RIFORMA DEL RISPARMIO: ADUSBEF LIETA DELLO SLITTAMENTO....
COMUNICATO STAMPA RIFORMA DEL RISPARMIO: ADUSBEF LIETA DELLO SLITTAMENTO AL CONSIGLIO DEI MINISTRI DEL 31 AGOSTO, PER MODIFICHE CHE ERANO DELUDENTI ED IN TALUNI CASI DANNOSE PER I RISPARMIATORI ! ADUSBEF AUSPICA CHE IL GOVERNO, POSSA ASCOLTARE LE RAGIONI DEI RISPARMIATORI,PER RIFORMA CONDIVISA E NON IMPOSTA DALLE SOLITE OLIGARCHIE BANCARIE E FINANZIARIE, CHE DIFENDONO SPECIFICI INTERESSI, NON COINCIDENTI CON QUELLI DEI CITTADINI-CONSUMATORI. SE LA RIORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI SUI MERCATI FINANZIARI E’ PER FINALITA’ ( STABILITA’ A BANKITALIA,TRASPARENZA A CONSOB, CONCORRENZA AD ANTITRUST) PERCHE’ VENIVA MANTENUTA IN VITA L’INUTILE CARROZZONE ISVAP ? Adusbef è lieta che l’indigesta “riforma della riforma” della legge sul risparmio,che doveva essere approvata oggi dal Consiglio dei ministri,è stata rinviata al CDM del 31 agosto. Il testo deludente per le attese dei cittadini,invece di tutelare gli interessi dei risparmiatori,sembrava salvaguardare i soliti esclusivi interessi delle oligarchie bancarie, finanziarie e delle solite Autorità autoreferenziali,che non rispondono ad alcuno del loro operato neppure in caso di omessa vigilanza e di corresponsabilità nei crack bancari e finanziari addossati sulle spalle dei risparmiatori. Adusbef, che aveva denunciato una possibile incostituzionalità di alcuni punti e la perseveranza di errori (come la passata assegnazione al CICR di una normativa primaria delegata sulle variazioni delle condizioni contrattuali), aveva criticata la fretta (la scadenza è a gennaio 2007) nell’approvazione di una riforma sbagliata e deludente,ringrazia i ministri che hanno chiesto rinvio. QUESTI I PUNTI DA ABROGARE,MIGLIORARE E/O INSERIRE NEL TESTO DI RIFORMA: A) ABOLIZIONE DELL’ISVAP: se la riforma deve riorganizzazione il sistema dei controlli sui mercati finanziari basata sulla stabilità delle banche (Bankitalia); trasparenza finanziaria (Consob); concorrenza (Antitrust),bisogna sopprimere l’inutile e dannoso carrozzone ISVAP, Autorità inutile e dannosa per risparmiatori ed assicurati, che hanno pagato tariffe più elevate – grazie ai suoi buoni uffici- rispetto a quelli che sarebbero stati pagati in presenza di un regime di concorrenza tra le imprese; B) ABROGAZIONE ART. 118 DEL TESTO UNICO BANCARIO: bisogna abrogare – come richiesto perfino dall’Antitrust- il famigerato articolo 118 del Testo Unico Bancario,utilizzato dalle banche e dal rag. Fiorani,per rapinare i correntisti (1 milione della ex BPL truffati di 100 euro a testa, molti dei quali attendono ancora il rimborso promesso dal sig. Gronchi),mediante un semplice avviso in Gazzetta Ufficiale; C) SANARE L’INACCETTABILE DEROGA RIGUARDANTE CONSOB E BANKITALIA: l’inaccettabile deroga,prevista dagli art. 7 del Testo Unico Bancario (TUB) e 4 del Testo Unico della Finanza (TUF), offerta a Consob e Bankitalia,secondo i quali se i funzionari delle due Autorità,dovessero venire a conoscenza di notizie di reato durante le attività ispettive,devono riferire soltanto al Governatore,deve essere santa. Pubblici ufficiali esentati dall’obbligo di riferire alla magistratura, eventuali notizie di reato (pensiamo all’usura,al riciclaggio,alle eventuali attività fraudolente di esponenti aziendali che possono generare bancarotte e dissesti),che devono riferire esclusivamente al Governatore della Banca d’Italia ed alla Consob,i quali secondo una loro totale discrezionalità (non soggetta ad alcun tipo di controllo),possono decidere se riferire o meno all’Autorità Giudiziaria. La discrezionalità del Governatore e della Consob su questioni delicate è sbagliata: basti pensare che la ex Banca Popolare di Lodi, fu soggetta a varie ispezioni della Banca d’Italia, prima che le attività illecite del ragionier Fiorani e degli altri “Furbetti del quartierino”, fossero fermati dalla magistratura di Milano ! Quante altre irregolarità, integranti ipotesi di reato, sono state notificate dai pubblici ufficiali di Bankitalia e Consob “al superiore” ? Alcune si archiviano ed altre no? Quante e quali sono state archiviate? Chi decide se è conveniente non archiviare? Quali quelle da chiudere in fretta? I miracolati dalle archiviazioni si limitano a tirare un sospiro di sollievo o si mettono a disposizione del miracolante ? Basti pensare alle valutazioni dei tassi usurari nelle aperture di credito, previste dalla legge 108/96 sull’usura,oggetto di indagini penali (Procure di Palmi ed Ancona); TESTO UNICO BANCARIO Art. 7 - (Segreto d’ufficio e collaborazione tra autorità) [..