Comunicati stampa - 1-15 Luglio 2002

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA ETICA E FINANZA: IL GOVERNATORE DELLA BANCA DI FRANCIA J.C.TRICHET,RINVIATO A GIUDIZIO PER LO SCANDALO DEL CREDIT LYONNAISE,NON PUO? SUCCEDERE A DUISENBERG AL VERTICE BCE. SE SI VUOLE RIPRISTINARE L?ETICA NELLA FINANZA E LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI BANCARIE E FINANZIARIE,MAI COSI? MESSE A DURA PROVA DALLE FALSIFICAZIONI CONTABILI, COME QUELLE AVVENUTE AGLI INIZI DEGLI ANNI NOVANTA SUL CREDIT LYONNAISE. Dopo il rinvio a giudizio del Governatore della Banca di Francia,per il gravissimo scandalo finanziario del Credit Lyonnaise (anticipato stamane da un quotidiano parigino),il cui crack per un controvalore di 30.000 miliardi di vecchie lire risultò più elevato esattamente di 2,5 volte rispetto a quello del Banco di Napoli (12.000 miliardi),il dottor Jean Claude Trichet non può succedere a Duisenberg ai vertici della BCE ed una sua spontanea rinuncia sarebbe apprezzata dai mercati, dai risparmiatori e dalle istituzioni finanziarie, contribuendo a rafforzare ulteriormente il valore dell?Euro. Il procuratore della Repubblica Philippe Courroye (secondo Le Parisien), avrebbe infatti rinviato a giudizio Monsieur Trichet,all?epoca direttore del Tesoro francese,per una omessa vigilanza sul Credit Lyonnaise,le cui operazioni spericolate unite alle falsificazioni contabili, produssero nei primi anni novanta un crack,successivamente ripianato dalle casse pubbliche,le cui dimensioni possono essere paragonate oggi, allo scandalo Enron. L?avvicendamento tra il presidente Duisenberg e Trichet,che per un tacito accordo (non per scadenze statutarie),doveva avvenire esattamente tra un anno,nel luglio 2003, non può, né deve più concretizzarsi e se il Governatore Trichet comprende spontaneamente che al vertice della BCE, soprattutto nell?attuale situazione dei mercati non può andare chi è stato rinviato a giudizio per un gravissimo scandalo finanziario,come quello del Credit Lyonnaise,l?eventuale spontaneo passo indietro avrebbe un generale apprezzamento. Roma,16.7.2002 COMUNICATO STAMPA PREZZI DELLE BENZINE: POICHE? ANCHE IL PRESIDENTE PRODI RITIENE ANOMALI I PREZZI DEI CARBURANTI - CHE NON RIFLETTONO IL RAFFORZAMENTO DELL?EURO SUL DOLLARO-, L?INTESA DEI CONSUMATORI PRESENTA UN ESPOSTO ALL?ANTITRUST EUROPEO ED ALLO STESSO PRODI, CHIEDENDO DI SANZIONARE COMPORTAMENTI CHIARAMENTE SPECULATIVI CHE DANNEGGIANO I CONSUMATORI, SPECIE IN ITALIA. L?ELEMOSINA DI MENO 0,005 AL LITRO E? UNA PROVOCAZIONE: IN ITALIA DEVE DIMINUIRE DI ALMENO 11 CENTESIMI DI EURO In un esposto inviato oggi all?Antitrust europeo ed al presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, l?Intesa dei Consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) chiede all?Antitrust europeo l?apertura di un procedimento urgente che porti a sanzionare quei comportamenti vergognosi e speculativi, lesivi dei diritti dei consumatori europei, che oltretutto non contribuiscono ad un abbassamento dell?inflazione. Proprio il presidente Prodi, ieri, sposando in pieno la denuncia dell?Intesa dei consumatori ? inviata a 103 Procure della Repubblica con l?ipotesi di aggiotaggio a carico dei petrolieri italiani -, aveva stigmatizzato il comportamento speculativo dei petrolieri che non abbassano i prezzi delle benzine di quel 15 per cento conseguente alla pari rivalutazione dell?euro sul dollaro rispetto ad un anno fa, a parità di costo del barile (24/25 dollari oggi, come a luglio 2001), L?Intesa si aspetta una pronta apertura del procedimento di indagine e non mollerà la presa su tali indecenti speculazioni condotte sulla pelle di milioni di cittadini europei. ADOC Carlo Pileri ADUSBEFElio Lannutti CODACONSCarlo Rienzi FEDERCONSUMATORIRosario Trefiletti Roma, 15.7.2002 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO LE REGOLE ED I CONSIGLI PER NON CORRERE RISCHI IN OCCASIONE DEI SALDI Iniziano i saldi. Dopo le fregature avute con l?euro, fatte di arrotondamenti ed aumenti ingiustificati, questa è un?occasione da non perdere per i commercianti. Un fallimento, anche in questa circostanza, avrebbe ripercussioni negative sui consumi già stagnanti. Per questo si spera che i prezzi vengano abbassati significativamente e che i consumatori possano trovare nei negozi occasioni vere, con un buon rapporto qualità-prezzo. Soprattutto correttezza e buona fede. Perché ad esempio non si sono pubblicizzate le nuove disposizioni introdotte dal Decreto Legislativo n. 24 del 2/02/2002? L?Intesa dei Consumatori presenta il decalogo aggiornato con le ultime norme di riferimento e le vecchie, ma sempre valide, regole d?oro per fare buoni affari, districarsi nella selva dei saldi e prevenire i sempre possibili trabocchetti: 1) Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono sostituire. Le regole sono quelle di sempre. Ma la grande novità è che non c?è più bisogno, come stabilito dall?art. 1495 del cod. civ., di denunziare ?i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta?. Il D.lgs n. 114/1998 ha stabilito, infatti, che il consumatore deve denunciare ?al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto?. 2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce ?Saldo? deve essere l?avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Infatti, l?art. 15 del D.lgs n. 114/1998 stabilisce che ?le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo?. Gli articoli vecchi non stanno ?rischiando? un forte deprezzamento, perché sono ormai andati fuori moda e dunque sono già deprezzati. Diffidate, ad esempio, degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova. 3) Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell?acquisto. 4) Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. Verificate che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso che vi verrà presentato in negozio. 5) Pubblicità. Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato; il prezzo deve essere inoltre esposto ?in modo chiaro e ben leggibile? (Dlg n. 114/98). I messaggi pubblicitari devono essere presentati in modo non ingannevole per il consumatore. 6) Prova dei capi: non c?è l?obbligo. E? rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati. 7) Consigli per gli acquisti. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. 8) Negozi. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. 9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l?adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi. 10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi ad una delle associazioni dell?Intesa. ADOC Carlo Pileri ADUSBEFElio Lannutti CODACONSCarlo Rienzi FEDERCONSUMATORIRosario Trefiletti Roma, 12.7.2002 COMUNICATO STAMPA FONDI: LA POLEMICA TRA ASSOGESTIONI E MEDIOBANCA, E? UNA CORTINA FUMOGENA,PER OCCULTARE LE GRAVISSIME PERDITE INFERTE AI RISPARMIATORI DA GESTIONI DISASTROSE E DISSENNATE CHE DENOTANO DUBBIA PROFESSIONALITA?. ASSOGESTIONI RISPONDA A PROPOSTE AVANZATE DA ADUSBEF: RESTITUZIONE 50 PER CENTO DI PROVVIGIONI AI RISPARMIATORI; ABOLIZIONE COMMISSIONI DI INGRESSO E/O DI USCITA SUI FONDI; PAGAMENTO DI PROVVIGIONI SOLO IN PRESENZA DI BENCHMARK (RISULTATI MINIMALI) E PERFORMANCE,PREFISSATI DA STESSI GESTORI. La polemica stucchevole tra il presidente di Assogestioni e Mediobanca sui rendimenti dei Fondi (Adusbef ritiene corretti e veritieri i dati di Mediobanca), è fatta apposta per innalzare una cortina fumogena agli occhi dei consumatori, con l?evidente finalità di occultare le gravissime perdite inferte da gestioni disastrose e dissennate,che denotano dubbia professionalità da parte di coloro (i gestori) che si erano impegnati a raggiungere risultati minimali (benchmark), senza ottenerli,ma al contrario infliggendo perdite consistenti al pubblico dei risparmiatori. Salvo rare eccezioni,l?industria del risparmio gestito ha intascato laute provvigioni, pari ad almeno 13.000 miliardi di vecchie lire (6,8 miliardi di euro) nel 2001,senza raggiungere uno solo degli obiettivi di rendimenti prefissati, ed esaminando i risultati,nel breve,nel lungo e nel medio periodo,ha fatto peggio di quei risparmiatori che con ?il fai da te?,investendo in titoli pubblici,hanno quintuplicato il loro capitale: questi sono fatti inconfutabili da qualsiasi punto di vista,com?è incontrovertibile che comunque vada,il gestore guadagna con commissioni tra le più elevate del mondo ! Piuttosto che polemizzare tra di loro,Assogestioni risponda alle serie proposte avanzate da Adusbef,anche per recuperare quella fiducia che non c?è su Fondi e Gestioni (ma anche sulle banche) da parte del popolo dei risparmiatori. 1) A fronte di perdite pari a 23 miliardi di euro nel 2001,è eticamente scorretto incamerare commissioni piene: si restituisca almeno il 50 per cento dei 6,8 miliardi di euro incamerate,al pubblico dei risparmiatori che hanno investito nei Fondi; 2) Eliminare le commissioni di ingresso e/o di uscita,veri e propri residui feudali che fanno adagiare i gestori sugli allori; 3) Rivedere tutte le strutture di commissioni e provvigioni commisurandole ai rendimenti conseguiti: se il risparmiatore da solo guadagna (come dimostrano tutti gli studi indipendenti,non solo quello di Mediobanca) mentre affidando i propri soldi ai professionisti del risparmio gestito,ottiene perdite rilevanti,com?è accaduto nel 2001 e come spesso accade,non deve essere percepito un solo euro di commissioni,provvigione,balzello o altri oneri. Adusbef ha proposto di fissare allo 0,50 per cento le commissioni minime,scalettandole ai risultati conseguiti,fino ad un massimo del 3 per cento,per guadagni superiori al 10 per cento l?anno,che i risparmiatori sarebbero ben lieti di pagare. Adusbef ha affidato all?avv.Tanza ed alla task force legale,il dossier sui Fondi Comuni e relative performance non escludendo,a fronte di vere e proprie negligenze dei gestori (ci sono perdite inspiegabili con alcuni corsi obbligazionari dei mercati) di portare alcuni Fondi Comuni ed Assogestioni nei Tribunali, per ottenere il risarcimento dei gravissimi danni inferti ai risparmiatori, da gestioni allegre e dissennate. Roma,12.07.2002 COMUNICATO STAMPA MUTUI AGEVOLATI: LE ISTRUZIONI PER L?USO DELLE RINEGOZIAZIONI, DOPO LA SENTENZA DEL TAR DEL LAZIO IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA. L?ABI NON MENI IL CAN PER L?AIA ASPETTANDO ?GODOT?, OSSIA QUEI REGOLAMENTI CHE SONO GIA? STATI EMANATI ! SUL SITO www.adusbef.it IL MODULO DI RICHIESTA , REDATTO DALL?AVV. ANTONIO TANZA,VICE PRES. ADUSBEF. L?art. 29 della legge n. 133 del 1999 ed il successivo regolamento di attuazione del Ministro del Tesoro n. 110 del 24 marzo 2000 avevano dato il via all?adeguamento