DECRETO BERSANI: L’ABROGAZIONE DEI COSTI DI RICARICA, “INIQUA TASSA SUI POVERI”.....

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COMUNICATO STAMPA DECRETO BERSANI: L’ABROGAZIONE DEI COSTI DI RICARICA, “INIQUA TASSA SUI POVERI”, E’ SALUTATA CON FAVORE DAI CONSUMATORI. DAL MONITORAGGIO EFFETTUATO STAMANE DA ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI A ROMA E MILANO,RISULTANO SPARITE DALLE RIVENDITE, LE RICARICHE WIND SOTTO I 50 EURO. I GESTORI CHE NON DOVESSERO ABROGARE, SENZA SE E SENZA MA I COSTI DI RICARICA,RISPONDERANNO IN GIUDIZIO. DA OGGI MAGGIORE TRASPARENZA ANCHE SULLE TARIFFE AEREE,PER EVITARE TRUCCHI E RAGGIRI DI COMPAGNIE AEREE, CHE PROPAGANDAVAONO CON INGANNI I COSTI DEI VOLI. Da un rapido monitoraggio effettuato stamane da Adusbef e Federconsumatori, in un trentina di negozi di telefonia mobile a Roma e Milano, l’abrogazione degli odiosi costi di ricarica, una vera e propria tassa sui più poveri (giovani,pensionati,immigrati) che non possono permettersi ricariche con tagli superiori a 50 euro,è salutata con grande soddisfazione: “Finalmente- hanno affermato alcuni clienti,giovani,anziani ed immigrati, avvicinati nei negozi del centro di Roma e della zona dell’Esquilino- il Governo ha messo un freno, tagliando le unghie all’avidità delle compagnie. Ora bisogna vigilare- hanno proseguito- per evitare che le compagnie possano rivalersi, aumentando le tariffe. I rappresentanti di Adusbef e Federconsumatori,mescolati con la clientela, dovevano monitorare il rispetto sul campo del decreto Bersani,con particolare attenzione alla Wind,che aveva affermato nei giorni scorsi di voler eludere il provvedimento, continuando a pretendere i costi di ricarica per i tagli sotto i 50 euro,anche per raccogliere prove concrete per citarla immediatamente in giudizio,ai sensi e per gli effetti del codice del consumo (ex art.3 legge 281/ 98,che consente alle associazioni iscritte nel CNCU,azione inibitoria per far cessare comportamenti o atti nocivi ai diritti ed agli interessi dei consumatori). Ma nei negozi visitati dalle due associazioni, non erano disponibili, fino alle ore 12 di stamane, nessun taglio di ricarica dell’egiziana Wind sotto i 50 euro, per i quali la compagnia aveva affermato (con aria di sfida e malcelata arroganza che ci auguriamo non voglia più percorrere), di voler continuare a richiedere i costi di ricarica ai vecchi clienti, oppure l’obbligo ad abbandonare i vecchi piani tariffari per accedere a nuovi,vera e propria prova provata, di elusione di legge. Adusbef e Federconsumatori, liete del riscontro oggettivo favorevole del popolo dei consumatori ad un provvedimento sacrosanto,equo e tempestivo del Governo Prodi, continueranno a vigilare per evitare che le aziende,che si erano accordate per imporre un esoso pedaggio che vale 1,8 miliardi di euro l’anno, abbiano la tentazione di rifarsi,sia aumentando le tariffe, che imponendo balzelli ingiustificati di 8 euro,come ha annunciato Vodafone. Ma il 5 marzo 2007 entra in vigore anche il provvedimento sulla trasparenza delle tariffe dei voli low cost, reclamizzati ad es. ad 1 euro, per indurre i consumatori ad aderire subito all’offerta,salvo poi scoprire che occorrevano altri 100-120 euro per un volo,ad es. Roma-Londra. “Al fine di favorire la concorrenza e la trasparenza delle tariffe aeree, di garantire ai consumatori un adeguato livello di conoscenza sugli effettivi costi del servizio, nonché di facilitare il confronto tra le offerte presenti sul mercato, sono vietati le offerte e i messaggi pubblicitari di voli aerei recanti l'indicazione del prezzo al netto di spese, tasse e altri oneri aggiuntivi, ovvero riferiti a una singola tratta di andata e ritorno, a un numero limitato di titoli di viaggio o a periodi di tempo delimitati o a modalità di prenotazione, se non chiaramente indicati nell'offerta. Da oggi quindi, i messaggi pubblicitari delle compagnie aeree, dovranno promuovere i prezzi dei biglietti low cost nella loro completezza, quindi “finali”, con l'indicazione di spese, tasse e oneri aggiuntivi. Sono vietati anche i messaggi che segnalano biglietti scontati limitati nel numero "legati a periodi di tempo delimitati o a modalità di prenotazione non chiaramente indicate nell'offerta". Tali messaggi saranno sanzionati come "pubblicità ingannevole". Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,5.3.2007

05/03/2007

Documento n.6473

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