…] 2. I dipendenti della Banca d’Italia, nell’esercizio delle funzioni di vigilanza, sono pubblici ufficiali e hanno l’obbligo di riferire ESCLUSIVAMENTE AL GOVERNATORE tutte le irregolarità constatate, ANCHE QUANDO ASSUMANO LA VESTE DI REATI. 3. I dipendenti della Banca d’Italia sono vincolati dal segreto d’ufficio. TESTO UNICO DELLA FINANZA Art. 4 (Collaborazione tra autorità e segreto d’ufficio) [……]Punto 11. I dipendenti della CONSOB, nell’esercizio delle funzioni di vigilanza, sono pubblici ufficiali e hanno l’obbligo di riferire ESCLUSIVAMENTE alla Commissione tutte le irregolarità constatate, ANCHE QUANDO INTEGRINO IPOTESI DI REATO.12. I dipendenti della CONSOB, i consulenti e gli esperti dei quali la stessa si avvale sono vincolati dal segreto d’ufficio”; D) PREVEDERE NORME PIU’ STRINGENTI SULL’ONORABILITA’. Rivedere la pregnanza dell’art.26 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria al capitolo requisiti di professionalità ed onorabilità degli esponenti aziendali: “I soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo devono possedere requisiti di professionalità ed onorabilità. Il difetto dei requisiti determina la decadenza dall’ufficio. Essa è dichiarata dal cda entro 30 giorni dalla nomina o dalla conoscenza del difetto sopravvenuto.In caso di inerzia la decadenza è pronunciata dalla banca d’Italia”. Tale art. 26 del Tub,integrato dal decreto Ministero del Tesoro n.124 del 18 marzo 1998, prevede che i consiglieri di amministrazione delle banche,in caso di condanna per reati di particolare gravità ovvero reati bancari e finanziari, indipendentemente dall’entità della pena ed anche in caso di condanna non definitiva,perdono i requisiti di onorabilità,quindi decadono dalle cariche ricoperte. Il 25 giugno 2002, il finanziere Emilio Gnutti fu condannato dalla Procura di Brescia ad 8 mesi di reclusione per il reato di “insider trading” su titoli CMI (condanna confermata di recente dalla Cassazione). A seguito di quella condanna ,Adusbef,in data 4 luglio 2002 chiedeva a Bankitalia,Consob ed Isvap di congelare le cariche ricoperte dal dr. Gnutti in 26 consigli di amministrazione (tra cui Unipol e Vice-presidente del Monte dei Paschi di Siena). Gnutti,al centro di una fitta ragnatela di società, a causa della mancata decadenza, assieme a Giovanni Consorte (Unipol) ha reiterato il reato di insider trading per il rimborso anticipato delle obbligazioni Unipol (rinvio a giudizio Procura di Milano,sentenza prevista ad ottobre 2006) ed è stato protagonista delle scalate estive del 2005, con l’ex Governatore Fazio (che aveva il compito di caducarlo),Ricucci ed altri “Furbetti”. Per questo occorre rendere più stringente la decadenza,in caso della perdita dei requisiti di onorabilità, con sanzioni a carico delle Autorità vigilanti, che non hanno alcun interesse a farla eseguire, come è stato dimostrato; E) Portare da 12 a 24 mesi la garanzia di solvenza di prodotti finanziari stipulati senza obbligo di prospetto (art 3 del Tuf,100 bis, legge riforma del risparmio), con l’inserimento di polizze linked ed index,finora esentate dal prospetto; F) Contemplare la responsabilità oggettiva delle Autorità di controllo (Consob,Bankitalia, Antitrust),in ossequio alla Sentenza n 3132/2001 della Suprema Corte di Cassazione, Sezione Prima Civile, in caso di accertata omessa vigilanza che arreca nocumento e danno ai risparmiatori; G) Prevedere un riordino funzionale delle Autorità, essendo un vero e proprio spreco (in una fase di grandi sacrifici) che gli 8.000 qualificatissimi dipendenti di Bankitalia,non possano essere distaccati a Consob ed Antitrust,le cui crescenti funzioni necessitano di un organico ben superiori ai circa 700 attuali dipendenti. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma, 4 agosto 200624/08/2006
Documento n.6254