dei mutui agevolati alle norme in materia di usura, di cui all?art. 2 della legge 108 del 1996. Le banche, però, avevano prontamente impugnato detto regolamento dinanzi al TAR del Lazio, rifiutando ogni negoziazione. Il Tar del Lazio ha, però, respinto le opposizioni del potere bancario dando il via libera alle rinegoziazioni. Per ottenere la rinegoziazione degli onerosissimi tassi agevolati (si arriva a picchi del 30%) gli utenti devono presentare un?apposita domanda. Solo chi presenta questa domanda potrà godere di un tasso praticato tenendo conto dei parametri previsti dalla legge sull?usura (108/96). La legge 388 del 2000 (art. 145) dispone che il tasso di rinegoziazione dei mutui agevolati è determinato con decreto del Ministro dell?Economia sulla base del TEG medio praticato sui mutui edilizi in corso di ammortamento. Il regolamento n. 110 del 2000 stabilisce che la rinegoziazione può essere chiesta una sola volta per ciascun mutuo e può essere chiesta o dagli utenti o dagli enti creditizi (ipotesi, quest?ultima, ovviamente impossibile: le banche sono delle aziende private che cercano di massimizzare i lucri e la concezione pubblicistica del risparmio è materia sconosciuta). Con la domanda la banca deve rinegoziare il mutuo abbassando il tasso di interesse corrispettivo nei limiti di legge; per il resto il contratto rimane invariato. Attenzione però: per ottenere la riduzione del tasso bisogna essere in regola con le rate di mutuo e chi è moroso dovrà regolarizzare la sua posizione sino al 9 giugno 2000, data di entrata in vigore del regolamento. La rinegoziazione comporta dei costi per il debitore: una commissione non superiore allo 0,50% del capitale residuo alla data dell?1 luglio 1999. Il pagamento della commissione non potrà annullare il beneficio che il mutuatario deve ottenere da detta riduzione: se la commissione sarà uguale o addirittura maggiore del beneficio riconducibile alla rinegoziazione, la commissione resterà a carico dell?istituto di credito. I mutuatari infine, devono provare (anche mediante autocertificazione) il possesso dei requisiti soggettivi (reddito, ecc..) per l?accesso alle agevolazioni (approfondimenti sono già editi sui siti www.adusbef.it e www.studiotanza.it ). Dopo 5 anni di attesa nei quali oltre 500.000 famiglie,con fasce di reddito basse (in maggioranza erano i requisiti richiesti per ottenere le ?agevolazioni?) sono state intrappolate (tutti i prestiti erano rinegoziabili o estinguibili eccetto i mutui ?agevolati?),dapprima dall?inerzia del Governo, successivamente dall?ostruzionismo dell?Abi,anche in presenza di un ricorso al Consiglio di Stato, annunciato ieri dall?avv. Enrico Granata nel corso di una trasmissione radiofonica,le banche sono obbligate a rinegoziare non soltanto dal regolamento n.110/2000,ma anche dall?ordinanza della Terza Sezione del Tar del Lazio (presidente Luigi Cossu,cons.estensore Antonino Savo Amodio) , che ha inferto una durissima sconfitta su tutte le richieste avanzate,tra l?altro,dal Prof.Berardino Limonati e Giuseppe Guizzi. Qualora non si dovesse procedere alle rinegoziazioni immediate e tempestive,Adusbef si riserva tutte le iniziative conseguenti, per difendere i diritti dei cittadini dalla protervia dell?Abi e delle banche. Roma,12.07.2002 ____________________________________________________________ Riportiamo di seguito una bozza della domanda che va inviata, con ogni urgenza, all?istituto di credito che ha erogato il mutuo. Lettera raccomandata A.R. Spett.le Istituto di Credito _____________________ Via/P.zza _____________ (_____) ____________ __ e p.c. Spett.le (Regione, Provincia,.) ______________________ Via/P.zza ______________ (______) ______________ (posta semplice) Spett.le ADUSBEF onlus Via Farini n. 62 00185 ROMA OGGETTO: Rinegoziazione del mutuo agevolato, per lire ______._____._____ stipulato tra il Sig. ____________________________ ed il Vs. Istituto di credito in data ________/______/_______ con rogito del Notaio_________________________ repertorio n. ________ e raccolta n. ___________. Io sottoscritto __________________ ____________________, nato a _________ il ____/___/_____ e residente in____________________ alla via/p.zza _________________, rappresentato per la tutela dei miei diritti di utente bancario dall?avv. Antonio TANZA, Vice Presidente di ADUSBEF onlus, INVITO e DIFFIDO l?istituto di credito destinatario della presente ad avviare con ogni urgenza le procedure per l?immediata rinegoziazione del mutuo agevolato descritto, in ottemperanza di quanto disposto dalla legge 133 del 1999 e del successivo regolamento n. 110 del 24 marzo 2000, con decorrenza dal 9 giugno 2000,nonché dalla sentenza del Tar del Lazio,Sezione Terza,Camera di Consiglio del 22 marzo 2002,depositata l?8 luglio 2002,che ha respinto il ricorso dell?ABI (Associazione Bancaria Italiana) e di alcune banche che chiedevano l?annullamento del D.M. 21 marzo 2000,n.100,recante disposizioni per la rinegoziazione dei mutui edilizi agevolati. Delego l?associazione ADUSBEF onlus ad attivarsi per il rispetto della normativa e dei miei diritti di associato ed utente bancario. Tanto dovevo in attesa di un necessario e tempestivo riscontro. In fede __________________________ Data ????