PROTEZIONE PRIVACY: E’ L’ITALIA IL PAESE DEI BALOCCHI !
COMUNICATO STAMPA PROTEZIONE PRIVACY: E’ L’ITALIA IL PAESE DEI BALOCCHI ! L’allarme lanciato oggi dal presidente dell’Autorità per la Privacy, Francesco Pizzetti in occasione della relazione annuale al Parlamento, sul «fenomeno della penetrabilità delle grandi banche dati da parte di chi agisce illegalmente, senza incontrare barriere adeguate, che è esploso con modalità e dimensioni preoccupanti»,che rappresenta “un’ emergenza nella protezione dei dati che ha assunto una dimensione pari ad altre nostre emergenze nazionali, quali quella ambientale, quella energetica, quella infrastrutturale, che tanto negativamente incidono anche sull’immagine del Paese”, è certamente condivisibile. E senza dubbio condivisibile l’assunto di principio del presidente secondo cui l’appropriazione illegittima dei dati, secondo Pizzetti, «rende meno giusta la giustizia, meno libera la democrazia, meno competitiva l’attività economica e finanziaria, meno credibile tutta la società». Da parte sua l’Autorità continuerà nel suo compito di «tutelare e difendere il cittadino, i suoi diritti, la sua libertà, la sua necessità di vivere e di operare senza essere continuamente controllato e schedato». Tuttavia la sua relazione appare carente nel non richiedere con forza, integrazioni legislative che prevedano, per la violazione delle banche dati, la sanzione della cessazione dell’attività commerciale, anche mediante revoca di tutte le autorizzazioni amministrative. In realtà il rispetto dei dati personali e delle banche dati su fatti rilevanti riguardanti la vita delle persone, non appare ancora in concreto vissuto come un diritto inviolabile, che meriterebbe apposita collocazione in alveo costituzionale. Purtroppo le lobbies delle utilities pubbliche e private, delle aziende telefoniche,elettriche, bancarie, assicurative, detentrici delle banche dati più grandi, molto forti in Parlamento ed in grado di sensibilizzare oltremodo i suoi componenti, non favorisce l’attuazione di norme assolutamente inderogabili dovendosi registrare anzi, una sempre maggiore recrudescenza delle violazioni a danno dei consumatori, che nella stragrande maggioranza dei casi,restano impunite. Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,12.7.200712/07/2007
Documento n.6688