RIFORMA DEL RISPARMIO: SCATOLA VUOTA PER CONTRASTARE LE TRUFFE A DANNO DEL RISPARMIO

in Comunicati stampa
RIFORMA DEL RISPARMIO: SCATOLA VUOTA PER CONTRASTARE LE TRUFFE A DANNO DEL RISPARMIO E DEI RISPARMIATORI,CHE VENGONO INCENTIVATE. SE IL GOVERNO,NEL CDM DI DOMANI, DOVESSE NOMINARE UN BANCHIERE IN ATTIVITA’ COME PROSSIMO GOVERNATORE DI BANKITALIA,FAREBBE CADERE I RISPARMIATORI E GLI UTENTI BANCARI, DALLA PADELLA NELLA BRACE. La legge di riforma del risparmio firmata oggi dal presidente della Repubblica Azeglio Ciampi e sbandierata dal Governo come panacea alle truffe,ai crack bancari,finanziari ed industriali ed alle bancarotte fraudolente, è l’ennesima frode a danno dei risparmiatori se non un incentivo per i bancarottieri a proseguire indisturbati nella loro opera di distruzione del pubblico risparmio. I manager ed i dirigenti che falsificano i bilanci sociali, sono puniti infatti con la reclusione fino a due anni,ma se tale illecito dovesse comportare una variazione del risultato di bilancio inferiore al 5 per cento, o all’1 per cento del patrimonio netto (significa che ad es. Luxottica dovrebbe frodare per un valore di 76 miliardi di euro per subire la condanna),subiranno l’assoluzione più ampia, mentre le false comunicazioni a danno dei soci e delle società,sono punite da 6 mesi a 3 anni (Tanza e Cragnotti; Boni e Fiorani,Sonzogni e Mennella,già graziati dalla “salvaPreviti”, sentitamente ringraziano !). Ancor più ridicola la previsione di attentato al risparmio che introduce la modica quantità del falso in bilancio con pene da 3 a 6 anni (negli Stati Uniti da 12 a 25 anni), che scattano qualora i manager o dirigenti truffano almeno 59.137 risparmiatori, lo 0,1 per mille della popolazione secondo l’ultima indagine Istat sui residenti: con questa norma sarebbero colpiti gli autori dei crack Parmalat e Bipop, mentre i crack Cirio,Giacomelli,Finmatica,La Veggia,Finmeck,non sarebbero affatto puniti. Se il Governo dovesse nominare nel C.D.M. di domani un banchiere di affari in attività,come Governatore di Bankitalia (anche con il consenso dell’opposizione),risparmiatori ed utenti bancari rischierebbero di cadere dalla padella nella brace,per i gravissimi conflitti che tale designazione può comportare,che non potrebbe garantire l’autonomia e l’indipendenza di una istituzione gettata nel fango e nel discredito dal signor Fazio e dai suoi sodali,tuttora in attività a Via Nazionale. La Banca d’Italia avrebbe bisogno,al contrario, di un Governatore che già conosce la macchina in grado di far attivare la concorrenza bancaria, con una credibilità interna ed internazionale indubitabile, capace di far uscire una gloriosa istituzione dalla gravissima crisi, capace di rassicurare i mercati interni ed internazionali e soprattutto di garantire, con la sua terzietà i diritti dei risparmiatori e dei vessati utenti bancari,che grazie al vecchio sodalizio pagano i costi più alti dei servizi bancari del mondo con una qualità che spesso lascia a desiderare. Il Presidente Elio Lannutti Roma,28.12.2005

28/12/2005

Documento n.5489

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