/ 2002. _______________________________ Si sottolinea che le banche, anche se si appelleranno al Consiglio di Stato, sono obbligate a rinegoziare i mutui immediatamente e con effetto retroattivo restituendo alle famiglie ed alle pubbliche finanze quanto indebitamente percepito e lucrato dal 1999 ad oggi. COMUNICATO STAMPA EURO-RINCARI ? SOLTANTO UNA ILLUSIONE OTTICA PER BCE ! MA CHI GLIELO DICE ALLE FAMIGLIE CHE HANNO SOGNATO, QUANDO NON ARRIVANO PIU? AD ACQUISTARE GLI STESSI BENI E/O SERVIZI,CON ANALOGHI SALARI,STIPENDI E PENSIONI PRE-EURO, E CHE DEVONO SPENDERE CIRCA 1,5 MILIONI DI VECCHIE LIRE IN PIU? ? L?INTESA DEI CONSUMATORI INVITA GLI OLIGARCHI MONETARI, A TORNARE COI PIEDI PER TERRA,PRIMA DI PROVOCARE DURE REAZIONI, CON ARGOMENTAZIONI CAMPATE IN ARIA,I CONSUMATORI EUROPEI ! Il consistente aumento dei prezzi ?post-euro? che si è verificato ed è stato monitorato da tutti,perfino dalla Camera di Commercio e dall?Università di Milano,che tra dicembre ed aprile hanno registrato aumenti del 13,4 per cento dei mezzi di trasporto; del 24,7 per cento dei generi alimentari, dell?8 per cento degli alberghi;dell?11,6 per cento dei pubblici esercizi; del 10,7 della RC Auto; ecc.,per gli oligarchi monetari della Banca Centrale Europea, rappresenta soltanto una illusione ottica ! Ed i portafogli delle famiglie,che si svuotano nell?Italia e nell?Europa post-euro ad una velocità doppia rispetto alla circolazione delle valute nazionali,sono soltanto brutti sogni di calde notti di mezza estate ! La BCE ha affermato infatti che gli euro-rincari,che non hanno avuto effetti di rilievo sull?inflazione,sono dovuti ad una cattiva percezione dei consumatori i quali,per colpa loro,danno maggiore importanza al prezzo del pane e del latte piuttosto che a quello di automobili e frigorifero. Sostiene ancora l?ineffabile BCE,che se il rialzo è notevole per le merci di tutti i giorni e ridotto per quelle che si acquistano una tantum,la gente si forma un quadro non rappresentativo del paniere ampio dei consumi da cui si ricavano le ponderazioni utilizzate per la costruzione dell?indice e pertanto dell?andamento dei prezzi. Tesi ridicole e vergognose portate avanti da istituzioni monetarie che dovrebbero essere più vicine ai cittadini: come si possono confondere i consistenti aumenti della spesa quotidiana di beni primari come i generi alimentari,i mezzi di trasporto gli alberghi ristoranti e pubblici esercizi,rincarati più del doppio dell?inflazione,per non parlare di tariffe obbligatorie come la RC Auto,aumentata nel 2001 5 volte l?inflazione,con macchine e frigoriferi,acquistate una volta ogni 7/8 anni dalle famiglie? Queste tesi dell?effetto neutro sui prezzi che avrebbe avuto il cambio della moneta e della confutazione della realtà, stanno contribuendo a generare,nei consumatori europei una carica di rabbia e di disagio che l?Unione Europea e le istituzioni monetarie farebbero bene a non sottovalutare: se anche oggi l?ultimo sondaggio, afferma che oltre il 90 per cento degli italiani,è certo di aver subito aumenti superiori al necessario,gli stessi milioni di cittadini che hanno dato una risposta straordinaria al primo ?sciopero della spesa? indetto dalle associazioni dell?Intesa,continuare a negare l?evidenza dei fatti,rifugiandosi nei sogni, potrebbe generare un brusco risveglio. ADOC ADUSBEF CODACONS FEDERCONSUMATORI Carlo Pileri Elio Lannutti Carlo Rienzi Rosario Trefiletti Roma,11.07.2002 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ADOC ? ADUSBEF ? CODACONS - FEDERCONSUMATORI MUTUI AGEVOLATI: ABI SONORAMENTE SCONFITTA DAL TAR DEL LAZIO,MA IL SUO OSTRUZIONISMO, HA IMPEDITO DI RINEGOZIARE OLTRE 500.000 MUTUI, ANCORA REGOLATI AI TASSI DEL 15/20 PER CENTO,CON GRAVISSIMO DANNO PER UTENTI E PUBBLICHE FINANZE ! LE RINEGOZIAZIONI A TASSO DI MERCATO DEVONO PREVEDERE EFFETTI RETROATTIVI E RESTITUZIONI A PARTIRE DAL 1999 ! PER UN MUTUO DI 100 MILIONI DI LIRE AL TASSO MEDIO DEL 16 PER CENTO,LA INEGOZIAZIONE FARA? RISPARMIARE 6.168.000 LIRE ANNUE, CON UNA RESTITUZIONE COMPLESSIVA PARI A 5.000 MILIARDI DI LIRE . La sonora bocciatura del Tar del Lazio delle singolari pretese dell?Abi e delle banche, che non hanno voluto abbassare i tassi di interesse a quelli di mercato sui cosiddetti mutui ?agevolati?,come previsto dalla legge 133/99 e dal regolamento di esecuzione n.110 del maggio 2002,è una ottima notizia per i cittadini e per le associazioni dei consumatori che si erano battute strenuamente contro la melina delle banche,anche con manifestazioni pubbliche davanti al Parlamento. Il Tar del Lazio seppur con un notevole ritardo (oltre 2 anni), ha così respinto la melina dell?Abi che,eludendo leggi e regolamenti con veri e propri atteggiamenti ostruzionistici, ha rifiutato per oltre 30 mesi di rinegoziare gli altissimi tassi di interesse dei cosiddetti mutui ?agevolati?,fissati a saggi del 15/20 per cento su base annua, procurando danni ingenti alle famiglie mutuatarie ed all?erario. L?Intesa dei Consumatori (Adoc,Adusbef,Codacons,Federconsumatori) aveva calcolato che le banche,così facendo,lucravano ingenti somme, sia dai cittadini mutuatari che dagli enti locali (comuni,province,regioni) quantificate in oltre 1.700 miliardi di vecchie lire l?anno,danneggiando in tal modo gli utenti e le pubbliche finanze,che potevano impiegare i risparmi per attività di pubblico interesse. L?Abi ora non creda di passarla liscia dopo la sentenza