CARO BENZINA: I PREZZI RECORD SUPERIORI AD 1,4 EURO AL LITRO,DESTINATI AD ESSERE POLVERIZZATI ....

in Comunicati stampa
CARO BENZINA: I PREZZI RECORD SUPERIORI AD 1,4 EURO AL LITRO,DESTINATI AD ESSERE POLVERIZZATI NEI PROSSIMI GIORNI,PER IL COMBINATO DISPOSTO PREZZO DEL BARILE DEBOLEZZA DELL’EURO. UN PIENO DI 50 LITRI (CHE SEMPRE MENO UTENTI SI POSSONO PERMETTERE) COSTA 7,5 EURO IN PIU’ RISPETTO AD UN ANNO FA. I consumatori costretti a subire continue stangate, dalle banche,alle assicurazioni, i cui costi proibitivi sono superiori al resto d’Europa, dalle tariffe elettriche e del gas,al caro benzina,che oggi ha polverizzato il precedente record con un prezzo,ai distributori Api ed Ip di 1,409 euro al litro (mentre le altre compagnie mantengono il prezzo di 1,399 euro a litro). Mentre il Gasolio,che l’8 luglio di un anno fa costava 1,148 euro al litro,costa oggi 1,229 euro. Un pieno di 50 litri di benzina (che pochi si possono permettere date le ristrettezze economiche e l’impoverimento diffuso di larghi strati della popolazione) costa oggi 7,5 euro in più rispetto all’8 luglio 2005 quando 1 litro di verde costava 1,259 euro al litro. E tale record di 1,409 euro al litro, ossia 2.728 vecchie lire mai raggiunto in Italia, neppure durante la prima crisi petrolifera,è destinato ad essere polverizzato nei prossimi giorni,per il combinato disposto prezzo del barile,che ha raggiunto 75 dollari,ripiegamento dell’euro,sceso oggi sotto la soglia di 1,250 rispetto al dollaro, mancata riforma della rete distributiva. Ma il prezzo consigliato delle benzine,registrato dal ministero dello Sviluppo Economico, rappresenta una media dei prezzi praticati dai gestori,nelle ore diurne e nella rete normale dei carburanti: non è raro infatti trovare quota 1,440-1,450 euro per un litro di verde sulla rete autostradale (che continua a boicottare l’esposizione dei prezzi sui cartelloni affissi sulla propria rete e ben presenti nei distributori,fingendo distrazioni dei viaggiatori,che in Francia ed in altri Paesi, non esistono); nelle aree che erogano il servizio notturno (previo sovrapprezzo), in alcune regioni come Campania e Molise, dove sono in vigore differenziali decisi dagli Enti locali in seguito al taglio dei trasferimenti nazionali per la sanità. L’incremento delle accise ha infatti portato i prezzi al consumo nelle 2 Regioni ed in alcune Isole ad essere più alti di 0,030 euro rispetto a quelli consigliati dalle compagnie ai propri gestori nel resto d'Italia, con prezzi che già sfiorano 1,5 euro a litro: un livello che pone l'Italia tra le nazioni al top per il caro-carburante, anche per la scarsa concorrenza ed i ritardi (anche delle Regioni) nell’applicazione del primo decreto Bersani e per l’ostacolo frapposto dalle lobby alla vendita dei carburanti jnella grande distribuzione. Adusbef e Federconsumatori, nel reiterare ancora una volta richiesti decisi di intervento del Governo, chiedono provvedimenti urgenti sui carburanti per limitare le ricadute per costi diretti ed indiretti per le famiglie italiane: in attesa di un serio piano energetico in queste, bisogna anticipare la definizione delle accise mobili per calmierare il carico fiscale ed il relativo prezzo dei carburanti; costituire una commissione di controllo e verifica, con poteri di sanzione, della doppia velocità con cui si definisce il prezzo dei carburanti; accelerare il processo di produzione dei biocarburanti; eliminare l'obbligatorietà dell'accensione delle fari durante il giorno, che costano circa 70 euro l’anno ad automobilista e non fanno scendere gli incidenti; accelerare il processo di liberalizzazione,consentendo come in Francia la vendita delle benzine nella grande distribuzione; obbligare le concessionarie pubbliche,come Autostrade, ad esporre i prezzi negli appositi cartelloni sulla propria rete,per una banale questione di concorrenza lontana mille miglia dalla mentalità di un monopolio naturale che pratica la sua non nobile missione di saccheggiare gli utenti. Adusbef - Federconsumatori Roma,18.7.2006

18/07/2006

Documento n.6194

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