MENTRE IL PM DI TRANI RUGGIERO CHIEDE IL GIUDIZIO PER BAZOLI ,GORNO TEMPINI,ECC. IL TESORO AFFIDA CONSULENZA A STUDIO E BANCHE CONSORELLE CHE AVEVANO
COMUNICATO STAMPA
I GRANDI AFFARI DELLE BANCHE DI AFFARI CON IL TESORO ! MENTRE IL PM DI TRANI RUGGIERO CHIEDE IL GIUDIZIO PER BAZOLI (INTESA),GORNO TEMPINI (CDP),ECC. IL TESORO AFFIDA CONSULENZA A STUDIO E BANCHE CONSORELLE CHE AVEVANO APPIOPPATO DERIVATI TOSSICI, PER RINEGOZIARE CON LE REGIONI
Poiché non finiscono mai i grandi affari delle ‘Banche di Affari’ con il Ministero dell’Economia, con l’ulteriore puntata di una telenovela che vede protagoniste Deutsche Bank, Citi e Bnp Paribas, assistite dallo studio internazionale Allen & Overy (che con le banche di affari ha stabili e consolidati rapporti), per rinegoziati ‘tombali’ dei derivati con le Regioni, Adusbef e Federconsumatori hanno chiesto ancora una volta alle Procure della Repubblica, in particolare al Pm romano Nello Rossi che aveva aperto un’inchiesta dopo gli esposti-denunce con i quali si chiedeva di sequestrare i contratti derivati stipulati dal Tesoro dopo che Repubblica e Financial Times, avevano segnalato un pacchetto di otto contratti derivati dal valore nozionale di 31,7 miliardi ristrutturati a caro prezzo, con perdite potenziali per 8,1 miliardi, di fare luce.
Non è possibile che il ministero dell’Economia, che aveva sottoscritto contratti ‘capestro’ e swap oscuri con alcune banche di affari che hanno procurato ingenti danni alle casse pubbliche, come un derivato rimborsato a Morgan Stanley, che incassò 3,4 miliardi di dollari, con 600 milioni di utili per il settore fixed nel quarto trimestre 2011 ed un esborso per l’erario di 2,5 miliardi di euro; o il famigerato art 33, una norma ad hoc che attribuisce alle banche di affari che hanno appioppato i derivati, l’inedito privilegio di diventare creditori privilegiati dello Stato italiano, con la possibilità di rivalersi sui depositi di garanzia nel caso di un default sovrano, a differenza di tutti gli altri creditori, compresi piccoli risparmiatori e banche italiane che possiedono Btp, che si devono mettere in fila.
Poiché le casse delle Regioni sono colme di derivati tossici piazzate dalle banche di affari anche con sistemi corruttivi e pagamenti di tangenti (come emergono da inchieste giudiziarie), una norma approvata nell’aprile 2014, art.66 sulla competitività, offre alle Regioni la possibilità di ristrutturare tali swap con la «consulenza» del ministero dell’Economia, direzione del Tesoro guidato dalla signora Maria Cannata, con il Lazio capofila delle Regioni, che annovera assessore al bilancio Alessandra Sartore, già dirigente del Mef e fedelissima della Cannata.
Non avendo molta dimestichezza con i derivati le controllate regionali Sviluppo Lazio e Finlombarda, chiedono il supporto proprio dagli stessi consulenti tecnici che avevano appioppato derivati tossici agli enti locali, come Deutsche Bank, Citi e Bnp Paribas, assistite dallo studio internazionale Allen & Overy, che con le banche d' investimento ha stabili e consolidati rapporti, costituendo così un conflitto di interesse, penalmente rilevante, che avvantaggia le banche (come la rinuncia preventiva per iniziare il negoziato ad aprire o proseguire qualsiasi contenzioso giudiziario) con gravissimo ed ulteriore danno alle casse pubbliche ed ai cittadini.
Su tale negoziato ‘tombale’ e sui metodi seriali scelti dal ministero dell’economia per favorire gli esclusivi interessi delle banche di affari, Adusbef e Federconsumatori hanno chiesto di aprire una indagine penale.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)
Roma, 27.11.2014
27/11/2014
Documento n.9906