FUSIONE BPI-BPVN. PRIMA DI AUTORIZZARE, ANTITRUST IMPONGA LA RESTITUZIONE DEI 100 EURO ADDEBITATI AI CLIENTI
BPI-BPVN: PRIMA DI AUTORIZZARE L’ENNESIMA OPERAZIONE CONTRO GLI UTENTI, L’ANTITRUST IMPONGA AL SIGNOR GRONCHI, DI COMPLETARE LA RESTITUZIONE DEI 100 EURO ADDDEBITATI AD 1 MILIONE DI CORRENTISTI TAGLIEGGIATI. A FEBBRAIO ERANO STATI RIMBORSATI IL 27 PER CENTO DEI CLIENTI FRODATI, PER UN CONTROVALORE DI 10,46 MILIONI DI EURO,SU 100 MILIONI EURO STIMATI. GRONCHI FORNISCA I DATI DEI CORRENTISTI RIMBORSATI E RELATIVI IMPORTI. Prima di dare le autorizzazioni all’ennesima operazione di potere tra Bpi e Bpvn,posto che le fusioni bancarie non hanno finora generato ricadute positive per gli utenti,né in termini di abbattimento dei costi, né di efficienza e miglioramento della qualità dei servizi,l’Antitrust in virtù della legge di riforma del risparmio,chieda ed imponga al signor Gronchi, la necessaria chiarezza e trasparenza sugli addebiti illegittimi,pari a 100 euro pro-capite, che la ex Popolare i Lodi effettuò a danno di 1 milione di correntisti, evitando che passino in cavalleria. La Banca Popolare Italiana ha sottoscritto accordi di comodo con talune associazioni,ma non ha mai chiarito lo scandalo degli addebiti illegittimi,dopo una lettera che il signor Divo Gronchi inviò all’Adusbef nel febbraio scorso,affermando che i rimborsi si aggirano fra il 25 ed il 27 per cento degli importi a suo tempo imputati, e che l’operazione rimborsi alla clientela, al 21 febbraio 2006, ha comportato un esborso complessivo della banca pari a 10 milioni e 460.427 euro. La risposta dei vertici BPI sugli addebiti illeciti,100 euro a testa in media ad 1 milione di correntisti per un controvalore di 100 milioni di euro, era arrivata dopo una diffida fatta in base al Codice del Consumo,nella quale si chiedeva conto degli addebiti indiscriminati per commissioni fantasma fatti dalla vecchia gestione Fiorani, con i quali erano stati reperiti i fondi per la scalata ad Antonveneta e per i quali lo stesso Fiorani è sottoinchiesta penale. Adusbef che non ripone alcuna fiducia nella Banca d’Italia, confida invece nell’operato dell’Antitrust che potrebbe imporre,prima di dare il nulla osta alla fusione tra le 2 banche, di chiarire tutti gli aspetti dello scandalo degli addebiti per spese fantasma, evitando così che non vengano mai rimborsati d’ufficio, mediante storni contabili,ad 1 milione di consumatori prima truffati dal rag. Fiorani,poi beffati dal signor Gronchi che aveva promesso i rimborsi mai avvenuti nella loro totalità. Elio Lannutti (presidente Adusbef) Roma,16.10.200616/10/2006
Documento n.6364