il rischio prescrizione sia ormai quasi una certezza, quantomeno per l’ipotesi di aggiotaggio, poiché tra il 2021 (aggiotaggio) ed il 2024 (solo in riferimento ad alcune ipotesi di Ostacolo all’attività di Vigilanza) colpirà il procedimento come una mannaia, ancora una volta in danno dei risparmiatori e degli azionisti.

Avv. Veronica Mattei

04/04/2018

Documento n.8245

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