ILLECITO ARRICCHIMENTO AUTOSTRADE: ADUSBEF DENUNCIA L’ANAS ALLA CORTE DEI CONTI
ILLECITO ARRICCHIMENTO AUTOSTRADE: ADUSBEF DENUNCIA L’ANAS ALLA CORTE DEI CONTI IPOTIZZANDO UN GRAVISSIMO DANNO ERARIALE, PER NON AVER ESERCITATO QUEI DOVEROSI CONTROLLI (COME EMERSO DAL PARERE DELL’AUTORITA’ DEI LAVORI PUBBLICI) SU 4 MILIARDI DI EURO DI MANCATI INVESTIMENTI CHE DOVEVANO ESSERE EFFETTUATI A FRONTE DI TARIFFE, AUMENTATE DEL 14,8 % IN 4 ANNI,CONTRO UN’INFLAZIONE DEL 6,9 PER CENTO. IL DR. MONORCHIO, NOMINATO DAI BENETTON NEL CDA AEROPORTI DI ROMA, AVREBBE IL DOVERE DI ASTENERSI NEL GIUDIZIO SULLA SOCIETA’ AUTOSTRADE. Adusbef che si è opposta alla vendita mascherata di Autostrade agli spagnoli di Abertis, ha inviato un’ulteriore denuncia alla Procura Generale della Corte dei Conti,chiedendo di valutare il gravissimo danno erariale da parte dell’Anas,che come rileva oggi l’Autorità per i Lavori Pubblici, con i suoi mancati controlli, ha consentito un illecito arricchimento della concessionaria a danno dei consumatori,che hanno sopportato aumenti tariffari del 14,8 per cento,contro un’inflazione del 6,9 per cento, senza che siano stati effettuati quei doverosi investimenti per circa 4 miliardi di euro. Nella denuncia inviata oggi, Adusbef ha chiesto alla Procura Generale della Corte dei Conti anche di valutare la compatibilità della nomina del dr. Andrea Monorchio come uno dei tre saggi (assieme al prof. Rossi ed a Luigi Cappugi) incaricati di valutare la congruità della concessione e gli investimenti della società Autostrade,posto che l’ex ragioniere Generale dello Stato Monorchio è stato appena designato nel c.d.aa degli Aeroporti di Roma su espressa indicazione dei Benetton,i proprietari di Autostrade: nell’attesa,sarebbe doverosa un’astensione del dr. Monorchio dalla valutazione,invece di quotidiane dichiarazioni a favore della concessionaria. Adusbef continua a denunciare un’operazione che non sembra avere alcuna caratteristica di congruità per l’interesse pubblico, ma una mera operazione finanziaria per fare cassa (dividendo straordinario compreso di 1 miliardo di euro) ed alcuna ricaduta positiva per i consumatori vessati, addirittura minacciati di dover corrispondere ulteriori “minipedaggi”, per finanziare quelle grandi opere, che in parte dovevano essere eseguite dai super profitti realizzati dalla società Autostrade con utili da traffico superiori alle previsioni. Era il 1962 quando, in un famoso,storico film, il grande comico Totò,cercò di ingannare uno sprovveduto turista oriundo italiano, vendendogli la Fontana di Trevi a Roma. Il blitz – finora non riuscito- della vendita mascherata di Autostrade ad Abertis, rievoca quel film: si possono vendere assets importanti per l’Italia come le Autostrade, assieme alle pubbliche concessioni, specie se controllori distratti, hanno contribuito a far stangare milioni di cittadini ? Il Presidente Elio Lannutti Roma,9.6.200609/06/2006
Documento n.6065