ERIVATI TOSSICI: IL TESORO TENTA DI FAR APPROVARE NORMA AD HOC AD USO E CONSUMO DELLE BANCHE DI AFFARI.
COMUNICATO STAMPA
DERIVATI TOSSICI: IL TESORO TENTA DI FAR APPROVARE NORMA AD HOC AD USO E CONSUMO DELLE BANCHE DI AFFARI. ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI DENUNCIANO IL TENTATO GOLPE TECNICO, CHIEDENDO AL PARLAMENTO DI BOCCIARLA.
Le grandi banche di affari come Goldman Sachs, Credit Suisse, Morgan Stanley, che hanno venduto prodotti derivati tossici allo Stato, acquistati dai vertici del ministero delle Finanze per 160 miliardi di euro negli anni 90, quando il numero uno della Bce Mario Draghi era direttore generale del Tesoro (ministro dell'Economia era Azeglio Ciampi e governatore di Bankitalia Antonio Fazio) per rientrare negli obiettivi di deficit fissati dalle autorità europee, rinegoziati nel 2012 perché le banche avevano l'esigenza di ridurre il rischio rappresentato dal nostro Paese, che avrebbero causato perdite consistenti alle casse pubbliche, stanno per ottenere dal Governo Renzi l’ennesima garanzia statale.
Recita infatti l’articolo 33 del progetto di Legge di Stabilità: «Il Tesoro è autorizzato a stipulare accordi di garanzia bilaterale in relazione alle operazioni in strumenti derivati. La garanzia è costituita da titoli di Stato di Paesi dell’area dell’euro denominati in euro oppure da disponibilità liquide gestite attraverso movimentazioni di conti di tesoreria o di altri conti appositamente istituiti. Ai conti di tesoreria, ai conti e depositi, di titoli o liquidità, intestati al Ministero presso il sistema bancario e utilizzati per la costituzione delle garanzie si applicano le disposizioni del comma 6 dell’articolo 5. Con decreto del Ministro sono stabilite le modalità applicative del presente comma».
Il governo vorrebbe autorizzare il Tesoro «a stipulare accordi di garanzia in relazione alle operazioni in strumenti derivati», clausola capestro nota come “Double way Credit Support Annex (CSA), che obbliga la parte su cui grava la perdita potenziale a garantire i pagamenti futuri sui contratti derivati attraverso un deposito di garanzia, e poiché con gli attuali bassi tassi di interesse, con “mark to market” negativo, grava sullo Stato la perdita potenziale, il Tesoro si obbliga a dover postare “collaterale” a garanzia degli impegni assunti, in modo da immunizzare le banche dal rischio di controparte.
Una situazione analoga a quella in cui si è trovata Banca Mps verso Nomura e Deutsche Bank nelle operazioni Santorini ed Alexandria, con la banca senese che a garanzia degli impegni assunti, è stata costretta a versare garanzie collaterali per 5 miliardi di euro, portando la banca sull’orlo del crack, impedito con 4,1 miliardi di Monti bond.
Nel giugno 2012, dopo l'allarme lanciato dal Financial Times sui risvolti preoccupanti per i conti pubblici rispetto ad una quantità di derivati sottoscritti, con il governo Monti che in soli sei mesi riuscì a ristrutturare contratti per 30 miliardi di euro, consolidando 8,1 miliardi di perdite, sborsando cash oltre 2,5 miliardi di euro a Morgan Stanley, dove lavora l’ex Ministro del Tesoro Domenico Siniscalco ed il figlio di Mario Draghi, potente presidente della Bce e direttore generale del Tesoro tra il 1991 ed il 2001, prima di essere arruolato da una delle banche d’affari che ha appioppato derivati tossici, Adusbef e Federconsumatori presentarono esposti-denunce a 10 procure della Repubblica, sottolineando come non sia più tollerabile che banche d'affari e tecnocrati del Tesoro facciano profitti su contratti fraudolenti.
Negli esposti, dopo aver chiesto di indagare sui tecnocrati che hanno prosperato attorno al Ministero del Tesoro, quali Draghi, Grilli, La Via, ed altri furbetti fomentati dalle banche d'affari, che poi hanno ripagato i 'civil servant' con lavori o consulenze lautamente pagate, Adusbef e Federconsumatori avevano chiesto di sequestrare i contratti derivati i quali, analogamente a Santorini ed Alexandria del Monte dei Paschi di Siena, sono stati ristrutturati con perdite rilevanti per lo Stato. Il gravissimo danno causato dalle banche di affari, come Goldman Sachs, che ha poi assunto Mario Draghi nei primi anni novanta; Morgan Stanley, che ha cooptato l’ex Ministro del Tesoro Domenico Siniscalco; Credit Suisse, che ha arruolato l’ex direttore e poi ministro Vittorio Grilli, in un sistema di porte girevoli con il ministero dell’Economia, non è più tollerabile in una fase di crisi drammatica per milioni di famiglie italiane e di giovani senza futuro.
La Procura di Roma aprì una inchiesta affidata al Pm Nello Rossi, di cui non si è saputo più nulla. Adusbef e Federconsumatori, nell’appello rivolto al Parlamento per bocciare l’ennesima norma capestro, scritta ad hoc dai tecnocrati e cleptocrati del Tesoro, ad uso e consumo delle banche di affari, chiedono ai parlamentari di bocciarla individuando i responsabili, analogamente al disastro derivati ed i relativi danni che hanno causato sui conti pubblici.
Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)
Roma,5.11.2014
11/05/2014
Documento n.9876