CDP : NEL GIORNO IN CUI RISPONDE AD INTERPELLANZA URGENTE M5S SUI DERIVATI, IL GOVERNO, CONFERMA GORNO TEMPINI, INDAGATO PROCURA TRANI SUI DERIVATI
COMUNICATO STAMPA
CDP : IL GOVERNO,NEL GIORNO IN CUI RISPONDE AD INTERPELLANZA URGENTE M5S SUI DERIVATI, 161 MLD DI EURO + 3,7 NELLA CDP, CON PERDITE DI 3 MLD EURO NEL 2013, CONFERMA GORNO TEMPINI, INDAGATO PROCURA TRANI SUI DERIVATI.
Nel giorno in cui risponde ad una interpellanza urgente dell’on.le Daniele Pesco ed altri parlamentari del M5S sui derivati contratti dal Tesoro pari a 161 miliardi di euro di valore nozionale riferiti alla copertura del debito pubblico, oltre 3,7 miliardi di nozionale della Cassa Depositi e Prestiti a copertura di mutui, con perdite superiori a 3 miliardi di euro nel 2013, in aggiunta a 3,2 miliardi di euro della Pubblica Amministrazione, il Governo conferma Gorno Tempini come amministratore delegato di CDP, nonostante sia indagato (insieme ad altri banchieri) per la vendita di derivati tossici dalla Procura della Repubblica di Trani.
Il governo che continua a fare da maggiordomo delle banche di affari, danneggiando le casse pubbliche, come accadde con il derivato rimborsato a Morgan Stanley, che nel quarto trimestre 2011 incassò 3,4 miliardi di dollari ed un esborso per l'erario di 2,5 miliardi di euro; ha continuato a difendere il famigerato art 33 nella legge di stabilità (per le banche) una norma ad hoc che attribuisce alle banche di affari che hanno appioppato i derivati, l'inedito beneficio di diventare creditori privilegiati dello Stato italiano, con la possibilità di rivalersi sui depositi di garanzia nel caso di un default sovrano, a differenza di tutti gli altri creditori, compresi piccoli risparmiatori e banche italiane che possiedono Btp, che si devono mettere in fila.
Adusbef ritiene gravissimo che il Tesoro, che detiene il 70% delle quote azionarie della Cassa Depositi e Presiti, contro il 30% delle Fondazioni bancarie, nella convocazione dell'Assemblea cui ha partecipato il 99,2% degli azionisti di Cdp, abbia deliberato all’unanimità la conferma dell'Ad Gorno Tempini, indagato dalla Procura della Repubblica di Trani per la vendita di derivati compiuta dalle società di Intesa Sanpaolo negli scorsi anni, che ha portato alla citazione in giudizio dei vertici ed ex vertici del gruppo bancario, con Gorno Tempini che all’epoca dei fatti contestati ,ricopriva la carica di AD di Banca Caboto.
Se la legalità ed il rispetto delle regole diventa un optional per il Governo Renzi (ad onta delle chiacchiere fedele maggiordomo dei banchieri), che con questa riconferma si fa beffe delle serie indagini penali dei magistrati, non ci si stupisca delle infiltrazioni mafiose e della corruzione negli apparati pubblici e nel sistema delle imprese, che infliggono durissimi colpi alla credibilità di uno Stato di diritto.
Elio Lannutti (Presidente Adusbef)
Roma, 5.12.2014
12/05/2014
Documento n.9919