DEBITO PUBBLICO: GOVERNO NON SEMBRA AVERE UN SERIO PIANO DI RIDUZIONE....

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COMUNICATO STAMPA DEBITO PUBBLICO: GOVERNO NON SEMBRA AVERE UN SERIO PIANO DI RIDUZIONE, COMINCIANDO DALLA VENDITA DI ORO E RISERVE VALUTARIE DI BANKITALIA. MAGGIORI ENTRATE NON VADANO A RIDURRE TASSE IMPRESE GIA’ BENFICATE DA CUNEO FISCALE,MA UTILIZZATE PER AUMENTARE REDDITI BASSI FALCIDIATI. Piu’ che auspicare una riduzione delle imposte per le imprese, già beneficate dal cuneo fiscale,il Governo farebbe bene ad utilizzare le maggiori entrate per aumentare le pensioni minime, tagliare le accise sui carburanti con un meccanismo equo di compensazione quando aumenta il costo delle benzine, incrementare i redditi sotto i 20.000 euro,falcidiati dagli aumenti di prezzi e tariffe e da una legge finanziaria, che ha sottratto più di quanto non abbia dato, mediante lo sblocco dell’aliquota Irpef fino allo 0,7 %,rincari esagerati delle tasse locali ,del bollo auto,ecc. Solo aumentando significativamente i redditi al 60 per cento delle famiglie,si può sperare di rilanciare la crescita dei consumi interni, ancora stagnanti nonostante la ripresa, per la più grande speculazione mai avvenuta con il pretesto dell’euro,che ha sottratto dalle tasche dei consumatori ben 70 miliardi di euro,il 5 per cento del Pil,a favore di coloro che hanno avuto la facoltà di determinare prezzi e tariffe e che continuano a denunciare,in maggioranza, redditi esigui. Poiché l’Italia non è l’America, pensare di poter rilanciare i consumi interni con il ricorso al debito, spesso vera e propria istigazione da parte di banche e finanziare a far indebitare le famiglie a tassi di interesse del 2,5 per cento in più rispetto alla media europea (la cessione del quinto dello stipendio,il prestito più garantito ha tassi da “strozzo” pari al 20 per cento l’anno),non potrà funzionare per sostenere il rilancio dell’economia e la ripresa dei consumi. Se il Governo vuole abbattere il mostro a tre teste del debito pubblico,arrivato a 1.607 miliardi di euro,27.700 a cittadino,110 mila euro per ogni famiglia di 4 persone, che continuerà ad aumentare per gli incrementi dei tassi BCE, deve seguire l’esempio di altri paesi meno indebitati del nostro (Germania,Belgio,Francia,ecc.), i cui Governatori delle Banche Centrali, hanno da tempo presentato piani spontanei di dismissioni di oro e riserve,iscrivendone il ricavato al bilancio dei rispettivi Stati. Adusbef e Federconsumatori, manifestando plauso ed apprezzamento per il pacchetto Bersani sulle liberalizzazioni, che oltre ad incidere sulle rendite, introduce principi di equità e modernizzazione eliminando lacci e pastoie, stigmatizzando al contrario l’ostruzionismo dei “falsi liberisti” che difendono le rendite invece del mercato e della concorrenza,rivolgono un appello al Governo,affinché possa mettere all’ordine del giorno la riduzione del debito pubblico. Se non si interviene con un piano di drastiche riduzioni del debito, oltre a disapplicare gli impegni europei, non si perseguono gli interessi generali di una finanza pubblica virtuosa, che dovrebbe tendere al pareggio contabile. Adusbef e Federconsumatori confidando nella saggezza del presidente Prodi, si rendono disponibili ad offrire il loro contributo di competenze, per adottare un piano quadriennale di riduzione del debito, pari a 50 miliardi di euro l’anno,e di lotta agli sprechi e sperperi,purtroppo ancora elevati. Elio Lannutti (Adusbef)- Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,17.3.2007

18/03/2007

Documento n.6497

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