PROCESSO PARMALAT: IL PATTEGGIAMENTO DEI QUATTRO FUNZIONARI NEXTRA,
COMUNICATO STAMPA PROCESSO PARMALAT: IL PATTEGGIAMENTO DEI QUATTRO FUNZIONARI NEXTRA, DIMOSTRA CHE LE BANCHE ERANO PERFETTAMENTE AL CORRENTE DEL BUCO NERO DELL’AZIENDA DI COLLECCHIO,CHE EMETTEVA BOND A RAFFICA DA RIFILARE AI RISPARMIATORI ED AL MERCATO PER COPRIRE VORAGINE DEBITORIA. L’ammissione di colpa di quattro funzionari Nextra (ex Banca Intesa) coinvolti nel crack della Parmalat, Marco Valsecchi, Antonio Cannizzaro, Marco Ratti e Giovani Landi,coinvolti nel crack della Parmalat che hanno patteggiato questa mattina sei mesi (pena sospesa) per diffusione false informazioni riguardanti l'emissione di un bond del 10 luglio 2003, è la prova provata che banche ed SGR erano perfettamente al corrente del buco nero dell’azienda di Collecchio, costretta ad emettere obbligazioni a raffica,con metodi tipici da catena di Sant’Antonio da rifilare ai risparmiatori ed al mercato, per coprire una voragine debitoria. Anche il patteggiamento di Nextra, in quanto società giuridica che ha patteggiato una sanzione pecuniaria di 500mila euro con la confisca di circa un milione di euro e sotto il profilo civilistico con l’offerta di un risarcimento nei confronti dei bondholder che si sono costituiti parte civile pari all' 1% del valore del bond emesso poco prima del crack, una vera e propria elemosina,rappresenta la convinzione di un’azione di concerto tra le banche, che tutte sapevano della situazione esplosiva di Parmalat, ma facevano finta di niente per addossare ai risparmiatori i costi di un default che poteva essere evitato anche solo con l’ordinaria diligenza della Banca d’Italia, la cui centrale rischi non volle vedere,come nella perizia della dott.ssa Chiaruttini, il disastro dei conti. Adusbef ammessa parte civile al processo penale, si batterà per dimostrare la responsabilità quasi totale delle banche, tenute a verificare la situazione debitoria del gruppo Parmalat prima di rinnovare linee di credito,ma che hanno alleggerito le loro posizioni debitorie poco prima del crack, a dimostrazione di una conoscenza del rischio che oggi vorrebbero dissimulare, con la finalità di far ottenere ai risparmiatori traditi, quei congrui risarcimenti, che solo gli istituti di credito sono in grado di onorare. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma,18.6.200719/06/2007
Documento n.6630