PEDAGGI: MANCATI INVESTIMENTI PROGRAMMATI? LE TARIFFE AUTOSTRADALI DEVONO SCENDERE
COMUNICATO STAMPA PEDAGGI: SE I MANCATI INVESTIMENTI PROGRAMMATI,MA NON REALIZZATI (NARS) SONO STATI DI 3,8 MILIARDI DI EURO (2,3 AUTOSTRADE PER L’ITALIA), LE TARIFFE AUTOSTRADALI DEVONO SCENDERE,APPLICANDO FORMULA PRICE-CUP. ADUSBEF SI COSTITUIRA’ AL TAR,A TUTELA INTERESSE PUBBLICO E DEGLI UTENTI. La direttiva presentata dal ministro delle Infrastrutture ed approvata dal CIPE,stabilisce che le tariffe autostradali devono essere legate al capitale investito ed al miglioramento della qualità del servizio. Qualora tali parametri non dovessero essere rispettati,in luogo di aumenti, sempre accordati a scatola chiusa ed a prescindere negli anni scorsi dal concedente (ANAS), anche a tassi superiori all’inflazione, dovrebbero scattare le diminuzioni tariffarie. Poiché l’indagine dei NARS ha accertato che i mancati investimenti, programmati dalle società concessionarie ma non realizzati sono stati di 3,8 miliardi di euro, dei quali 2,3 miliardi di euro a carico di Autostrade per l’Italia, con la nuova normativa ed i meccanismi di price-cup, quei pedaggi autostradali esageratamente aumentati negli anni scorsi, dovranno subire una riduzione tariffaria del 3 per cento l’anno,con risparmi medi di circa 25-30 euro a famiglia, annullando così quei rincari tariffari previsti in finanziaria e scattati dal 1 gennaio 2007 alla voce:“sovrapprezzo tariffe per adeguamento tratte in adduzione”, proprio per completare alcune opere non eseguite. Giova ricordare che il Nars, organismo tecnico consultivo del Cipe, in una riunione del luglio 2003, ritenendo che nel piano finanziario del 1996-1997 fosse stata sottostimata la variabile rappresentata dal volume di traffico annuo, e che tale sottostima ha consentito alle Società autostradali di realizzare sopraprofitti negli ultimi cinque anni,aveva già proposto per il quinquennio 2003-2007 una riduzione delle tariffe dei pedaggi,rispettivamente del 3,63 per cento per il 2003, 1,06 per cento per il 2004 e dell'1,3 per cento per ciascuno degli anni 2005, 2006 e 2007 in ottemperanza al meccanismo del Price Cup. La formula del price cup, prevede che se il servizio viene erogato in maniera inefficiente, la tariffa deve diminuire correlativamente, mentre tale meccanismo,che dovrà essere utilizzato per le nuove determinazioni tariffarie da parte dell’Anas,anche sulla base delle teorie economiche, distingue nettamente il principio dell'equa remunerazione del capitale di rischio. I consumatori italiani, applicando il rapporto Nars, sono così creditori di almeno 3,8 miliardi di euro di mancati investimenti da parte delle concessionarie autostradali,che devono quindi essere compensati con riduzioni tariffarie triennali del 3 per cento l’anno. Sarebbe una grande vittoria per i consumatori,ma anche un bis per il Governo dopo il taglio dei costi di ricarica dei telefonini, poter diminuire (ci sono tutte le premesse legislative),per la prima volta nella storia,quella spirale infinita di rincari dei pedaggi,a prescindere dai super-profitti,mancati investimenti infrastrutturali per modernizzare il Paese,qualità dei servizi erogati all’utenza. Adusbef, che si costituirà ancora una volta al Tar del Lazio contro il ricorso presentato dall’Aiscat (Associazione Concessionarie Autostradali) a tutela dell’interesse pubblico e dei diritti dei consumatori, auspica che i monopoli naturali come sono le AUTOSTRADE,che chiedono a milioni di consumatori salati pedaggi in cambio di servizi la cui qualità spesso lascia a desiderare, debbano cominciare a rispondere del loro operato anche con multe e sanzioni economiche ed amministrative, qualora non rispettino condizioni di efficienza ed equità nell’erogazione dei servizi. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,17.2.200717/02/2007
Documento n.6439