CUNEO FISCALE: SUICIDIO POLITICO EROGAZIONE A PIOGGIA 60 % DI 9 MLD EURO,

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COMUNICATO STAMPA CUNEO FISCALE: SUICIDIO POLITICO EROGAZIONE A PIOGGIA 60 % DI 9 MLD EURO, A FAVORE DI BANCHE,ENI,ENEL,IMPRESE DI ASSICURAZIONI,AUTOSTRADE E CONCESSIONARIE SERVIZI PUBBLICI, CHE HANNO CONSEGUITO PROFITTI SULLA PELLE DEL MERCATO, SFILANDO 70 MILIARDI DI EURO TASCHE CONSUMATORI. IL GOVERNO,CHE A PAROLE AFFERMA DI METTERE AL CENTRO DELL’AZIONE I CONSUMATORI,NELLA REALTA’ SI COMPORTA COME UN GIANO BIFRONTE, CON SCELTE DI POLITICA ECONOMICA A FAVORE DI BANCHE,MONOPOLI E CARTELLI. I LAVORATORI DESTINATARI DI ELEMOSINA DI 14 EURO AL MESE IN BUSTA PAGA (170 L’ANNO),AVRANNO STANGATE TARIFFARIE DI 100 EURO MENSILI,1.200 ANNUI. I consumatori (posti a parole dal Governo al centro dell’azione politica),che hanno subito, con il pretesto dell’euro,la più grande rapina del secolo con un gigantesco trasferimento di ricchezza, stimato in 70 miliardi di euro dal 1 gennaio 2002, ad opera di tutti quei soggetti, (banche, assicurazioni, autostrade,monopoli ed oligopoli elettrici e del gas), che hanno vissuto l’Eldorado, macinando utili stratosferici, pari a 200 miliardi di euro dal 2002 al 2005 (50 miliardi di euro l’anno), sono indignati dalle proposte trapelate sulla legge finanziaria che destinerebbe il cuneo fiscale a pioggia ed in maniera indistinta,con una discutibile ripartizione del 60 per cento alle imprese, del 40 % ai lavoratori. Dei circa 9 miliardi di euro di cuneo “una tantum” erogato dal Governo nella legge finanziaria, la maggior parte,ossia 5,4 miliardi è destinata “a pioggia” e senza alcun criterio qualitativo alle imprese, senza distinguere tra quelle che sono soggette ai meccanismi di mercato da quelle che godono dei meccanismi monopolisti di rendita,mentre la quota restante pari a 3,6 miliardi è destinata ai lavoratori, che avranno a disposizione in media 14 euro al mese in busta paga,circa 170 euro su base annua. Ma è serio erogare 14 euro in media al mese in busta paga,quando solo per fare un esempio, aziende come l’Eni,grazie alla mancanza di concorrenza,conseguono utili di 830 milioni di euro mensili (10 miliardi di euro l’anno), caricati principalmente sulle bollette del gas degli stessi lavoratori e pensionati e sul pieno di benzina ? E’ una politica economica equa,quella di offrire sgravi fiscali, valutati in circa 1 miliardo di euro alle banche,quando l’Abi,in spregio al decreto Bersani,invia una circolare per eludere la parità contrattuale con la clientela, la reciprocità negli aumenti dei tassi e l’abrogazione delle rendite feudali di chiusura del conto corrente, in vigore dal 4 luglio 2005 ? E’ tollerabile che si offrano alle stesse imprese assicurative, che boicottano l’entrata in vigore dell’indennizzo diretto ed il plurimandato per aprire un minimo di concorrenza,sgravi fiscali pari ad 1,1 miliardi di euro, offrendo con una mano al lavoratore, quella miseria che viene lestamente sfilata dai soliti “capitani coraggiosi” capitalisti delle bollette e dei pedaggi,per rincari che Adusbef stima in circa 1.200 l’anno ? Secondo l’ultimo rapporto di Mediobanca,che ha esaminato i bilanci dei 35 maggiori gruppi nel 2005, il gotha dell'Azienda Italia ha messo a segno una consistente crescita dei profitti, aumentati del 71,6% a quota 26 miliardi di euro,rispetto ad un fatturato totale attestato a 300 miliardi di euro. I profitti, però, sono rimasti concentrati nell'energia e nei servizi (84%), con l'industria tout court a pesare per il 16 per cento. Gli utili dei gruppi dell'energia, grazie all'impennata del prezzo del greggio, sono aumentati del 49%, quelli dei servizi del 22% e quelli prettamente industriali del 72% (grazie soprattutto al rilancio della Fiat). Per le banche gli utili sono cresciuti del 52%, per le assicurazioni del 21 per cento. Nell'industria, oltre al Lingotto, si è messa in grande evidenza Tenaris, con l'utile corrente al +152 per cento. R&S" di Mediobanca, alla sua trentunesima edizione,che mette sotto la lente dell'ufficio studi di Piazzetta Cuccia i 50 maggiori raggruppamenti societari quotati (35 industriali, 10 bancari, 5 assicurativi) in termini di capitale investito, valore aggiunto e capitalizzazione,ossia il 90% dei gruppi quotati a Piazza Affari, aiuta il Governo ad evitare un suicidio politico ed una ulteriore beffa al vessato popolo dei cittadini consumatori. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,20.9.2006

20/09/2006

Documento n.6326

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