RAI: PER LA NOMINA DI MEOCCI,AVVENUTA NELLA PIU’ COMPLETA ILLEGALITA’...

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COMUNICATO STAMPA RAI: PER LA NOMINA DI MEOCCI,AVVENUTA NELLA PIU’ COMPLETA ILLEGALITA’, L’AZIONE DI RESPONSABILITA’ DELL’AZIONISTA TESORO,CON LA RICHIESTA DEI DANNI A CARICO DEI CONSIGLIERI CHE PROMULGARONO DESIGNAZIONE, CHE ALTRIMENTI GRAVERA’ SUL CANONE,QUINDI SUGLI UTENTI, E’ UN ATTO DOVUTO. Autorità delle Garanzie nelle Comunicazioni,Tar e Consiglio di Stato,in attesa della pronuncia della Corte dei Conti che ha azionato un fascicolo per “danno erariale” e della magistratura penale che continua la sua indagine,hanno confermato la più totale illegalità nella nomina clientelare del dr. Alfredo Mocci alla carica di direttore Generale dalla Rai,perché incompatibile con la legge istitutiva dall’AGCOM. I patetici piagnistei dei consiglieri di amministrazione di “maggioranza” della Rai,che nonostante la palese interdizione a nominare un ex componente dell’AGCOM, chiara anche ad uno studente al primo anno di giurisprudenza alla direzione generale,sono ridicoli e tesi al tentativo di impedire la convocazione sacrosanta dell’assemblea degli azionisti,da parte del Tesoro, per porre all’ordine del giorno una doverosa,seppur tardiva azione di responsabilità,verso consiglieri che nonostante pareri elementari,sfidando la legge e la legalità,agirono lo stesso guadagnando una sanzione di 14,3 milioni di euro,oltre al disdoro non quantificabile,perché certi dell’impunità. Non è tollerabile che a fronte di danni certi comminati dalla stessa AGCOM,debbano essere gli utenti a pagare la sanzione con l’aumento del canone invece di consiglieri, che hanno adottato delibere sfrontate ed illegittime,per mettere il servizio pubblico sotto la cappa del servilismo partitico: i 14,3 milioni di euro,invece di essere addebitati a 3.575.000 di utenti che hanno già pagato 4 euro di aumenti del canone, devono essere pagati in parti uguali dai consiglieri che deliberarono la nomina. La sfrontatezza di alcuni consiglieri del cda Rai di cambiare le carte in tavola per addebitare a terzi,come l’ex ministro Siniscalco,una nomina che ricadeva, in virtù del codice civile sotto la diretta responsabilità del cda Rai, dovrebbe indurre l’azionista di maggioranza a caducare immediatamente consiglieri impudenti, che cercano di addossare ad altri,evidenti responsabilità proprie, sia nella nomina che in laute prebende, incompatibili con il servizio pubblico pagato e finanziato dal canone dei cittadini. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,19.1.2007

19/01/2007

Documento n.3950

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