CARO-BANCA: CONTINUANO GLI SCIPPI CON DESTREZZA A DANNO DEI CORRENTISTI !

in Comunicati stampa
CARO-BANCA: CONTINUANO GLI SCIPPI CON DESTREZZA A DANNO DEI CORRENTISTI ! CON IL PRETESTO DELLA BCE,CHE HA AUMENTATO I TASSI DELLO 0,25 PER CENTO,LE BANCHE NON SOLO HANNO RINCARATO DELLO 0,50 PER CENTO ED OLTRE, MA HANNO INTRODOTTO NUOVE SPESE, ALLA STESSA STREGUA DELLA EX BPL CHE IMPOSE 100 EURO AD OLTRE 1 MILIONE DI CLIENTI,CHE DEVONO ESSERE RESTITUITI D’UFFICIO A TUTTI I CONTI ADDEBITATI,NON SOLTANTO A CHI NE FA RICHIESTA. E’ URGENTE ABROGARE GLI ARTT.117 E 118 DEL TUB (TESTO UNICO BANCARIO), PER NON INDURRE I BANCHIERI, NELLA FACILE TENTAZIONE DI EFFETTUARE RINCARI IMMOTIVATI SUI CONTI DAI QUALI DIVENTA DIFFICILISSMO DIFENDERSI E PERFINO ACCORGERSENE. La promessa fatta dal dr. Gronchi della BPI, di rimborsare soltanto i clienti (illecitamente addebitati di spese fantasma),che andranno a reclamare in agenzia,oltre ad essere inaccettabile è l’ennesima presa in giro dei consumatori: quanti di oltre 1 milione di clienti, si sono accorti dello scippo con destrezza ? Quanti hanno conservato l’estratto conto ? Soltanto uno storno d’ufficio degli addebiti illeciti, quantificati in oltre 100 milioni di euro,che Adusbef continua chiedere alla banca,ma anche tramite le 13 Procure della Repubblica competenti investite della truffa, darà la certezza del rimborso alla generalità dei danneggiati. Ma intanto il “sistema Fiorani” continua ad impazzare. Solo nell’ultima settimana che va dal 14 dicembre ad oggi, ben 191 banche (29 oggi; 22 il 21; 28 il 20-12; 32 il 19; 20 il 17; 4 il 16; 40 il 15; 16 il 14), con il pretesto della BCE che ha aumentato i tassi dello 0,25 per cento, hanno effettuato modifiche generalizzate sui conti correnti,effettuando il consueto avviso in Gazzetta Ufficiale. Mentre la BCE ha portato al 2,25 il costo del denaro,con un rincaro dello 0,25 per cento,le banche italiane nella maggior parte dei casi,non solo hanno provveduto ad un aumento dei tassi su tutte le forme tecniche di impiego dello 0,50 per cento,dimenticando di aumentare i tassi sui depositi,fermi ad una media dello 0,0125 per cento,ma hanno rincarato la dose sia aumentando la commissione di massimo scoperto,che viaggia ad una media dell’1,50 per cento,che alcune spese introdotte arbitrariamente sui conti correnti. Delle banche monitorate dall’Adusbef negli ultimi 60 giorni dalle consuete pubblicazioni in Gazzetta Ufficiale,ben 283 (con la maggioranza tra casse rurali, banche popolari,banche di credito cooperativo,ma anche colossi come Unicredit, MPS, Popolare di Milano,Antonveneta,San Paolo Imi,Banco di Napoli,Carifirenze, Bancaunipol, Banco di Sicilia),solo una minoranza ha provveduto a ritoccare i tassi dello 0,25 per cento,mentre la maggioranza ha apportato variazioni dello 0,50 per cento, e ben 23 tra lo 0,75 per cento e l’1 per cento,effettuando allegri ritocchi di costi e commissioni, di aumento delle spese perfino per gestire i libretti di risparmio e di loro estinzione (100 euro per depositi a risparmio,120 euro di spese di chiusura del conto,Banca Pop. di Bari,G.U. del 7.12.2005). Sono stati apportati cambiamenti significativi sul top rate,che raggiunge il 13,75 per cento in media; sulla commissione di massimo scoperto,fissata ad una media dell’1,25 per cento; sulle spese di produzione ed invio di estratto conto (+ 0,50 euro); sono state introdotte penali per conti non affidati che vanno a debito pari a 110 euro trimestrali; inaugurate spese di chiusura contabile fino a 500 euro (Banco di Sassari- G.U. del 7.12.2005); nuove commissioni per richiesta esito bancario pari a 15,50 euro (Banca Popolare di Lanciano e Sulmona-G.U.6.12.2005); perfino 100 euro mensili di spese di sconfinamento (Credito Cooperativo- G.U. 6.12.2005), ma nessuna banca ha