ENAC: GLI SCANDALI DOVREBBERO INDURRE IL GOVERNO A RIMUOVERE VITO RIGGIO. ADUSBEF INVIA UNA DENUNCIA AI COMMISSARI EUROPEI
COMUNICATO STAMPA
ENAC: GLI SCANDALI GRAVISSIMI, DOVREBBERO INDURRE IL GOVERNO A RIMUOVERE VITO RIGGIO. LA GARANZIA DELLA QUALITA’ ENAC PER TUTELARE GLI UTENTI CON LA CARTA DEI DIRITTI, E’ UNA FARSA! ADUSBEF INVIA UNA DENUNCIA AI COMMISSARI EUROPEI KALLAS (TRASPORTI), MIMICA (CONSUMATORI).
L'ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile), unica Autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell'aviazione civile in Italia, istituita il 25 luglio 1997, sotto la presidenza dell’ex parlamentare democristiano Vito Riggio, è stata attraversata da scandali così gravi, che dovrebbero indurre il Governo ad avviare urgenti procedure per il commissariamento e la sua immediata destituzione.
Vito Riggio, ha iniziato la gestione dell’’ENAC nel 2003, quando fu nominato commissario per la prima volta, è stato rinnovato alla presidenza il 14 febbraio 2014 dal Governo Letta nell’ultima abbuffata delle nomine pubbliche, nonostante il suo nome appare nella lista Anemone (l'elenco di 370 persone che avrebbero fruito di ristrutturazioni edilizie fornite dall'immobiliarista Diego Anemone) per alcuni lavori di ristrutturazione che risultano non essere stati pagati. Riggio vive in affitto in una della case di Propaganda Fide in via della Conciliazione 44. Ha dovuto ammettere davanti al consiglio di amministrazione che la pigione ammonta a 38.400 euro pagati dall'Enac sulla base di un vecchio accordo. Anche il figlio Federico Riggio ha abitato in un appartamento ristrutturato da Anemone, di proprietà di Ecosfera, datore di lavoro di Federico Riggio e vincitore dell'appalto del global service all'Enac.
Gli ultimi arresti di funzionari Enac per appalti pilotati, cantieri fantasma negli scali minori e costi dei lavori gonfiati in maniera fraudolenta, per i reati di associazione a delinquere finalizzata ai reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso e frode nelle pubbliche forniture, truffa per un danno erariale di 8 milioni di euro, è solo l’ultimo scandalo della gestione di Vito Riggio, che si aggiunge a quelli dell’ottobre 2008, dell’alto dirigente Enac che certificava la regolarità delle operazioni e dei programmi di addestramento di Alitalia, Air One, Meridiana, Blu Panorama, di tutte le compagnie e scuole di volo che hanno base nel centro Italia; del giugno 2011 con la presunta tangente che portò all’arresto di un membro del consiglio d’amministrazione dell’Enac; alla compagnia aerea Rotkopf, diventata famosa per lo scandalo Enac e per i passaggi che dava ad uomini politici.
Dal caos dei bagagli nell’estate del 2007 all’aeroporto di Roma Fiumicino, alla chiusura di WindJet nell’agosto 2012 dopo la mancata fusione con Alitalia, nel pieno della stagione più ricca, con gli aerei pieni e tutti i biglietti venduti alle remunerative tariffe di alta stagione, che lasciarono a piedi trecentomila passeggeri, con l’ENAC che avrebbe dovuto impedire preventivamente di vendere biglietti solo applicando le normative europee e di truffare così clienti sottoposti a vessazioni, disagi danni enormi.
L’Enac di Riggio, che dovrebbe svolgere la funzione di «regolamentazione tecnica ed attività ispettiva, sanzionatoria, di certificazione, autorizzazione, coordinamento», e controllo della sicurezza aerea come l’idoneità degli operatori aerei e del personale di volo ed i bandi di gara negli appalti per la gestione degli aeroporti, che vanta sul suo sito la tutela dei diritti dei viaggiatori, “seguendo le indicazioni dell'Unione Europea, la Carta dei Diritti del Passeggero e la Carta dei Servizi Standard aeroportuali, con la Carta dei Diritti del Passeggero pratico vademecum che raccoglie in un testo unico, non offre alcuna garanzia ai viaggiatori nel caso di overbooking.
Poiché per testimonianze dirette e reclami arrivati da passeggeri stranieri, l’Enac sorvola nel far attivare ad Alitalia ed altri vettori il normale adempimento del diritto al rimborso, nel caso di overbooking, dove risulta che in nessuno scalo sia previsto il rilascio di alcuna dichiarazione, che certifichi il mancato imbarco, una ‘consuetudine’ lesiva dei diritti dei passeggeri e del codice del consumo, segnalata all’Ente e priva di doverosi riscontri, Adusbef ha inviato una denuncia ai commissari europei Siim Kallas (Trasporti) e Neven Mimica (Consumatori) chiedendo di attivare puntuali verifiche sul carrozzone Enac, che sembra tutelare, come dimostrano le inchieste giudiziarie, le cricche e gli interessi amicali.
Elio Lannutti (Adusbef)
Roma, 8.4.2014
08/04/2014
Documento n.8344