EURO: CINQUE ANNI FA,L’ADDIO ALLA LIRA
COMUNICATO STAMPA EURO: CINQUE ANNI FA,L’ADDIO ALLA LIRA,RIMPIANTA DA MOLTISSIMI CITTADINI CHE CON GLI STIPENDI IN “LIRETTE” ARRIVAVANO A FINE MESE,MENTRE OGGI, CON “L’EURO FORTE”, NON ARRIVANO PIU’ NEANCHE ALLA TERZA SETTIMANA. ANCORA TANTE BANCONOTE IN LIRE (3,5 MILIARDI),SPECIE LE MILLE LIRE DI GIUSEPPE VERDI, ALLE QUALI GLI ITALIANI RESTANO MOLTO AFFEZIONATI. PER TRAMUTARE LE LIRE IN EURO IN BANKITALIA,C’E’ TEMPO FINO AL 2001. Il 28 febbraio 2002, venne decisa la soppressione definitiva della lira,la cui doppia circolazione fu consentita soltanto nei 2 mesi successivi all’ingresso dell’euro (1 gennaio 2002). Non solo la maggioranza dei tedeschi però, rimpiange il marco forte,anche moltissimi italiani, oltre il 65 per cento, ha nostalgia della lira, non solo per motivi affettivi,ma perché addebita all’entrata in vigore dell’euro una spirale perversa ed evitabile di aumenti dei prezzi,in alcuni casi un vero e proprio raddoppio, a causa degli omessi controlli del Governo e dei vari comitati (chi ricorda più oggi le dichiarazioni rassicuranti del dr. DEL BUFALO,o del Presidente del Comitato Euro Roberto PINZA ?), che ha consentito con il pretesto speculativo dell’euro un drenaggio di 70 miliardi di euro,dalle tasche dei consumatori,a quelli di coloro che hanno fatto prezzi e tariffe. Chi ricorda più la baldanza del dr. Sergio Billè, ex presidente di Confcommercio, relegato agli arresti domiciliari,che ha avuto grandissime responsabilità negli omessi controlli del Governo ? Ad oltre cinque anni dall’entrata in vigore dell’euro, nonostante alcuni esercizi commerciali,per farsi propaganda, abbiano continuato ad accettare le lire, Adusbef stima siano relegati nei cassetti, nelle borsette o sotto i materazzi, tra collezionisti e semplici nostalgici, circa 59 milioni di euro di banconote per un controvalore di 3.500 miliardi di vecchie lire (al primo gennaio 2002, erano in circolazione 3,7 miliardi di banconote pari a un controvalore di 125.000 miliardi di vecchie lire Questa ingente massa monetaria,che può essere convertita in euro in tutte le Filiali della Banca d’Italia (ma non è una buona ragione per tenere ancora aperte 100 Filiali di Bankitalia costose, inoperose ed inefficienti), fino al 31 dicembre 2011,è detenuta in minima parte dai collezionisti,ma soprattutto sembra sia stata “dimenticata” – come i fondi dormienti,ossia quei depositi e libretti di risparmio non movimentati negli ultimi 10 anni per essere disinvoltamente incamerati della banche- nelle tasche dei cappotti,delle borsette o nei cassetti delle famiglie,che preferiscono non convertirle anche per un ricordo di una “liretta”,che seppur vituperata e soggetta ai sommovimenti ed alle speculazioni valutarie,almeno consentiva alle famiglie di arrivare alla fine del mese. Il pretesto dell’Euro, gli omessi controlli sui prezzi,la speculazione selvaggia da parte di coloro che avendo avuto la facoltà di determinare prezzi e tariffe, hanno raddoppiato alcuni prezzi di beni di largo consumo, ha infatti impoverito milioni di famiglie con la sindrome della quarta settimana: per questa ragione ci sono ancora molti che rimpiangono la veccia “liretta”, che almeno faceva arrivare a fine mese tantissime famiglie, oggi costrette ad indebitarsi ,a contrarre debiti con banche e finanziarie solo per sbarcare il lunario, costretti ad una “Vita a Rate” . Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,28.2.2007 :28/02/2007
Documento n.6465