del Tar perchè,anche in presenza di un ricorso al Consiglio di Stato,è obbligata a rinegoziare i mutui, con effetto retroattivo, dalla data del decreto del Governo,restituendo ai cittadini ed alle pubbliche finanze quanto indebitamente percepito negli ultimi 3 anni: la legge è infatti del 1999 ed il regolamento di esecuzione n.110 è del maggio 2000. Un mutuo decennale di 100 milioni di vecchie lire al tasso medio del 16 per cento, comportava una rata semestrale di 10.050.000 vecchie lire (20.100.000 lire annuale), mentre lo stesso mutuo rinegoziato agli attuali tassi di mercato (7 per cento) comporterà una rata semestrale di 6.966.000 vecchie lire (13.932.000 lire annue),con un risparmio di ben 6.168.000 lire l?anno,che deve esse ristornato ai mutuatari con i dovuti interessi. La partita economica è molto consistente,poiché ipotizzando un risparmio medio di 10 milioni di vecchie lire per ognuno dei 500.000 mutuatari e per l?ente che ha concesso l?agevolazione, le banche dovranno restituire non meno di 5.000 miliardi di vecchie lire. ADOC ADUSBEF CODACONS FEDERCONSUMATORI Carlo Pileri Elio Lannutti Carlo Rienzi Rosario Trefiletti Roma,11.7.2002 COMUNICATO STAMPA RISPARMIO GESTITO: I FONDI PERDONO, MA I GESTORI GUADAGNANO ! SU 23 MILIARDI DI EURO DI PERDITE (44.500 MILIARDI DI LIRE) NEL 2001, LE GESTIONI HANNO REALIZZATO 6,7 MILIARDI DI EURO (£.13.000 MILIARDI) DI GUADAGNI IN SPESE,COMMISSIONI,PROVVIGIONI ED ALTRI BALZELLI VARI ! ADUSBEF RIVOLGE UN APPELLO AI RISPARMIATORI: STATE ALLA LARGA DAI FONDI CHE CHIEDONO "COMMISSIONI D?INGRESSO E D?USCITA" E PROPONE DI LEGARE LE COMMISSIONI AI RISULTATI RAGGIUNTI: SE IL FONDO PERDE,NON E? EQUO E CORRETTO PERCEPIRE ONERI DI GESTIONE ! Il rapporto di Mediobanca sui Fondi,non fa che confermare le analisi di Adusbef: i risparmiatori che hanno investito con il "Fai da Te" in titoli di Stato,hanno realizzato guadagni certi, mentre coloro che,richiamati dalle sirene dei guadagni strabilianti, hanno affidato i propri soldi ai professionisti del risparmio gestito,dai quali ci si aspettava performances più consistenti,o hanno guadagnato meno, o addirittura hanno conseguito perdite rilevanti. Ma se i Fondi perdono,i gestori sorridono: su 23 miliardi di euro di perdite (44.500 miliardi di vecchie lire) conseguite nel 2001,l?industria del risparmio gestito si è messa in tasca la bellezza di 6,7 miliardi di euro circa (13.000 miliardi) di commissioni di gestione,commissioni di ingresso e d?uscita,oneri di gestione ed altri balzelli vari,puntualmente applicati nonostante i gestori stessi non abbiano realizzato uno solo dei benchmark (risultati minimi) prefissati ! Se il 2001 è stato un anno nero per la finanza ed il risparmio,quali risultati hanno raggiunto i Fondi Comuni in un arco di tempo più lungo e quali il "fai da te"e le azioni ? Anche qui i gestori,che perseguono prima i vantaggi propri e se ci restano quelli dei clienti, ne escono con le ossa rotte.Cento lire affidate ai gestori nel 1984,sono diventate 417,8 a fine 2001,ma il risparmiatore, nello stesso arco temporale che si è affidato al "fai da te" tanto osteggiato dai signori dei Fondi,ha realizzato 441,2 lire impiegando i suoi capitali sui Bot a 12 mesi e (ma Mediobanca non lo dice),718,7 lire, investendo in buoni del Tesoro pluriennali come i BTP ! I gestori dei Fondi Comuni,poichè dimostrano la loro elevata professionalità soltanto nell?addebitare salate provvigioni e commissioni,che seppur lievemente calate,restano tra le più elevate d?Europa e degli Stati Uniti,e che hanno realizzato rendimenti peggiori rispetto alle azioni ed ai titoli di Stato italiani,debbono cominciare a misurare le commissioni percepite con gli obiettivi raggiunti: a che serve fissare il "benchmark", se poi paga sempre e comunque il risparmiatore, se non si raggiunge l?obiettivo minimo prefissato ? I risparmiatori devono essere consapevoli che quando affidano i loro soldi ai professionisti del risparmio gestito,con le attuali condizioni, comunque vadano i mercati,le borse e le valute alle quali sono ancorati i Fondi,i gestori avranno guadagni certi con le commissioni che verranno automaticamente addebitate ! Adusbef,che ha impiantato nei Tribunali diverse cause civili contro gestioni a dir poco disinvolte,che in alcuni casi hanno realizzato perdite del 30/40 per cento nel 2001, avanza ad Assogestioni le seguenti proposte: 1) Un ristorno ai risparmiatori del 50 per cento delle commissioni percepite nel 2001; 2) L?abolizione delle commissioni d?ingresso e/o di uscita,pedaggi feudali che gravano sui risparmiatori a prescindere dai risultati conseguiti e che non impegnano i gestori a migliorare performances e rendimenti,ma a farli adagiare sugli allori; 3) Nessuna commissione di gestione in presenza di risultati negativi ed una scalettatura crescente di commissioni,in caso di guadagno,dallo 0,50 per cento per guadagni minimi,fino ad un massimo del 3 per cento,con rendimenti superiori al 10 per cento. Roma,10.7.2002 COMUNICATO STAMPA BENZINE: IL BALZELLO DI 1.500 LIRE PER OGNI RIFORNIMENTO DI CARBURANTE PAGATO CON CARTA DI CREDITO, E? PERFETTAMENTE LEGITTIMO, SOSTIENE L?AUTORITA? GARANTE ! ADUSBEF SI INCHINA ALLA DECISIONE DELL?ANTITRUST PUR NON ESSENDO D?ACCORDO ! Dopo un?istruttoria di 18 mesi che l?Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva aperta, su denuncia di Adusbef e di altre associazioni che lamentavano l?applicazione di un balzello solo italiano,pari a 1.500 lire per i rifornimenti di benzine pagati con le carte di credito,l?Antitrust ci ha notificato oggi le sue conclusioni: "non risultano atti a comprovare che American Express,Diners Club e servizi Interbancari abbiano posto in essere un?intesa,relativamente alla fissazione delle commissioni praticate nel settore del rifornimento di carburante". Adusbef prende atto e si inchina alle decisioni dell?Antitrust pur non essendo d?accordo con una delibera che ha legittimato una commissione di 1.500 lire,soltanto italiana per ogni rifornimento di carburante pagato con una carta di credito. La stessa istruttoria dell?Antitrust, ha escluso, infatti, che negli altri Paesi viene praticata analoga commissione, Ma è questa l'Europa comunitaria delle cento tasse e dei mille balzelli. Grazie a questa delibera, il già altissimo costo delle benzine praticato in Italia dai petrolieri,si appesantisce ulteriormente,portando 1 litro di benzina senza piombo,ad essere gravato,per un rifornimento di 10 litri,di altre 150 lire ! Tali esose commissioni praticate, rischiano inoltre di scoraggiare l?uso delle carte di credito, non soltanto nei rifornimenti di carburante e non aiutano neppure la sicurezza dei benzinai,spesso oggetti di atti criminosi, per l?alta propensione di regolare in contanti le transazioni economiche. Adusbef valuterà,assieme alle altre associazioni di consumatori,se impugnare al Tar del Lazio un provvedimento dell?Antitrust,forse perfetto ed ineccepibile nella forma,ma che lascia molto a desiderare nella sostanza. Roma,8.7.2002 COMUNICATO STAMPA BANCA FINECO: DOVEROSE LE DIMISSIONI DI COZZOLINI ED ALTRI DIRIGENTI COINVOLTI NEL GRAVE SCANDALO BIPOP: SOLO PER LA GESTIONE INFEDELE (ART.38 D.L. 415/96) RISCHIANO DA 6 MESI A 3 ANNI DI RECLUSIONE ! ORA CONSOB E BANKITALIA DEVONO CONGELARE TUTTE LE CARICHE RICOPERTE IN BEN 36 CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DA EMILIO GNUTTI, CONDANNATO DAL TRIBUNALE DI BRESCIA AD 8 MESI PER IL REATO DI "INSIDER TRADING" ! LO PREVEDONO LE NORME SULLA ONORABILITA? ! Le dimissioni del dottor Cozzolini e di altri dirigenti Bipop,richieste non soltanto ieri da Adusbef, per gravissime irregolarità nell?espletamento dell?attività bancaria ed in una allegra, spericolata gestione del credito e del risparmio che ha travolto,nel gravissimo scandalo finanziario, il sudato risparmio di migliaia di risparmiatori (Bipop ha bruciato in 3 anni, oltre 15 miliardi di euro,solo dalla capitalizzazione di borsa !),era un atto dovuto per non coinvolgere la nuova banca nelle polemiche giudiziarie e nei colpi di scena, che certamente ancora riserverà l?approfondita inchiesta della Procura di Brescia. Adusbef dà atto ad una inversione di tendenza dei nuovi vertici,che non devono avere alcun interesse a coprire le gravissime malefatte finanziarie, perpetrare al solo scopo di accumulare ingiusti profitti sulla pelle di risparmiatori e depositanti: solo per la gestione infedele,concretizzata nelle gestioni garantite e privilegiate,amministratori e dirigenti Bipop rischiano da 6 mesi a 3 anni di reclusione ! Recita infatti l?art.38 della legge 415/96 che disciplina le attività di investimento: chi nella gestione di portafogli di investimenti,pone in essere operazioni che arrecano danno ad un investitore al fine di procurare a se o ad altri un ingiusto profitto (e le centinaia di gestioni garantite,rappresentavano un ingiusto profitto per alcuni "amici" ed un sicuro danno per la platea degli investitori),salvo che il fatto costituisca reato più grave,è punito con l?arresto da sei mesi a tre anni e l?ammenda da 10 a 200 milioni di lire. Ma ora le Autorità vigilanti (Consob,Bankitalia,Isvap) devono prendere immediate decisioni in merito alla prima vera condanna per il reato di "insider trading",emessa dagli stessi giudici del Tribunale di Brescia (Silvia Bonardi e Antonio Chiappani) che indagano su Bipop-Carire, nei confronti del finanziere Emilio Gnutti,già fondatore di Fineco ed artefice,assieme a Colaninno, della scalata a Telecom Italia. Poiché il dottor Emilio Gnutti,è stato condannato a 8 mesi di reclusione per il reato di "insider trading" e secondo quanto riportato ieri da un quotidiano: "Gnutti è infatti al centro di una fitta ragnatela di società,come dimostra la sua presenza in ben 36 consigli di amministrazione,tra questi,alcune sono di società quotate come l?Unipol",ai sensi delle vigenti normative le sue cariche devono essere congelate. Qualora non lo faccia spontaneamente o le sue dimissioni dovessero essere respinte da qualche consiglio di amministrazione,può essere dimissionato d?ufficio dalle rispettive autorità vigilanti in quel settore. Recita l?art.26 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria al capitolo requisiti di professionalità ed onorabilità degli esponenti aziendali:" I soggetti che svolgono funzioni di amministrazione,direzione e controllo devono possedere requisiti di professionalità ed onorabilità?Il difetto dei requisiti determina la decadenza dall?ufficio. Essa è dichiarata dal cda entro 30 giorni dalla nomina o dalla conoscenza del difetto sopravvenuto.In caso di inerzia la decadenza è pronunciata dalla banca d?Italia". Ma qualora dovessero