Decreto intercettazioni. “IL MARCIO NON DILAGA” CON L’INFORMAZIONE, MA NASCONDENDO I FATTI.
COMUNICATO STAMPA DECRETO INTERCETTAZIONI: DOPO L’INDULTO, CHE HA SANATO I REATI ECONOMICI DELL’ALLEGRA BRIGATA DEI “FURBETTI DEL QUARTIERINO”, IL GOVERNO COMPLETA L’OPERA IMBAVAGLIANDO LA LIBERTA’ DI STAMPA. SENZA IL LAVORO DEI GIORNALISTI CON LA SCHIENA DRITTA, I “PADRONI DELL’ITALIA” SAREBBERO ANCORA FAZIO, FIORANI, CONSORTE, BILLE’ CON ANNESSA ALLEGRA COMPAGNIA E RICUCCI AVREBBE SCALATO LA RCS ! “IL MARCIO NON DILAGA” CON L’INFORMAZIONE, MA NASCONDENDO I FATTI. Dopo il “capolavoro dell’indulto”,spacciato per far uscire dalla galera quei “poveri cristi” di detenuti comuni destinati a tornarci, senza provvedimenti di re-inserimento, ma calibrato e studiato appositamente per offrire uno sconto di pena di 3 anni a futura memoria nei processi per i Furbetti del Quartierino e per gli autori dei reati finanziari che hanno prodotto danni ai risparmiatori distruggendo 50 miliardi di euro di sudato risparmio, il Governo di centro-sinistra (?) completa l’opera, sulla scorta dell’emotività, approvando un decreto che imbavaglia la libertà di stampa ed il diritto costituzionale dei cittadini ad essere informati. Il materiale illegalmente intercettato "deve essere distrutto e deve essere redatto un verbale della sua distruzione". Anche solo detenere questo materiale costituisce reato, mentre se lo si pubblica, si incorre in sanzioni da cinquantamila a un milione di euro. Prendendo lucciole per lanterne,il governo – ha detto il Presidente Prodi- vuole che "il marcio venga fuori" , “non dilaghi”. Ma lo scandalo delle intercettazioni Telecom, di dimensioni enormi, con una violazione del diritto impressionante, che sembra comprendere anche organismi dello Stato, non è venuto fuori grazie all’operato di coraggiosi giornalisti,che alcune Procure vorrebbero intimidire, alle inchieste dei magistrati ed alla pubblicazione delle illegalità sui giornali ? Non sono state le denunce di alcune associazioni alle Procure della Repubblica, che hanno disposto le intercettazioni su decenni di illegalità ed abusi,ad esempio perpetrata dall’ex Governatore di Banca d’Italia Fazio, la pubblicazione dello scandaloso operato con i Fiorani,Consorte,Gnutti, Sacchetti in combutta con altri “capitani coraggiosi” e vari “furbetti” a creare nell’opinione pubblica,grazie alla pubblicazione sui giornali, quei meccanismi di rigetto che hanno aiutato i magistrati a continuare il lavoro,nonostante gli ostacoli e le difese approntate dal potere politico ed economico,affinché tutto restasse come prima ? Si sono mai posti la domanda, il presidente Prodi ed il Governo ? Senza le intercettazioni ed il lavoro egregio dei giornalisti nella preziosa opera di informare senza bavagli né censure preventive l’opinione pubblica, in Bankitalia ci sarebbe ancora il Governatore Fazio (non è che con Draghi la musica sia tanto cambiata per i consumatori !), Fiorani e Gnutti avrebbero continuato tranquillamente a perpetrare operazioni border line sulla pelle del mercato e dei risparmiatori (insider trading), Billè avrebbe ancora la presidenza di Confcommercio per gestire tranquillamente i suoi traffici con gli “amici degli amici” e l’ex odontotecnico di Zagarolo, Ricucci avrebbe certamente perfezionato la scalata alla RCS. Il diritto alla privacy è sacrosanto,ma come nella lotta all’evasione fiscale i contribuenti onesti non devono temere,così nelle intercettazioni, non nascondiamo,dietro tale diritto, le malefatte economico-finanziarie ed i giochi di potere perpetrati sempre, sulla pelle dei cittadini-consumatori. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,23.9.2006 IL TESTO APPROVATO IERI SERA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI: "Il Presidente della Repubblica Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di adottare misure volte a rafforzare le misure di contrasto alla detenzione illegale di contenuti e dati relativi ad intercettazioni effettuate illecitamente, nonchè ad informazioni illegalmente raccolte; ritenuta altresì la straordinaria necessità ed urgenza di apprestare più incisive misure atte ad evitare l'indebita diffusione e comunicazione di dati od elementi concernenti conversazioni telefoniche o telematiche illecitamente intercettate o acquisite nonchè di informazioni illegalmente raccolte e, nel contempo, di garantire adeguate forme di indennizzo alle vittime di fatti illeciti in materia; vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 22 settembre 2006; Sulla proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dell'Interno e del Ministro delle infrastrutture; Emana il seguente decreto-legge Art.1 1. L'artcolo 240 del codice di procedura penale è sostituito dal seguente: "Art. 240 (Documenti anonimi ed atti relativi ad intercettazioni illegali). 1. I documenti che contengono dichiarazioni anonime non possono essere acquisiti nè in alcun modo utilizzati, salvo che costituiscano corpo del reato o provengano comunque dall'imputato. 2. L'autorità giudiziaria dispone l'immediata distruzione dei documenti, dei supporti e degli atti concernenti dati e contenuti di conversazioni e comunicazioni, relativi al traffico telefonico e telematico, illegalmente formati o acquisiti. Allo stesso modo si provvede per i doucmenti formati attraverso la raccolta illegale di informazioni. Di essi è vietato eseguire copia in qualunque forma. Il loro contenuto non costituisce in alcun modo notizia di reato, nè può essere utilizzato a fini processuali o investigativi. 3. Delle operazioni di distruzione è redatto apposito verbale, nel quale si dà atto dell'avvenuta intercettazione o detenzione e dell'acquisizione, delle sue modalità e dei soggetti interessati, senza alcun riferimento al contenuto delle stesse". (22 settembre 2006)23/09/2006
Documento n.6334