ISTAT: PER ADDOMESTICARE L’INFLAZIONE, ARRIVA IL PANIERE DELLE 7 MERAVIGLIE. MA CHE BRAVI!

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COMUNICATO STAMPA

ISTAT: PER ADDOMESTICARE L’INFLAZIONE, ARRIVA IL PANIERE DELLE 7 MERAVIGLIE

  Come ogni inizio anno l’Istat ci delizia con le novità del paniere dell’indice dei prezzi al consumo (inflazione) e scopriamo che sulla tavola degli italiani ormai non mancano il mango e l’avocado (anche se i più tradizionalisti, la stragrande maggioranza delle famiglie, si ostinano a comprare e mangiare mele e pere). 

  Torna, anche se spacciato per novità, il vino liquoroso (il marsala all’uovo o Vov dei poveri, il passito o il moscato), che era gloriosamente entrato nel paniere del 1977 per uscirne nel 2001.

    A completare la cinquina delle new entry - tutti appartenenti alla categoria dei beni, senza nessun nuovo servizio - due elettrodomestici: la lavasciuga e il robot aspirapolvere. Aggiustamenti marginali che non incideranno sull’inflazione, a differenza di uno dei prodotti usciti dal paniere: il canone Rai.

     La Legge di Stabilità 2016 ha modificato la natura del pagamento del canone radiotelevisivo da tariffa per la fruizione di un servizio, a imposta da versare all'Erario per il tramite delle utenze di energia elettrica, causando anche lo spostamento della azienda Rai nel perimetro delle Amministrazioni pubbliche che concorrono alla definizione del deficit e del debito (lista S13).

    Ma come fecero tempestivamente notare gli attenti osservatori del Foglietto della ricerca (https://www.ilfoglietto.it/enti/istat/4931-l-istat-inserisce-nell-elenco-delle-amministrazioni-pubbliche-anche-la-rai-che-protesta) Ilfoglietto.it: “se il canone TV è divenuta una tassa, la relativa voce doveva essere eliminata dal paniere dell'inflazione fin dal 2016”.

   E, invece, l’Istat per due anni ha continuato a tenere illegittimamente il canone Rai nel paniere, conteggiando la diminuzione del 12% per il 2016 e di un ulteriore 10% nel 2017, alterando in tal modo l’andamento dell’inflazione. Quest'anno, che il canone resta invariato, come nella migliore tradizione del gioco delle tre carte, si ricorda di toglierlo. Non sarebbe la prima volta che si conteggiano diminuzioni improprie o si ignorano aumenti dei prezzi, addomesticando l’inflazione a tutto vantaggio del Governo.

 

02/02/2018

Documento n.10646

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