CARO BANCA: DOPO LE INDAGINI UE ED ANTITRUST....
COMUNICATO STAMPA CARO BANCA: DOPO LE INDAGINI UE ED ANTITRUST, CHE HANNO ACCERTATO COSTI DEI CONTI CORRENTI PIU’ CARI DEL MONDO,QUALI SANZIONI SARANNO ADOTTATE PER POTER RISARCIRE I CONSUMATORI DA MEZZO SECOLO DI ABUSI ? Che i costi dei conti correnti bancari imposti in Italia dagli istituti di credito ,fossero tra più cari di quelli delle altre banche europee, con un costo medio che raggiunge i 182 euro l' anno-secondo l’Antitrust- ma che può anche superare,a listino con 11 operazioni mensili, 550 euro l’anno- secondo il monitoraggio di Adusbef- era chiaro e risaputo da tutti i correntisti costretti a pagare il pizzo, eccetto dalla Banca d’Italia, che è andata per troppo tempo a braccetto con l’Abi e con le banche, contribuendo a vessare i consumatori. Ma dopo i dati dell’Antitrust che confermano venti anni di denunce dell’Adusbef,devono scattare dure sanzioni per comportamenti abusivi, usi ed abusi bancari perpetrati dalle banche per oltre mezzo secolo,dall’anatocismo illegale,alla commissione di massimo scoperto,al mancato adeguamento dei tassi sui depositi,a condizioni capestro nella gestione del risparmio che hanno permesso agli istituti di credito di “taglieggiare” i cittadini con il diretto concorso e la collusione dell’Autorità di Vigilanza. Se non ci dovessero essere sanzioni adeguate ed equi risarcimenti tali da far riscattare i clienti da mezzo secolo di usi ed abusi,l’indagine chiusa dall’Antitrust sulle banche, dalla quale risulta l’impossibilità del consumatore di scegliere al meglio; la scarsa trasparenza nonostante la legge; gli ostacoli alla mobilità della clientela; la fidelizzazione forzosa,dati gli elevatissimi costi di chiusura del conto corrente,i quali seppur attenuati dall’abolizione delle spese di chiusura del decreto Bersani,che vengono ancora richiesti per il trasferimento dei titoli dematerializzati da banca a banca,con un ricarico impressionante fino a 60 euro,da un costo industriale di 0,60 euro, per milioni di utenti bancari oltre al danno,si aggiunge la beffa. Adusbef chiede quindi alla Banca d’Italia,adusa ad andare a braccetto con l’Abi e le banche,una vera inversione di tendenza,perché se il regolatore, invece di essere arbitro, viene catturato dalla squadra più forte dei contendenti,allora occorre rivedere le regole d’ingaggio. Il Governatore di Bankitalia Draghi,invece di lanciare messaggi cifrati al Governo su una governance bancaria “duale”, lasciando intendere che vi sarebbero riserve nell’operazione tra San Paolo IMI ed Intesa, colga l’occasione per imporre alle banche il rispetto della legge,cominciando a far adeguare d’ufficio,i tassi sui depositi. Elio Lannutti (Presidente Adusbef) Roma,5.2.200705/02/2007
Documento n.6414