L’ALLARME DEL PRESIDENTE BERLUSCONI SU UNA PRESUNTA FUGA DI CAPITALI VERSO L’ESTERO, PUO’ CONFIGURARE UNA VERA E PROPRIA TURBATIVA DEI MERCATI.
COMUNICATO STAMPA L’ALLARME DEL PRESIDENTE BERLUSCONI SU UNA PRESUNTA FUGA DI CAPITALI VERSO L’ESTERO, PUO’ CONFIGURARE UNA VERA E PROPRIA TURBATIVA DEI MERCATI. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI, HANNO INVIATO UN ESPOSTO A CONSOB E MAGISTRATURA, PER VERIFICARE SE TALE AFFERMAZIONE, POSSA AVER CONFIGURATO UNA VIOLAZIONE ALLA LEGGE 62/05 (MARKET ABUSE). Da molti giorni,prima il ministro dell’economia Tremonti (dalla trasmissione televisiva Porta a Porta),poi il presidente del consiglio Berlusconi, affermano pubblicamente –cercando di creare inutile e dannoso allarmismo- che la proposta di armonizzare le aliquote fiscali sulle rendite finanziarie alla media europea,potrebbe produrre una maggiore tassazione sui titoli di Stato ( BOT, CCT, BTP),tali da costituire un pericolo imminente per i risparmiatori. Secondo quanto riportato ieri dalle agenzie di stampa e dai quotidiani oggi, il presidente del consiglio avrebbe affermato che con l’Ulivo ci sarebbe la fuga dei capitali: “La crescita zero del Pil italiano, secondo l’on. Berlusconi, "è una falsità". Più precisamente, "una storiella della sinistra". Al contrario, sostiene, i problemi ci saranno se al governo andrà Romano Prodi, che "tasserà bot e cct". E infatti, continua, le banche "ci stanno segnalando un esodo di capitali verso l’estero", in previsione di un eventuale vittoria dell’Ulivo”. Tali dichiarazioni,qualora non siano sufficientemente suffragate da dati concreti della Centrale Rischi di Bankitalia ed Ufficio Italiano Cambi, potrebbero concretizzare, una turbativa dei mercati, inducendo i risparmiatori a vendere i titoli di Stato perché sarebbero colpiti da una maggiore tassazione, ciò costituendo una manipolazione dei mercati ed una maggiore difficoltà a rinnovare l’enorme massa del debito pubblico cresciuto negli ultimi 5 anni da 1.343 miliardi di euro a 1.507 miliardi di euro, con un incremento di 164 miliardi di euro pari a 2.813 euro a cittadino. Secondo i dati Istat infatti, a dicembre 2004, i cittadini italiani erano 58.462.375. Ogni italiano (dal neonato al centenario) ha quindi sulle spalle un fardello di cambiali pari a 25.786 euro (50 milioni di vecchie lire). Col governo Berlusconi, dal Giugno 2001 al dicembre 2005, il debito pubblico è aumentato di 164,464 miliardi di euro. In poco meno di 4 anni e mezzo, ogni cittadino italiano ha subito un aggravio di debito pari a 2.813 euro (5.446.727 delle vecchie lire). Debito Giugno 2001: 1.343,095 Miliardi di euro Debito Dicembre 2005: 1.507,559 Miliardi di euro Variaz. % 12/2005 su 6/2001: + 12,24 % Variazione in miliardi di euro 2005/2001: + 164,464 Abitanti al dicembre 2004: 58.462.375 Debito per abitante in euro: 25.786 Maggior debito pro capite dal 2001 al 2005: 2.813 Ma potrebbe anche concretizzare il reato ipotizzato di aggiotaggio, punito dal codice penale a carico di chiunque divulghi notizie false e tendenziose inerenti a una qualsiasi merce in commercio sul pubblico mercato o in Borsa, al fine di fare variare i prezzi della stessa merce verso valori maggiori o minori di quelli reali,o aggiotaggio su strumenti finanziari, reato, che prevede la reclusione fino a tre anni e la multa da uno a cinquanta milioni di lire (euro 25.822, 84), commesso da chiunque divulga notizie false, esagerate o tendenziose, ovvero pone in essere operazioni simulate o altri artifici idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari o l’apparenza di un mercato attivo dei medesimi. Per questo,Adusbef e Federconsumatori,anche ai sensi della direttiva comunitaria 2003/6/CE recepita nella legge 62/2005 (market abuse) hanno presentato un esposto denuncia alla Consob ed alle Procure della Repubblica di Roma e Milano,chiedendo di accertare se le dichiarazioni pubbliche (trasmissione Rai Porta a Porta) del ministro Tremonti e del Presidente del Consiglio Berlusconi,possano aver configurato turbativa di mercato,aggiotaggio e tutte quelle fattispecie di reati previsti e puniti dal codice penale. Adusbef- Federconsumatori Roma,23.3.200623/03/2006
Documento n.5840