PADOA SCHIOPPA DENUNCIATO AL TRIBUNALE DEI MINISTRI E ALLA PROCURA DI ROMA PER OMISSIONE E RITARDO DI ATTI DI UFFICIO
COMUNICATO STAMPA Economia IL MINISTRO PADOA SCHIOPPA DENUNCIATO AL TRIBUNALE DEI MINISTRI E ALLA PROCURA DI ROMA PER OMISSIONE E RITARDO DI ATTI DI UFFICIO I FONDI STATALI DELLE MULTE ANTITRUST ASSEGNATI DAL 2004 SOTTO IL GOVERNO BERLUSCONI ALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI DEL CNCU SONO SCOMPARSI SE PADOA SCHIOPPA NON TRASFERIRA' I FONDI ALLO SVILUPPO CHE LI HA SOLLECITATI 5 VOLTE LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI DICHIARERANNO FALLIMENTO Le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme e chiamano in causa il Ministro dell’Economia Padoa Schioppa. I fondi statali derivanti dalla multe dell’Antitrust, che un provvedimento del Governo Berlusconi del 2004 destinava alle associazioni dei consumatori regolarmente iscritte nel CNCU, sono infatti scomparsi nel nulla. Ne consegue – affermano ADUSBEF e CODACONS – che le associazioni che entro i termini previsti hanno avviato a tutela dei cittadini progetti approvati dal Ministero per lo sviluppo economico - progetti che hanno comportato costi per far fronte ai quali le organizzazioni hanno contratto mutui e debiti vari - corrono il rischio di non ricevere alcun finanziamento, e dovranno chiudere i battenti dichiarando fallimento. Tutto ciò mentre il Ministero per lo sviluppo economico (cui è affidato il compito di ripartire tra le associazioni beneficiarie i fondi provenienti dalle sanzioni dell’Antitrust) ha inoltrato ben 5 solleciti al Ministro Padoa Schioppa affinché trasferisca dal Tesoro allo Sviluppo i soldi spettanti di diritto alle associazioni. ADUSBEF e CODACONS hanno inoltrato al riguardo un esposto al Tribunale dei Ministri e alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di accertare se il comportamento del Ministro dell’economia - che addirittura ha manifestato nostalgia perfino della “tassa sul macinato”, la più odiosa delle gabelle a carico dei più poveri - possa configurare eventuali illeciti come omissione o ritardo di atti d’ufficio. Intanto le associazioni dei consumatori si sono autoconvocate domani al Ministero per lo sviluppo per prendere decisioni in merito.06/12/2006
Documento n.3730