L'inflazione scende al 2,7%
COMUNICATO DELL'INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) L'INFLAZIONE SCENDE AL 2,7%, I CONSUMATORI: NON CI FIDIAMO, DATO SOTTOSTIMATO! L'INTESA DEI CONSUMATORI VERIFICHERA' LA CORRETTEZZA DEI CALCOLI DELL'ISTAT. E INTANTO PER LA SPESA SANITARIA SI INSINUANO FORTI DUBBI: PER L'ISTAT LA RIFORMA SANITARIA PORTERA' VANTAGGI PER LE TASCHE DEI CITTADINI, MA SIAMO SICURI CHE SIA COSI'?
Ci risiamo. Stando ai dati delle città campione l?inflazione è in discesa, a febbraio dal 2,8 al 2,7 per cento. Dopo il pacchiano errore di pochi giorni fa dell?Istat, l?Intesa dei consumatori, e con lei tutti i cittadini, non si fida. Il dato sull?inflazione è ancora sottostimato e lontano dalla realtà, affermano ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI. Non solo. Se la base di tale calo risiedesse nella diminuzione della spesa sanitaria apportata dalla riforma dei farmaci varata dal Ministero della sanità, si presenterebbe una nuova questione. L?Intesa fa infatti notare che molti dei farmaci passati nella fascia a pagamento, e quindi a carico dei cittadini, hanno anche subito pesanti aumenti di prezzo, dal 10 al 100 per cento, con picchi addirittura del 200%. Tale circostanza porta inevitabilmente l?Intesa dei consumatori ad annunciare controlli minuziosi sugli ultimi calcoli dell?Istat, per evitare che errori come quello di martedì possano ripetersi nuovamente, arrecando danni enormi ai consumatori e all?economia in generale. C?è poi un altro aspetto da considerare. La differenza degli effetti della riforma sanitaria sul paniere italiano e su quello europeo. La corretta applicazione del decreto sui farmaci ha avuto due effetti opposti nella rilevazione dell?andamento dei prezzi di gennaio: si è ripercosso negativamente, se prendiamo il paniere interno (livello di inflazione rivisto in crescita dal 2,7 al 2,8 per cento), mentre ha avuto effetti positivi, se si prende il paniere europeo (livello di inflazione sceso dal 3,0 al 2,9 per cento). Come può spiegarsi l?arcano ? Facciamo due calcoli sui dati forniti da Istat. Il peso nel ?paniere-Italia? della voce relativa alle spese sanitarie è distribuito per il 40 per cento sul costo dei farmaci, per il 60 per cento sulle restanti voci di spesa per la salute. L?effetto del decreto sul prezzo dei farmaci causa una diminuzione del 3,5 per cento, la qual cosa comporta un risparmio dell? 1,3 per cento sulla voce ?spese per servizi sanitari? del paniere interno. Ora, visto che il costo dei farmaci pesa per il 40 per cento, è facile calcolare l?aumento delle altre voci (restante 60 per cento), che chiamiamo ?x?, quale risultato della seguente equazione: (- 3,5 * 40 + x * 60) / 100 = - 1,3 per cui x = 0,17 ciò vuol dire che gli altri prodotti (diversi dai farmaci) sono aumentati dello 0,17 per cento; infatti, la media ponderata fra - 3,5 (peso 40) e +0,17 (peso 60) è appunto uguale a -1,3 per cento. Ma l?Istat ?paniere europeo? segnala che la voce complessiva ?spese sanitarie? in realtà è salita del 4,4 per cento: ciò è possibile solo se (applicando la medesima ponderazione) la sottovoce dei farmaci (che chiamiamo ?x?) risultasse in crescita del 10,74 per cento. Infatti, reimpostando l?equazione: (x * 40 + 0,17 * 60) / 100 = + 4,4 si ricava che x = 10,74 Infatti, la media ponderata fra +10,74 (peso 40) e +0,17 (peso 60) è appunto +4,4. Il mistero dell?influenza, negativa se prendiamo paniere-Italia, positiva se consideriamo il paniere-Europa, si spiega così: - Nel paniere-Italia conta il prezzo del farmaco segnato sulla scatola (per esempio 10 euro); nel paniere armonizzato conta il prezzo reale pagato dal cittadino (per esempio un ticket di 3 euro) - Se il prezzo del farmaco passa da 10 euro a 9, ma il prodotto viene spostato dalla fascia A (ticket) a quella C del prontuario (prezzo a totale carico del cliente), per l?Istat-Italia c?è uno sconto di 1 euro ? da 10 euro a 9, pari a meno10 per cento - mentre per l?Istat-Europa c?è un rialzo da 3 euro (vecchio ticket) a 9, pari a più 200 per cento. Quindi, la riforma sanitaria dei farmaci e dei loro prezzi, comporta un aumento reale di spesa per le famiglie italiane del +10,74 per cento. Ma tale aumento verrà rilevato, a febbraio, solo dal paniere-Europa e non da quello delle città campione, rilevato col paniere-Italia, che risulta così calmierato ad arte.
14/12/2024
Documento n.2886