NOMINE RAI: LA CORTE DEI CONTI BLOCCATA DA “LEGGINA”

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA NOMINE RAI: LA CORTE DEI CONTI,CHE INDAGA SULLA NOMINA DI MEOCCI PER DANNO ERARIALE, BLOCCATA DA “LEGGINA” INSERITA DA ABILE “MANINA” IN FINANZIARIA. GOVERNO PRODI “PESCE IN BARILE”,ESCA DA AMBIGUITA’ SU VALORI LEGALITA’,PROMUOVENDO AZIONE DI RESPONSABILITA’ CDA RAI. La Corte dei Conti,che dopo la denuncia dell’Adusbef indaga i vertici Rai per danno erariale, è bloccata dalla “leggina” inserita dall’abile “manina” nel maxi-emendamento in finanziaria,che con un colpo di spugna voleva cancellare, facendoli prescrivere, tutti i reati contabili a danno della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini. Invece di nascondersi dietro anonimi funzionari,che non possono aver agito da soli,ma dietro mandato per l’ennesima leggina che premia e promuove l’illegalità diffusa, il Governo deve risalire ai veri mandanti del “colpo di spugna”,per verificare quali settori della maggioranza hanno più a cuore le prescrizioni brevi su gravissimi reati contabili,che vanifica,come l’indulto,il lavoro dei magistrati (contabili). Poiché la Rai,con la nomina di Meocci, nata illegalmente come atto di protervia assoluta,è stata danneggiata quanto meno da una sanzione economica di 14,3 milioni di euro,che il ministro Gentiloni vorrebbe addossare alla generalità degli utenti con l’aumento del canone,l’azionista di maggioranza (ministro Economia)ha il dovere di convocare l’assemblea degli azionisti con all’ordine del giorno l’azione di responsabilità verso quegli amministratori che deliberarono la nomina del dr. Mocci,già viziata in origine. Dopo una finanziaria che continuerà a dispiegare i suoi effetti negativi quando i consumatori dovranno pagare il canone Rai,i bolli auto,le tariffe ferroviarie,le tasse sui rifiuti, l’Irpef degli enti locali,le varie tasse di scopo,i rincari autostradali,ed una serie di nuovi e vecchi balzelli,il Governo farebbe bene a dare un segnale di discontinuità,non addossando sugli utenti, gli errori che sono stati commessi dal dr. Angelo Maria Petroni ed altri consiglieri Rai,che dovrebbero essere immediatamente revocati dall’assemblea degli azionisti,codice civile alla mano. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,18.12.2006 Al dott. Luigi Mario RIBAUDO Procuratore regionale per il Lazio Della corte dei Conti Via A. Baiamonti, 25 00195 Roma Fax 0638762736 procura.lazio@corteconti.it OGGETTO: AZIONE RESPONSABILITA’ CDA RAI PER DANNO ERARIALE IN MERITO ALLA NOMINA, A MAGGIORANZA, EX DIRETTORE GENERALE DR.ALFREDO MEOCCI Adusbef,associazione difesa utenti e consumatori maggiormente rappresentativa sul piano nazionale,regolarmente iscritta nel CNCU ai sensi della ex legge 281/98, chiede all’on.Procura Regionale della Corte dei Conti, l’apertura di un procedimento per danno erariale,dopo aver chiesto al ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa,azionista di maggioranza della Rai, l’avvio di una azione di responsabilità (anche mediante la convocazione di un’assemblea straordinaria) verso il dottor Angelo Maria Petroni, membro fiduciario e rappresentante del Tesoro in seno al cda Rai e gli altri membri del consiglio, che nonostante la palese incompatibilità ed il voto contrario espresso dai consiglieri Rizzo Nervo, Alessandro Curzi e Carlo Rognoni, sfidando gli univoci pareri giuridici, designarono l’ex membro dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni,Alfredo Mocci, direttore generale della Rai. Secondo la legge 481/95 (che non si prestava ad equivoci o a scappatoie), che generò la diffida ed il vittorioso ricorso al Tar delle associazioni dei consumatori, i componenti dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per un periodo di almeno quattro anni dalla cessazione dell’incarico non potevano intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego, con le imprese operanti nel settore di competenza dell’Autorità stessa. Poiché il Dipartimento dell’Agcom, in virtù di quella palese norma,oltre a dichiarare incompatibile Mocci, anche in riferimento alla legge istitutiva della stessa Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni che opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione, ha comminato una multa (passata in giudicato) di 14.379.307,00 euro, pari allo 0,5% del fatturato di Viale Mazzini a carico della stessa azienda e una somma compresa tra i 31.814,00 e i 318.137,00 oltre al corrispettivo