FURTO D'IDENTITA': SENTENZA TRIBUNALE ROMA, CONDANNA BANCHE A RISARCIRE CLIENTE TRUFFATO
COMUNICATO STAMPA
FURTO D’IDENTITA’: SENTENZA TRIBUNALE ROMA, CONDANNA BANCHE A RISARCIRE CLIENTE TRUFFATO
La sentenza della decima sezione del Tribunale Civile di Roma, la numero 16221 del 2016 – pubblicata il 31 agosto 2016, giudice Antonio Perinelli, condanna 2 banche a risarcire un correntista truffato per 110.320 euro, oltre 20.000 euro di danno patrimoniale e 9.352 euro di spese legali, per grave diligenza del buon banchiere, ai sensi dell'articolo 1176 del Codice Civile.
Il correntista residente all’estero, si era visto svuotare il conto corrente da una banda di malviventi ed hacker che avevano prodotto una carta di identità falsa, con nome, cognome e foto dell'uomo, col quale è stato aperto un conto corrente, svuotando il conto online della vittima prescelta, usando incredibilmente i codici di accesso precedentemente trafugati, spostando così 110.320 euro, successivamente prelevati.
Il Giudice Perinelli del Tribunale Civile di Roma, ha ordinato la restituzione di tutti i soldi prelevati in modo illecito dal conto del truffato condannando le due banche, sia quella del correntista truffato, che quella dove i malviventi avevano acceso il conto al risarcimento, essendo stata la condotta del correntista ineccepibile, a differenza di quella delle due banche piene di imperizie ed ingenuità.
Nella sentenza pubblicata nel link- dove sono oscurate i nomi delle banche- viene raccontata l’iter della truffa. Come il cambio del numero di telefono destinatario degli sms col quale il correntista desiderava essere avvertito dei movimenti sul conto, e fatto ancor più grave la responsabilità della banca, che lascia prelevare ben 110.320 euro, lasciando sul conto solo pochi spiccioli.
Una buona sentenza, che focalizza e mette in luce sciatteria e leggerezza delle due banche, destinata a fare giurisprudenza, e lascia ben sperare nei risarcimenti dei danni subiti da tante vittime del nuovo lucrativo fenomeno del furto di identità, che aggiunge al danno dei conti svuotati perfino la beffa di essere colpevolizzati.
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Elio Lannutti (Adusbef)
Roma,13.10.2016
13/10/2016
Documento n.3538