PARMALAT IN BORSA: BRINDANO BANCHE E GOVERNO PER IL DEBUTTO IN BORSA, NON CERTO I RISPARMIATORI TRADITI
PARMALAT: BRINDANO BANCHE E GOVERNO PER IL DEBUTTO IN BORSA, NON CERTO 135.000 RISPARMIATORI TRADITI, CHE HANNO PERSO IN MEDIA OLTRE L’85% DEL LORO CAPITALE INVESTITO. MA BRINDANO ANCHE AUTORI E COADIUVANTI DEL CRACK: GRAZIE ALLE LEGGI AD HOC E SU MISURA DEL GOVERNO SALVABANCAROTTIERI, RISCHIANO AL MASSIMO,5 ANNI DI CARCERE ! Adusbef non condivide tutta questa enfasi,per il ritorno in borsa di Parmalat (quotata in apertura a 3,15 euro): possono brindare il Governo ed il commissario straordinario Bondi nominato da Calisto Tanzi nel dicembre 2003 su esplicita richiesta delle banche (come mai ha ritardato le revocatorie sulle banche italiane ?), possono alzare i calici le banche e le autorità di vigilanza,non certo 135.000 risparmiatori che hanno perso l’85 per cento in media, del loro sudato risparmio. Brindano gli autori dei crack finanziari ed i loro coadiutori per lo scampato pericolo,rischiando al massimo 5 anni di galera per la depenalizzazione dei reati del falso in bilancio e l’introduzione della “modica quantita’” ,al contrario degli Stati Uniti che ha sbattuto in galera per 25 anni i bancarottieri della Tyco ed il “risanatore Bondi”,che ha ottenuto il nulla osta al concordato Parmalat con lo strumento del silenzio-assenso,riuscendo a fare peggio dell’Argentina,che dopo il crack ha restituito il 25 per cento del capitale investito,suscitando la giusta indignazione di Adusbef e dei risparmiatori. Adusbef non consiglia comunque di vendere i titoli Parmalat assegnati ai risparmiatori,in attesa degli sviluppi e delle possibili OPA,per tentare almeno di limitare le ingentissime perdite registrate. Il presidente Elio Lannutti Roma,6.10.200506/10/2005
Documento n.5129