provveduto ad aumentare i tassi sui depositi bancari ! La Carifirenze,con annuncio del 21 dicembre,ha apportato una raffica di rincari,quali 30 euro di aumento generalizzato di spese fisse o di chiusura contabile; da 10 a 30 euro come spese istruttoria gestione affidamenti,0,50 centesimi di euro in più di commissione bonifici che passano a 4,50 euro; 2 euro di ritocco all’insù per diritti fissi insoluti; che passa a 10 euro; 1 punto in più di tasso di interesse su alcune tipologie di prestiti; mentre Caribolzano ha stabilito 7 euro per Certificato di Deposito; 6 euro per i bonifici; 15 euro per effetti domiciliati presso altre banche; 5,50 euro per pagare le bollette (luce,gas,telefono,ecc.); 10 euro per “liquidazione somme disponibili”, mentre la Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha introdotto 0,40 euro per ogni ricarica di carte prepagate. Tra i ritocchi adottati alcune chicche: la Banca Capasso Antonio, ha pubblicato in Gazzetta tutta una serie di costi per ricerche di documenti di: “nostri assegni estinti e giacenti negli archivi” con le seguenti tariffe: 20 euro per ogni assegno; 25 per ogni estratto conto; 50 euro per fotocopie di contratti; 100 euro per fotocopie di contratto comprensivo di allegati; 35 euro per ogni assegno circolare; 50 euro,oltre un rimborso di 2,50 euro per ogni foglio fotocopiato,per altra documentazione diversa da quella precedentemente indicata”. La Tercas (Cassa risparmio Teramo) ha pubblicato in G.U. l’introduzione di spese istruttoria mutui,pari all’1,75 per cento; aumento di commissioni Pagobancomat praticate alla migliore clientela di 0,25 euro; mentre la Cassa di Risparmio di Civitavecchia ha effettuato un aumento generalizzato di 0,40 euro,per spese singola scrittura; di 5 euro come spese fisse per ogni chiusura contabile con numeri debitori; di 10 euro per spese fisse numeri creditori; 0,25 euro per singola operazione; 20 per cento sulle spese forfetarie di chiusura; 0,30 euro per l’invio estratto conto; 1 euro in più sui bonifici per cassa; di 30 euro sulle spese fisse di chiusura contabile,che passa a 100 euro a trimestre,ossia 400 euro annui: mentre gli “studi” dell’Abi continuano a sostenere che un conto corrente costa in Italia 65 euro ! I costi dei conti correnti bancari italiani,ad onta di quanto affermano ben pagati studi commissionati dall’Abi,sono di 252 euro secondo l’Ocse, di ben 550 euro per Adusbef,e continuano a lievitare (come dimostra la manovra su tassi e commissioni),mentre gli utili delle banche,a fronte di una congiuntura economica sfavorevole e di grave sofferenza per milioni di famiglie,sono stratosferici e scandalosamente conseguiti sulla pelle delle famiglie e delle imprese, mentre sia la consulenza offerta che la qualità dei servizi erogati,lasciano molto a desiderare. I prezzi e le commissioni è vero che possono essere variate liberamente dalle banche,ma costituiscono un vero e proprio arbitrio le modifiche unilaterali sempre a danno degli utenti,per questo Adusbef chiede modifiche agli artt.117 e 118 del Testo Unico Bancario,per sottrarre alle banche la facoltà di mettere le mani nelle tasche dei correntisti con un semplice avviso in Gazzetta Ufficiale,per ridare certezza del diritto ai vessati consumatori. Consentire alle banche l’arbitrio di effettuare aumenti sui contratti di conto corrente purchè pubblicati in Gazzetta Ufficiale,equivale a dare la licenza di praticare la libera rapina in banca,purchè precedentemente notificato ! L’unica nota positiva è che alcune grandi banche,come ad. es. Unicredit,Banca Intesa e Capitalia, adottano comportamenti più trasparenti ed in linea con le aspettative dei consumatori. Il Presidente Elio Lannutti Roma,22.12.2005

22/12/2005

Documento n.5475

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