CONTI DORMIENTI: TESORO DIMENTICATO DI 10 MILIARDI DI EURO. ADUSBEF VIGILA PER EVITARE SIANO CONFISCATI DALLE BANCHE.

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CONTI DORMIENTI: SONO 700.000 SOLO I LIBRETTI DELLE POSTE, CHE CON BANCHE, SIM, POLIZZE, CUSTODIE, BUONI FRUTTIFERI, TITOLI,ASSEGNI CIRCOLARI, ECC. POSSONO SUPERARE 1,2 MILIONI DI UNITA’ PER UN VALORE SUPERIORE AI 10 MILIARDI DI EURO,QUALORA NON CONFISCATI PRIMA CON DESTREZZA. Adusbef che come è noto, ha iniziato la battaglia per far utilizzare i fondi dormienti delle banche dal lontano 1991,dopo l’approvazione della legge antiriciclaggio, effettuando un monitoraggio sui quei conti stimati per le sole banche in 10.000 miliardi di vecchie lire, ha valutato in oltre 10 miliardi di euro la loro consistenza, alla data di entrata in vigore del decreto con circa 500.000 posizioni bancarie. Poichè (senza contare i Buoni Postali Fruttiferi), solo negli sportelli postali, ci sono oltre settecentomila libretti di risparmio ed al portatore, mentre Banca Intesa ne ha segnalato oltre 80.000, la stima di 500.000 posizioni dormienti nelle banche, di 700.000 nelle Poste, può portare ad oltre 1.200.000 conti i quali, se non reclamati, dal prossimo agosto dovranno alimentare il Fondo appositamente costituito dal ministero dell’Economia per risarcire le vittime dei crack finanziari e stabilizzare i precari della pubblica amministrazione nella misura del 20%. Se aggiungiamo gli assegni circolari non incassati, le gestioni, le polizze assicurative, e gli altri “tesoretti” giacenti preso altri intermediari finanziari (Sim, gestori del risparmio, compagnie di assicurazioni, compagnie di riassicurazioni e di cauzioni), possiamo arrivare ad 1,5 milioni di posizioni, che suppur scremati col risveglio della raccomandata, potranno superare la somma di 10 miliardi di euro. Adusbef, oltre a vigilare per il corretto utilizzo dei fondi dormienti, presterà la massima attenzione e vigilanza,affinché le solite banche ed i soliti intermediari segnalino tutte le posizioni, soprattutto per impedire che non siano già stati incamerati perché “prescritti”, secondo una malintesa interpretazione del codice civile, che contrasta con la Costituzione Italiana, secondo la quale il risparmio è sacro e non è mai prescrivibile.

04/03/2008

Documento n.7161

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