CREDITO AL CONSUMO: LA RIFORMA CHE AUMENTA IL TETTO A 100.000 EURO, DOMANI AL CDM,OLTRE AD ESSERE ISTIGAZIONE AL DEBITO, E’ L’ENNESIMO REGALO.....

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COMUNICATO STAMPA CREDITO AL CONSUMO: LA RIFORMA CHE AUMENTA IL TETTO A 100.000 EURO, DOMANI AL CDM,OLTRE AD ESSERE ISTIGAZIONE AL DEBITO, E’ L’ENNESIMO REGALO DEL GOVERNO A BANCHE E FINANZIARIE,MA UN VERO NODO SCORSOIO COLLO FAMIGLIE. INACCETTABILE,SCANDALOSO ED ONEROSO AUMENTARE TETTO CREDITO AL CONSUMO, CHE GRAVERA’ DA 17.000 A 33.000 EURO IN PIU’ SU OGNI PRESTITO DECENNALE 60.000 EURO. La riforma del credito al consumo,che verrà portata domani al Consiglio dei ministri,contiene punti inaccettabili,vera e propria istigazione al debito per italiani già indebitati ufficialmente fino al collo per 300 miliardi di euro, ossia oltre 14.000 euro a famiglia, soprattutto per l’aumento della soglia del credito al consumo fino a 100.000 euro,dagli attuali 31.000 euro, e per l’albo degli intermediari, che non può essere tenuto dagli stessi,ma dalla Banca d’Italia. Adusbef e Federconsumatori,pur apprezzando l’impianto di una riforma che è stata discussa al tavolo istituito dal vice ministro Pinza,con la finalità offrire maggiori tutele ai consumatori rispetto ad una giungla di offerte commerciali scorrette,ingannevoli, a volte truffaldine,hanno espresso una netta contrarietà ad aumentare la soglia del credito al consumo da 31.000 a 100.000 euro,sia perché è una chiara istigazione a far indebitare famiglie già al collasso,che rischiano di cadere nella rete dell’usura,sia per gli elevati tassi di interesse richiesti per finanziamenti del credito al consumo,pari ad una media del 12 per cento, a fronte di tassi sui mutui, che per la stessa entità raggiungono oggi il 5,70 per cento, per i tassi fissi, 5,30 per cento per i tassi variabili. Adusbef e Federconsumatori rifiutano di credere che il Governo assecondi gli esclusivi interessi di banche e finanziarie per produrre gravissimo nocumento alle famiglie,per questo ritengono che il Consiglio dei ministri di domani,in un tardivo ma ben consapevole ravvedimento operoso,possa espungere quelle parti del decreto che nuocciono gravemente ai cittadini, e che li esorta ad indebitarsi a tassi di interesse ben superiori a media europea:per qualsiasi acquisto di beni o servizi infatti, esiste una possibilità di sconto,solo se regolato con pagamenti rateali,non se effettuato con denaro contante ! Mutuo di 60.000 euro - 10 anni Mutui a tasso fisso 5,70 % Rata in euro 657,12 Capitale rimborsato dopo 10 anni: 78.854 Mutui a tasso variabile 5,30 % Rata in euro 645,22 Capitale rimborsato dopo 10 anni: 77.426 Prestito di 60.000 euro - 10 anni Tassi di mercato (valori medi alla data del 5.7.2007) Prestito da banche 10,20 % Rata in euro 799,56 Capitale rimborsato dopo 10 anni: 95.947 Prestito da finanziarie 14,00 % Rata in euro 931,60 Capitale rimborsato dopo 10 anni: 111.792 Tassi di mercato (valori medi alla data del 5.7.2007) Passare da 31.000 a 100.000 euro gli importi massimi erogabili vuol dire snaturare completamente l’essenza del prodotto finanziario “credito al consumo”. Coi nuovi livelli, fare un prestito di 60.000 euro (rimborsato in 10 anni) comporta una rata di circa 800 euro al mese se sottoscritto in banca, di 931 euro se fatto presso una finanziaria.Se lo stesso importo viene acquisito tramite l’eccensione di un mutuo (sempre decennale), la rata si attesterebbe attorno ai 650 euro mensili. La differenza è notevole: 150 euro in meno rispetto al prestito bancario, 280 euro in meno rispetto al prestito acceso con finanziarie. Significa regalare a banche e finanziarie per ogni prestito decennale da 60.000 euro, un rimborso finale da un minimo di 17.000 euro fino a 33.000 euro, estorti legalmente ai debitori. Poiché accedere al credito al consumo è “più agevole” che ottenere un mutuo, è logico ritenere che – a regime – avremo un forte incremento di “sofferenze”. Infatti, mentre un mutuo presuppone sempre la proprietà di un immobile, le garanzie richieste per un prestito possono essere variegate: coinvolgimento di un familiare con reddito certo (pensione, lavoro fisso ecc.): avremo intere famiglie “in sofferenza”. Adusbef e Federconsumatori hanno inviato una richiesta al presidente Prodi ed ai ministri (Di Pietro,Pecoraro Scanio,Ferrero, Mussi, Damiano) più sensibili alle questioni sociali,per far espungere dal decreto l’ennesimo gravame sulle famiglie vero regalo a banche e finanziarie. Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori) Roma,5.7.2007

05/07/2007

Documento n.6670

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