CARO BANCA: GLI ADDEBITI ILLECITI BPI, QUEI 100 EURO FRODATI AD 1 MILIONE DI CORRENTISTI, MAI RESTITUITI FINISCONO ALLE P

in Comunicati stampa
CARO BANCA: GLI ADDEBITI ILLECITI BPI, QUEI 100 EURO FRODATI AD 1 MILIONE DI CORRENTISTI, MAI RESTITUITI O PARZIALMENTE ACCREDITATI, FINISCONO ALLE PROCURE DELLA REPUBBLICA. DOPO AVER INVIATO UNA DIFFIDA,ADUSBEF HA DENUNCIATO IL DR.GRONCHI ED IL COLLEGIO SINDACALE DELLA BANCA POPOLARE ITALIANA,IL GOVERNATORE DRAGHI ED IL PRESIDENTE DELLA CONSOB CARDIA (IL CUI FIGLIO E’ CONSULENTE BPI) A 11 PROCURE DELLA REPUBBLICA: LODI,MILANO,ROMA,PESCARA,LUCCA,PISA,LIVORNO,CHIAVARI, CREMA,CREMONA,TRENTO. Dopo aver addebitato 100 euro in media a circa 1 milione di correntisti della ex Banca Popolare di Lodi sotto voci inventate e fantasiose,come spese postelegrafoniche (35 euro),commissioni d’urgenza (50 euro) recupero spese amministrative (35 euro),il nuovo amministratore delegato della BPI, Divo Gronchi aveva ufficialmente annunciato,nella puntata di Porta a Porta del 14 dicembre 2005,che avrebbe restituito i soldi frodati ai consumatori. In quella puntata andata in onda alla vigilia di Natale, persino Bruno Vespa, che ne aveva viste tante, guardava allucinato il nuovo capo della Banca Popolare Italiana,Divo Gronchi, il quale raccontava tranquillamente, che fra la fine del 2004 e l’inizio del 2005, il suo istituto (allora diretto da Fiorani), aveva aumentato arbitrariamente le spese di conto corrente di circa 30 euro a cliente e che la cosa riguardava un milione di persone. Quella promessa non mantenuta,veniva denunciata dall’Adusbef nella puntata successiva del 19 gennaio 2006,sempre a Porta a Porta,con l’annuncio di B.P.I,nel finale, che i soldi frodati sarebbero stati riaccreditati a tutti i correntisti illegalmente addebitati. Poiché dalle segnalazioni che Adusbef ha ricevuto,quegli addebiti non sono stati riaccreditati nella loro totalità,Adusbef in data 12 marzo 2006,ha inviato una diffida alla Banca,al collegio Sindacale, al Governatore Draghi ed al presidente Consob Cardia (il cui figliolo,avv. Marco Cardia è consulente strapagato della ex BPL, con un onorario di 19.000 euro al mese), chiedendo di fornire le prove degli accrediti. “Ai sensi e per gli effetti del codice del consumo – si scriveva nella lettera- , ex art. 3 legge 281/98, Adusbef, associazione maggiormente rappresentativa, iscritta nel CNCU ai sensi di legge La invita, entro 15 giorni dal ricevimento della presente,ad esibire documentazione probante (tabulati ed altri supporti cartacei e/o informatici) tesi a comprovare l’effettivo ristorno degli addebiti illegittimamente effettuati a carico dei correntisti della ex BPL, allegramente effettuati su disposizione del rag. Fiorani,date numerose proteste di consumatori che affermano di non aver ricevuto alcun accredito o di aver ricevuto accredito parziale, rispetto a quello effettivo addebitato con valuta 31 dicembre 2004 e/o seguenti. Poichè la sua promessa,egregio dottor Gronchi, di ristornare 1 milione di correntisti, da una trasmissione televisiva (Porta a Porta) si configura come una pubblica offerta, non adempiuta,o parzialmente adempiuta, La invitiamo a fornire documentazione probante,senza la quale Adusbef sarà costretta a tutelare i correntisti sia in sede civile,ai sensi della citata legge,che in sede penale,facendo scattare nei suoi confronti, esposti denunce alle competenti Procure della Repubblica,anche configurando il reato di concorso