essere sfuggiti i requisiti di onorabilità di un amministratore societario, non a fronte di un "fumus",ma di una condanna ad 8 mesi,seppur in primo grado,Adusbef lo ha rammentato con una lettera inviata a Consob,Bankitalia ed Isvap. Roma,4.7.2002 COMUNICATO STAMPA BIPOP-CARIRE: GLI AMMINISTRATORI COINVOLTI NEL GRAVE SCANDALO FINANZIARIO, DEBBONO DIMETTERSI O ESSERE DIMISSIONATI D?UFFICIO DALLA BANCA D?ITALIA,DOPO LA PUBBLICAZIONE ODIERNA DEL PESANTE RAPPORTO ISPETTIVO. PER LA CREDIBILITA? DEI MERCATI E PER RIDARE FIDUCIA ALLA BORSA, CHE HA PERSO QUASI 200 MILA MILIARDI DI LIRE DA GENNAIO 2002 ! La borsa valori di Milano capitalizzava 818 miliardi di euro al 29 12.2000; ne capitalizzava 592 milioni al 28.12.2001; mentre la capitalizzazione odierna è di circa 492 miliardi di euro,con una perdita, da gennaio 2002 ad oggi,di ben 100 miliardi di euro, quasi 200 mila miliardi di lire e non si intravedono all?orizzonte spiragli di ripresa e/o di fiducia, da parte del popolo dei risparmiatori. Mentre negli Stati Uniti i manager che hanno prodotto disastri finanziari ed occultato perdite di bilancio,vanno a casa e vengono incriminati,in Italia i manager che subiscono condanne per insider-trading,come il signor Gnutti,oppure vengono pesantemente coinvolti in gravissime irregolarità bancarie,acclarate prima dalla magistratura penale e poi dai rapporti ispettivi della Banca d?Italia,come nello scandalo Bipop-Carire, continuano indisturbati a ricoprire cariche importanti anche in primari consigli di amministrazione, quasi premiati per le gravissime malefatte finanziarie perpetrate a danno di migliaia di risparmiatori. Adusbef che aveva denunciato il pentolone maleodorante della Bipop,la banca additata a simbolo della nuova economia,con circostanziati esposti alla magistratura penale,che ha aperto una sollecita inchiesta e sta indagando a 360 gradi, chiede oggi, che i manager coinvolti in questi gravissimi scandali,abbiano la compiacenza di farsi da parte e qualora non abbiano la sensibilità di dimettersi,di essere dimissionati d?ufficio dalla Banca d?Italia e dalla Consob. Il rapporto ispettivo della Banca d?Italia,pubblicato oggi sul Corriere della Sera sulla Bipop,non lascia margini a dubbi: all?interno della banca esisteva un perverso sistema di favori e coperture,di palesi conflitti di interesse,di gestione allegra e disinvolta del credito e del risparmio ed i responsabili di quegli scandali,che continuano ad avere responsabilità nella Banca Fineco, devono essere messi in grado di non provocare danni ulteriori al pubblico dei risparmiatori. Adusbef,che non esclude di assumere ulteriori iniziative risarcitorie, oltre quelle già intraprese nei Tribunali della Repubblica,per far ristorare i gravissimi danni inferti ai risparmiatori e depositanti da una gestione allegra e spericolata del credito e del risparmio (ci sono risparmiatori,indotti ad investire in Bipop,che hanno perso il 70 per cento del risparmio investito),chiede che Bankitalia e Consob,qualora i signori Gnutti e Cozzolino non dovessero rassegnare doverose dimissioni,una sollecita interdizione (ai sensi dei Testi Unici della Banca e della Finanza),dall?attività bancaria. Roma,3.7.2002 COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO ADOC - ADUSBEF - CODACONS - FEDERCONSUMATORI GUIDA PRATICA ALLO SCIOPERO DEI CONSUMI DEL 5 LUGLIO. ECCO I CONSIGLI PER FAR SENTIRE AL MEGLIO LA VOCE DEI CONSUMATORI Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori diffondono una guida pratica per i cittadini che intendono aderire allo sciopero dei consumi indetto per venerdì 5 luglio. ACQUISTI E SPESE CHE POSSONO ESSERE EVITATI (con conseguente risparmio) - evitare di acquistare caffè, cappuccino, brioches al bar. Prepararsi la colazione comodamente a casa; - evitare di ordinare al bar caffè o acqua minerale a domicilio dall?ufficio: portarsi da casa un termos con le bevande e una bottiglia grande di acqua; - evitare di acquistare quotidiani all?edicola: ascoltare le notizie alla radio o in tv prima di uscire da casa o leggere i giornali sui rispettivi siti internet; - utilizzare il telefono cellulare o quello fisso solo per le chiamate urgenti e indispensabili; - portarsi il pranzo e la merenda direttamente da casa, senza acquistarlo fuori; - evitare di prendere il taxi, utilizzare i mezzi pubblici; - non acquistare gelati, birra, e altre bevande: per combattere la sete bere acqua di rubinetto; - non spedire sms dal cellulare, utilizzare gli analoghi servizi internet; - limitare l?utilizzo di internet alle attività strettamente necessarie; - non acquistare sigarette e non fumare per un giorno, ne gioverà la vostra salute; - non andare dal parrucchiere, shampoo e acconciatura possono essere fatti a casa con l?aiuto di un?amica; - non effettuare operazioni in banca se non strettamente necessarie; - se girando per negozi trovate un paio di scarpe, una maglietta o qualsiasi altro oggetto di vostro gradimento astenetevi dal comprarlo; - non andare al cinema o a teatro: meglio vedersi un bel film alla tv o una videocassetta o dvd già acquistata; - non andare a cena al ristorante: mangiare a casa e se si ha voglia di uscire fare una semplice passeggiata per le vie della città; - non andare in discoteca o in pub: passate una serata in casa di amici, oppure in compagnia della famiglia e del