percepito dal Dg, a carico dello stesso Meocci, è palese la violazione del rapporto fiduciario con l’azionista,ai sensi degli artt.l del Codice Civile. Meocci,che fu nominato il 5 agosto 2005 direttore generale della Rai,con una delibera a maggioranza dei membri con il voto determinante del rappresentante del Tesoro,dr. Petroni, con 5 voti favorevoli (quelli dei consiglieri vicini al centrodestra), tre contrari (Curzi, Rognoni e Rizzo Nervo) e l’astensione del presidente Petruccioli,che subito dopo la nomina aveva da un lato rinosciuto i "pieni poteri" del nuovo dg, dall’altro espresso l’esigenza di approfondimenti sulla questione di compatibilita’. Alcune associazioni di consumatori (tra le quali Adusbef),di fronte ad una nomina illegale ed arrogante,chiesero l’intervento delle istituzioni preposte, dal Tar del Lazio al Consiglio di Stato, alla stessa Authority TLC che sconfessò l’operato dei consiglieri. Pochè il Consiglio dell’Autorita’ per le garanzie nelle Comunicazioni, in adesione al parere del Consiglio di Stato , ha riconosciuto la propria competenza, da esercitarsi anche d’ufficio, in materia di incompatibilita’ degli ex-componenti dell’Autorita’,ed i dipartimenti Vigilanza e Controllo e Garanzie e Contenzioso dell’Autorita’, a norma di regolamento,dopo il relativo procedimento nei confronti della Rai e del suo Direttore Generale, sono arrivati al verdetto (passato in giudicato),che i vecchi membri dell’autorità TLC,per un periodo di almeno quattro anni dalla cessazione dell’incarico, non possono intrattenere, direttamente o indirettamente, rapporti di collaborazione, di consulenza o di impiego con le imprese operanti nel settore di competenza dell’Autorità,è misura obbligata l’azione di responsabilità del Tesoro,ai sensi degli artt.2392 e 2393 del Codice Civile. Adusbef resta in fiduciosa attesa,sia per riaffermare un principio di equità,che per evitare che possano ricadere sul pubblico degli utenti che pagano il canone, i danni procurati da condotte chiaramente illegittime perché viziate alla fonte,che devono essere direttamente pagati e risarciti dagli autori che le hanno procurate. Grati per la cortese attenzione,l’occasione è gradita per inviare Distinti saluti Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,6.9.2006 Art. 2392 Responsabilità verso la società Gli amministratori devono adempiere i doveri ad essi imposti dalla legge e dall`atto costitutivo con la diligenza del mandatario (c.c.1710), e sono solidalmente (c.c.1292) responsabili verso la società (c.c.2621) dei danni derivanti dall`inosservanza di tali doveri, a meno che si tratti di attribuzioni proprie del comitato esecutivo o di uno o più amministratori (c.c.2381). In ogni caso gli amministratori sono solidalmente responsabili se non hanno vigilato sul generale andamento della gestione o se, essendo a conoscenza di atti pregiudizievoli, non hanno fatto quanto potevano per impedirne il compimento o eliminarne o attenuarne le conseguenze dannose. La responsabilità per gli atti o le omissioni degli amministratori non si estende a quello tra essi che, essendo immune da colpa, abbia fatto annotare senza ritardo il suo dissenso nel libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio, dandone immediata notizia per iscritto al presidente del collegio sindacale (c.c.2491; disp. di att.al c.c 209). Art. 2393 Azione sociale di responsabilità L`azione di responsabilità contro gli amministratori è promossa in seguito a deliberazione dell`assemblea, anche se la società è in liquidazione. La deliberazione concernente la responsabilità degli amministratori può essere presa in occasione della discussione del bilancio (2364), anche se non è indicata nell`elenco delle materie da trattare (c.c.2373). La deliberazione dell`azione di responsabilità importa la revoca dall`ufficio degli amministratori contro cui è proposta, purché sia presa col voto favorevole di almeno un quinto del capitale sociale. In questo caso l`assemblea stessa provvede alla loro sostituzione (2386; disp. di att.al c.c 209). La società può rinunziare all`esercizio dell`azione di responsabilità e può transigere, purché la rinunzia e la transazione siano approvate con espressa deliberazione dell`assemblea (c.c.2434), e purché non vi sia il voto contrario di una minoranza di soci che rappresenti almeno il quinto del capitale sociale (c.c.2407).

19/12/2006

Documento n.3943

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