in truffa a danno di 1 milione di consumatori. Collegio sindacale,Consob e Bankitalia,che leggono per conoscenza, hanno il dovere di verificare (rendendone conto alla scrivente associazione) a quale posta di bilancio sono state addebitati i ristorni di somme considerevoli,posto che tali addebiti illeciti, ammontavano in media a circa 100 euro a correntista (non già ai famosi 30 euro),curando di valutare se tale fattispecie non abbia configurato il falso in bilancio e false comunicazioni sociali”. Non avendo avuto alcun cenno di risposta decorsi i 15 giorni previsti dall’art. 140,comma 5 d.lgs. 206/05, ex art. 3 legge 281/98, Adusbef, oltre a citare in giudizio al Tribunale Civile di Roma il dr. Gronchi e la BPI per gravissimo nocumento ai consumatori,ha presentato alle 11 Procure della Repubblica competenti (sedi delle banche e/o casse del gruppo BPI che avevano effettuato gli illeciti addebiti),esposti-denunce per truffa e concorso in truffa delle autorità vigilanti. Il Presidente Elio Lannutti Roma,27.3.2006 Raccomandata R.R. Dr. Divo Gronchi A.D. Banca Popolare Italiana Via Polenghi Lombardo,13 26900 LODI Dr. Gianandrea Goisis Presidente Collegio Sindacale Banca Popolare Italiana Via Polenghi Lombardo,13 26900 LODI p.c. Dr. Mario Draghi Governatore Bankitalia Via Nazionale,91 OO184 Roma p.c dr. Lamberto Cardia presidente Consob Via G.B. Martini, 3 OO198 Roma OGGETTO: Addebito illecito 1 milione di correntisti ex BPL- Inibitoria ai sensi art. 3 legge 281/98 Egregio dr. Gronchi, ai sensi e per gli effetti del codice del consumo, ex art. 3 legge 281/98, Adusbef, associazione maggiormente rappresentativa, iscritta nel CNCU ai sensi di legge La invita, entro 10 giorni dal ricevimento della presente,ad esibire documentazione probante (tabulati ed altri supporti cartacei e/o informatici) tesi a comprovare l’effettivo ristorno degli addebiti illegittimamente effettuati a carico dei correntisti della ex BPL, allegramente effettuati su disposizione del rag. Fiorani,date numerose proteste di consumatori che affermano di non aver ricevuto alcun accredito o di aver ricevuto accredito parziale, rispetto a quello effettivo addebitato con valuta 31 dicembre 2004 e/o seguente. Poichè la sua promessa,egregio dottor Gronchi, di ristornare 1 milione di correntisti, da una trasmissione televisiva (Porta a Porta) si configura come una pubblica offerta, non adempiuta,o parzialmente adempiuta, La invitiamo a fornire documentazione probante,senza la quale Adusbef sarà costretta a tutelare i correntisti sia in sede civile,ai sensi della citata legge,che in sede penale,facendo scattare nei suoi confronti, esposti denunce alle competenti Procure della Repubblica,anche configurando il reato di concorso in truffa a danno di 1 milione di consumatori. Collegio sindacale,Consob e Bankitalia,che leggono per conoscenza, hanno il dovere di verificare (rendendone conto alla scrivente associazione) a quale posta di bilancio sono state addebitati i ristorni di somme considerevoli,posto che tali addebiti illeciti, ammontavano in media a circa 100 euro a correntista (non già ai famosi 30 euro),curando di valutare se tale fattispecie non abbia configurato il falso in bilancio e false comunicazioni sociali. In attesa di ricevere risposta, l’occasione è gradita per inviare Distinti saluti Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,12.3.2006

27/03/2006

Documento n.5856

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