partner; - limitare al massimo durante il giorno l?uso di apparecchiature elettroniche (impianto hi-fi, televisore, luce, ecc.) e leggersi un buon libro. ACQUISTI O SPESE CHE POSSONO ESSERE ANTICIPATI O RITARDATI - se possibile mettere benzina all?automobile o allo scooter il giorno prima, o rimandare di 24 ore il pieno; - acquistare il giorno prima i biglietti dell?autobus; - beni essenziali come pane, acqua, latte e farmaci possono essere acquistati il 4 luglio, idem per i prodotti per neonati; - lettere e raccomandate, se possibile, spedirle o il giorno prima o il giorno dopo. Intanto durante l?incontro di oggi alla Commissione Finanze della Camera dei deputati e alla V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione), l?Intesa dei consumatori (di cui fanno parte Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) ha presentato una diffida all?Istat affinchè l?Istituto di statistica si presti ad un confronto con le 4 associazioni sulle modalità di rilevamento dei prezzi dei beni che costituiscono il paniere. Paniere già ampiamente contestato dall?Intesa e sul quale grava un ricorso al Tar Lazio presentato dal Codacons. 02/07/2002 COMUNICATO STAMPA BENZINE: ALTRO CHE ESTATE FREDDA PER I CARBURANTI ! 1 LITRO DI VERDE COSTA 270 LIRE PIU? DI 1 ANNO FA (220 AL NETTO DEL BONUS FISCALE DI 50 LIRE): LO SI EVINCE DA UNO STUDIO ADUSBEF,CHE HA ESAMINATO IL PREZZO DEL BARILE RAPPORTATO AL TASSO DI CAMBIO EURO-DOLLARO OGGI E NEL GIUGNO 2001 ! PER UN PIENO DI 50 LITRI,I CONSUMATORI SPENDONO 7 EURO IN PIU? DEL DOVUTO ! ADUSBEF CHIEDE DI PORRE TERMINE AD UNA VERGOGNOSA SPECULAZIONE, CHE ADDOSSA AI CONSUMATORI IL CARO DOLLARO E FA INCAMERARE A MONOPOLI ED OLIGOPOLI (QUINDI ALLO STATO AZIONISTA) I VANTAGGI DELL?EURO FORTE ! Tra giugno e luglio del 2001, per acquistare 1 dollaro occorrevano 2.278 lire circa (85 centesimi di dollaro per 1 euro, Fonte: BANKITALIA),oggi la divisa europea, con la quotazione pari a 98 centesimi di dollaro USA in media negli ultimi 30 giorni, si è rivalutata del 15,2 per cento sul biglietto verde americano. Per acquistare 1 litro di benzina senza piombo i consumatori italiani,secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Attività Produttive (www.minindustria.it ),Cabina di Monitoraggio dei Prodotti Petroliferi, spendevano ? un anno fa - 2.114 lire (euro 1,091 il 30 giugno); 2.020 lire (euro 1,043) il 16 luglio; 2.000 lire il 1 agosto (euro 1,032); 1.990 lire il 16 agosto (euro 1,027) ! BENZINA SENZA PIOMBO- PREZZI ALLA POMPA ( Fonte ? Cabina di monitoraggio di Minindustria) RILEVAZIONE AGIP API ERG ESSO FINA IP Q8 SHELL TAMOIL 30.6.?01(in lire) Senza sconto 2.105 2.115 2.120 2.130 2.115 2.105 2.115 2.115 2.110 Con Sconto 2.065 2.075 2.080 2.090 2.075 2.065 2.075 2.075 2.065 28.6.?02(in euro) Senza sconto 1,061 1,069 1,069 1,069 1,069 1,061 1,064 1,069 1,069 Con Sconto 1,048 1,049 1,048 1,048 1,048 1,040 1,043 1,048 1,049 Un anno fa,un barile di petrolio quotava circa 24 dollari (confronta documento pubblicato dalla direzione del Tesoro),con costi analoghi alle attuali quotazioni del greggio,che in media si attestano attorno ai 24 dollari Usa al barile (prezzi consolidati negli ultimi 3 mesi). Pertanto, il barile costa, oggi, come nel giugno 2001 (24 dollari), mentre l?euro si è rivalutato del 15,2 per cento sul dollaro (da 85 centesimi di dollaro a 98). Dovremmo concludere che, oggi, il litro di benzina alla pompa dovrebbe essere più basso del 15,2 per cento rispetto al prezzo di 12 mesi fa e, quindi, passare da 2.114 lire ( 1,091 euro), in media, a 1.794 lire ( 0,926 euro), cioè costare 320 vecchie lire in meno (16,5 centesimi di euro in meno). Costa, invece, mediamente, 1,066 euro (circa 2.065 vecchie lire), cioè solo 2,5 centesimi di euro in meno (49 vecchie lire): le compagnie stanno lucrando 270 lire in più per 1 litro di benzina senza piombo rispetto ad un anno fa,al lordo di 50 lire di bonus fiscale pagato dall?erario,quindi 220 lire in più ! Dai dati pubblici non ci sono mezze misure: o il costo di 1 litro di carburante era sottovalutato un anno fa,oppure è sopravvalutato oggi, quando ci sarebbero tutte le condizioni per decise sforbiciate sui prezzi alla pompa di almeno 0,66 centesimi di euro (in Francia 1 litro di benzina senza piombo costa 1 euro nei distributori normali,0,90 centesimi nei distributori ubicati all?interno dei supermercati, che erogano il 50 per cento del venduto annuo) e che al contrario le compagnie petrolifere adottano con il misurino,con tagli di 0,001-0,002 euro al litro (tra 1,9 lire e 3,8 lire ),vere e proprie provocazioni per farsi pubblicità a buon mercato ! Altro che "estate fredda" per i carburanti e di risparmi per i consumatori come è stato reclamizzato: si tratta di una estate calda,anzi rovente per le tasche degli italiani che, con l?euro più forte del 15,2 per cento sul dollaro,invece di risparmiare 8,26 euro (16.000 vecchie lire) per un pieno di 50 litri risparmiano solo 1,27 euro (2.450 vecchie lire),con la totale complicità di Governo ed Authority varie. Roma,1.7.2002

15/07/2002

Documento n.3118

Sostieni i consumatori, sostieni ADUSBEF!

Puoi sostenere ADUSBEF anche attraverso il 5 x 1000: in fase di dichiarazione, indica il codice fiscale 03638881007

Informativa sull'uso dei Cookies

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.OK